domenica 27 dicembre 2020

Mank (Fincher 2020)

Quale cinefilo non ha mai sognato di passeggiare per Xanadu, oltre quel cartello "No trespassing" che domina lo schermo in Quarto Potere o di tirare fuori dalle casse tutti gli oggetti che arredavano il maniero per ricollocarli al loro posto nella magnifica sequenza finale che conduce fino alla slitta "Rosebud"?
David Fincher lo ha reso possibile con il suo Mank, in cui racconta la gestazione di uno dei più grandi capolavori di sempre dal punto di vista dello sceneggiatore di origini ebraico-polacche Herman J. Mankiewicz, interpretato da un gigantesco Gary Oldman (trailer).

sabato 19 dicembre 2020

Time (Ki-duk 2006)

Immagini di chirurgia plastica in atto fanno da silenziosa introduzione al film di Kim ki-duk, che pone i ritocchi estetici al centro di una intrigante e complessa trama che li vede protagonisti al pari della gelosia e dell'insicurezza nelle relazioni.
Due centri scenici dominano la pellicola: un piccolo bistrot e il parco delle sculture di Baemigumi dell'artista coreano Lee Ilh-ho (2002), sull'isola di Mo, a quaranta chilometri da Seul, facilmente raggiungibile con dei brevi viaggi in traghetto. Praticamente tutto ciò che viene narrato nel film accade in questi due luoghi (trailer).

domenica 13 dicembre 2020

Saluto a Kim Ki-duk (20/12/1960 - 11/12/2020)

Avrebbe compiuto sessant'anni tra pochi giorni... un anno odioso e sempre più insopportabile si porta via anche Kim Ki-duk, il regista sudcoreano che tante volte ci aveva strabiliato con la sua poesia, raccontandoci l'amore come non lo avevamo mai immaginato, stroncato da complicazioni dovute al Covid mentre era a Riga, in Lettonia, dove si trovava per acquistare una casa e per lavorare al suo prossimo film: Rain, Snow, Cloud and Fog.
Era nato nel 1960 in Corea del Sud, a Bonghwa, e a soli sette anni era emigrato con i propri genitori in difficoltà economiche.

martedì 8 dicembre 2020

Brazil (Gilliam 1985)

Onirico come tutte le pellicole di Terry Gilliam, Brazil deve tanto a Kafka, a Orwell, a Fellini, a Kubrick e, ovviamente, ai Monty Python. E, infatti, uno dei titoli che il regista aveva pensato per il film era proprio 1984 1/2, con cui aveva l'intenzione di omaggiare il romanzo distopico per eccellenza di George Orwell, nonché 8 1/2 di Federico Fellini.
Alla fine, però, ha prevalso quello che si deve ad Aquarela do Brasil di Ary Barroso (1939), brano che fa spesso capolino all'interno della storia, diegeticamente diffuso dalle radio o fischiettato dai personaggi, riarrangiato da Michael Kamen e Kate Bush, autori della colonna sonora (trailer).

martedì 24 novembre 2020

Fantasmi a Roma (Pietrangeli 1961)

Da un soggetto di Ennio Flaiano, Ruggero Maccari, Antonio Pietrangeli, Ettore Scola e Sergio Amidei, e  da una sceneggiatura che coinvolse gli stessi nomi tranne l'ultimo, non ci si può aspettare altro che un capolavoro.
Eppure Fantasmi a Roma, prodotto da Franco Cristaldi, non può essere di certo considerato un tipico prodotto della commedia all'italiana: si tratta, infatti, di un film teatrale, quasi completamente ambientato in interni; in costume, dato che i personaggi appartengono a diverse epoche storiche; non aderente alla realtà, poiché i suoi protagonisti sono di fatto degli ectoplasmi, e privo di caratterizzazione borghese.  
Della commedia all'italiana, però, restano la critica sociale, soprattutto del boom economico, pronto a seppellire tutto in nome del guadagno e degli affari, non scevri dalla corruzione, e gli interpreti, su tutti Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman, due dei "mostri" della commedia all'italiana (guarda il film).

mercoledì 18 novembre 2020

Fiori d'equinozio (Ozu 1958)

Scontri generazionali che mettono a confronto la mentalità di genitori e figli, tradizione e modernità, nel Giappone degli anni cinquanta in questa splendida commedia di Yasuhiro Ozu, la prima opera a colori del maestro nipponico.
Il regista di Viaggio a Tokyo (1953), considerato un punto di riferimento imprescindibile per autori del calibro di Kurosawa e Mizoguchi, in Fiori d'equinozio affronta un tema sociale importante come il matrimonio e riesce a rendere leggere questioni esistenziali, con un tocco riconoscibile tra mille. L'autorialità in Ozu, infatti, è costantemente ravvisabile nell'uso dell'inquadratura fissa e dei campi vuoti, che sospendono la narrazione e lasciano spazio alla riflessione: è il concetto filosofico zen del mu, non a caso l'unico ideogramma inciso sulla tomba del regista.

sabato 14 novembre 2020

Le notti di Cabiria (Fellini 1957)

Per questa pellicola, Oscar come miglior film straniero nel 1958, Giulietta Masina, premiata come migliore attrice a Cannes 1957, tornò ad interpretare la prostituta romana Cabiria, cinque anni dopo averlo fatto, per un cameo, ne Lo sceicco bianco (Fellini 1952). Il personaggio, peraltro già abbozzato per uno dei mediometraggi de L'amore di Rossellini (1948), poi sostituito da Il miracolo, venne trasformato in quello di protagonista nella pellicola che Fellini, che Giulietta Masina aveva sposato il 31 ottobre 1943, le ritagliò addosso creando un'opera di assoluta sensibilità, anche grazie alla collaborazione, in fase di scrittura, di Ennio Flaiano, Tullio Pinelli e Pier Paolo Pasolini, come consulente per il romanesco.

domenica 8 novembre 2020

In the mood for love (Kar-wai 2000)

A vent'anni dalla sua uscita, In the mood for love va indubbiamente annoverato tra i capolavori di questa prima parte del secolo e, forse, a tutt'oggi la migliore pellicola di Wong Kar-wai, sicuramente, per chi scrive, il più bel film sentimentale di questi due decenni e non solo.
Il titolo inglese, tratto dall'omonima canzone di Bryan Ferry del 1999 (ascolta), che al regista sembrò perfetto per l'atmosfera del film, spiega in qualche modo quello maggiormente metaforico originale, in cantonese, Faa yeung nin wa, cioè "l'età della fioritura", decisamente più poetico, ma che in effetti può essere messo in relazione con la stessa disposizione all'amore. La canzone, non inserita nella bellissima colonna sonora, venne usata per il trailer.

mercoledì 4 novembre 2020

Saluto a Gigi Proietti (2/11/1940 - 2/11/2020)

Con l'assurda precisione della morte, Luigi Proietti, per tutti Gigi, se ne è andato lo stesso giorno in cui era nato, ottant'anni fa, a Roma, in un giorno già funesto per gli amanti del cinema, che nel 1975 aveva portato via Pier Paolo Pasolini.
L'attore, regista, doppiatore, era cresciuto a Roma, nel rione popolare del Tufello, aveva studiato giurisprudenza senza laurearsi, e proprio ai tempi dell'università aveva esordito a teatro nel Can Can degli italiani di Giancarlo Cobelli (1963). Il suo mondo precipuo sarà sempre il teatro, va detto, ma la sua carriera cinematografica è stata di tutto rispetto.

domenica 1 novembre 2020

Saluto a Sean Connery (25/8/1930 - 31/10/2020)

Era nato a Edimburgo novant'anni fa, sir Thomas Sean Connery si è spento nel sonno nella sua casa alle Bahamas. Da diciassette anni non compariva sul grande schermo, quello che dal 1954 era stato il suo habitat naturale.

lunedì 19 ottobre 2020

Roubaix. Una luce nell'ombra (Desplechin 2019)

Tratto da un documentario incentrato su un caso di cronaca nera del 2002, Roubaix, commissariat central, affaires courantes di Mosco Bocault (2007), il film di Arnaud Desplechin, nato proprio nel piccolo centro a un passo dal confine nordorientale della Francia con il Belgio, riprende la storia di quell'omicidio e la mette in scena con uno stile piuttosto televisivo, ma usando la mdp a mano nelle concitate sequenze iniziali e con una sceneggiatura e degli interpreti che brillano davvero.
È Natale, Louis Cotterelle (Antoine Reinartz) è appena arrivato a Roubaix, nel commissariato guidato da Yacoub Daoud (Roschdy Zem, miglior attore ai Cèsar e ai Lumière 2020) e, come primo incarico, dovrà occuparsi di un'indagine su un incendio. Le due testimoni principali, Claude (Léa Seydoux) e Marie (Sara Forestier), però, da importanti collaboratrici della polizia passeranno presto ad essere le maggiori indiziate per l'omicidio di una donna novantenne uccisa nel proprio letto (trailer).

mercoledì 14 ottobre 2020

Miss Marx (Nicchiarelli 2020)

Eleanor Marx in versione punk!
Susanna Nicchiarelli, come Sofia Coppola nel 2006 aveva associato Marie Antoinette alla musica pop, racconta parte della vita della sesta figlia di Karl Marx e Jenny von Westphalen, accompagnandola con gli spiazzanti arrangiamenti punk dei Downtown Boys, che rivisitano persino un brano iconico come L'internationale. Ed è sul loro arrangiamento di Dancing in the dark di Bruce Springsteen che vediamo la protagonista ballare come una menade in un finale che da solo vale il prezzo del biglietto e la visione in sala di un film non perfetto, molto teatrale, ma sicuramente importante, per il suo lato didattico, dal punto di vista storico, filosofico e, soprattutto, politico (trailer).

sabato 10 ottobre 2020

Alps (Lanthimos 2011)

Un paramedico dall'aria seriosa (Aris Servetalis) fa parte di un piccolo gruppo di quattro persone, in cui, oltre a lui, ci sono un allenatore (Johnny Vekris), una ginnasta (Ariane Labed) e un'infermiera (Angeliki Papoulia).
È proprio lui a proporre il nome 'Alpi' per questa squadra, consigliando ai singoli componenti di scegliere i nomi dei principali picchi di quella catena montuosa, e prendendo per se stesso il Monte Bianco, perché "nessun altra montagna può sostituire una montagna delle Alpi, ma possono sostituire tutte le altre" (trailer). 

domenica 4 ottobre 2020

Undine - Un amore per sempre (Petzold 2020)

Due anni dopo La donna dello scrittore, Christian Petzold ripropone la coppia protagonista di quella pellicola, costituita da Paula Beer e Franz Rogowski, attorno ai quali costruisce una storia d'amore che passa con disinvoltura dal sogno al dramma, trasformandosi in una fiaba nera di indiscutibile presa sullo spettatore, che tanto deve al mito (trailer). 

mercoledì 23 settembre 2020

The Book of Vision (Hintermann 2020)

Dopo The Dark side of the sun (2011), che ci aveva strabiliato e commosso, Carlo Hintermann torna ad incantarci con un racconto che fonde storia, scienza, medicina, metempsicosi, spiritualità e fantasia, ancora una volta con il prezioso contributo di Lorenzo Ceccotti, che cura gli effetti speciali, e alle spalle, come produttore esecutivo, Terrence Malick (trailer).
Difficile analizzare la pellicola senza considerare la forte influenza del regista di Badlands (La rabbia giovane, 1973) - di cui vediamo il poster appeso in casa di uno dei personaggi - sul regista romano, che su di lui ha girato, insieme a Luciano Barcaroli, Gerardo Panichi e Daniele Villa, il bellissimo documentario Rosy-Fingered Dawn (2002), oltre a dirigere l'unità italiana per le riprese di The Tree of Life (2011), a Bomarzo e a Villa Lante. 

lunedì 21 settembre 2020

Sto pensando di finirla qui (Kaufman 2020)

Un bell'inizio con i titoli di testa che scorrono su una carta da parati a motivi floreali sembrerebbe dare allo spettatore un tocco di serenità... ma è praticamente l'ultimo che regala Sto pensando di finirla qui, ultima fatica di Charlie Kaufman, indimenticato sceneggiatore di Essere John Malkovich (Jonze 1999), che sconvolse il cinema alla fine degli anni novanta.
Da allora il regista newyorchese ha girato due pellicole, entrambe perturbanti: Synecdoche - New York (2008) e il film d'animazione Anomalisa (2015).
Molte le caratteristiche comuni a quella che possiamo definire una poetica kaufmaniana: realtà confusa, depressione di fondo dei personaggi, grandissimo ruolo della sceneggiatura, in questo caso acuito dal fatto che il film è un adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore canadese Iain Reid.

martedì 15 settembre 2020

Ema (Larraín 2019)

Dopo la sortita hollywoodiana con Jackie (2016), Pablo Larraín torna al suo Cile e alle tematiche sociali, ma nonostante gli indubbi pregi, Ema non risulta all'altezza dei suoi film migliori.
L'idea del fuoco che, fuor di metafora, è un dolore che brucia dentro, però, è una splendida allegoria che ci accompagna per tutta la pellicola, comunque ben girata da Larraín e ben scritta da Guillermo Calderón e Alejandro Moreno (trailer)Il regista de Il club, ancora una volta senza il suo attore feticcio, Alfredo Castro, recupera Gael García Bernal, che aveva già lavorato con lui in No - I giorni dell'arcobaleno (2012) e Neruda (2016), e gli affianca l'attrice televisiva Mariana Di Girolamo, qui all'esordio sul grande schermo, che non sfigura affatto al fianco del collega ben più esperto, in un ruolo difficile, intimista, riflessivo, ma anche fatto di esplosioni corporee in scene di sesso e, soprattutto, di danza.

venerdì 11 settembre 2020

Dogtooth (Lanthimos 2009)

"Il 'mare' è una poltrona di pelle.
Esempio: - Siediti sul mare e chiacchiera un po' con me.
'Autostrada' è un vento molto forte.
'Carabina': una carabina è un bellissimo uccello bianco."

Inizia così il secondo lungometraggio del talentuoso regista greco Yorgos Lanthimos che, prima del grande successo arrivato con The Lobster (2015), Il sacrificio del cervo sacro (2017) e, quindi, La favorita (2018), aveva realizzato altri tre film, Kinetta (2005), mai distribuito in Italia, Dogtooth appunto, e Alps (2011).

sabato 5 settembre 2020

La vita nascosta - Hidden Life (Malick 2019)

Terrence Malick torna, dopo anni, a mettere in scena una storia propriamente detta, per quanto, il suo stile rarefatto e riflessivo caratterizzi anche questa pellicola tratta da una vicenda vera, quella del contadino austriaco, obiettore di coscienza durante la Seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter (trailer).
Il titolo, invece, allude ad una frase inserita alla fine del film, tratta dal romanzo Middlemarch di George Eliot (1871): «Il bene crescente del mondo è parzialmente dipendente da atti ignorati dalla storia; e se le cose non vanno così male per te e per me come avrebbe potuto essere, si deve in parte al numero di persone che vissero fedelmente una vita nascosta, e riposano in tombe dimenticate».

martedì 1 settembre 2020

Tenet (Nolan 2020)

Christopher Nolan è ormai vittima del suo personaggio.
Il suo cinema spettacolare e algidamente lambiccato ha forse raggiunto il culmine (o almeno lo speriamo). 
Tenet è un improbabile spymovie tra 007 e Ritorno al futuro, un lunghissimo ginepraio (2h30') fondato su una sola e ossessiva idea di salti temporali, giustificati da una rapida spiegazione iniziale di una scienziata (Clémence Poésy), che racconta allo spaesato protagonista (John David Washington) la scoperta dell'inversione dell'entropia degli oggetti (sic). Tale trovata permette al regista, sceneggiatore e produttore della pellicola di inserire nel soggetto intrighi internazionali, con rischi di III guerra mondiale e fine del mondo, tematiche che coinvolgono la CIA e nostalgie da Guerra Fredda, ma soprattutto di montare sequenze "al contrario", che sono la vera e unica cifra stilistica del film.

sabato 29 agosto 2020

Siberia (Ferrara 2020)

Il nuovo film di Abel Ferrara è un flusso di autocoscienza lungo 90 minuti. 
Il regista newyorchese sceglie Willem Defoe, al sesto film con lui e suo vicino di casa (entrambi vivono a Roma da anni, il primo dal 2014, il secondo dal 2005), per interpretare il proprio alter ego, Clint, e affronta, in uno zibaldone fatto di pensieri e immagini, un'autobiografica e psicanalitica narrazione priva di narrazione, che avanza per giustapposizioni.

sabato 15 agosto 2020

Matthias & Maxime (Dolan 2019)

Xavier Dolan non finisce di stupire e, in una straordinaria carriera con già nove film all'attivo, ci regala l'ennesima pellicola intensa, che forse non brilla immediatamente, complice anche un necessario avvicinamento dello spettatore ai personaggi, per poi prorompere nella seconda parte in cui l'empatia con i due protagonisti si fa totale (trailer).
Matthias Ruiz (Gabriel D'Almeida Freitas) e Maxime Leduc (Xavier Dolan) si conoscono sin dai tempi del liceo e fanno parte di un gruppo di amici storico con cui condividono ancora molto tempo. Matthias ha una compagna, Maxime è dichiaratamente gay e si appresta a partire per l'Australia, semplicemente "per cambiare aria": entrambi appaiono molto irrequieti.

mercoledì 12 agosto 2020

Saluto a Franca Valeri (31/7/1920-9/8/2020)

"Della mia vita non cambierei nulla. Sono senza rimorsi, non ho fatto capricci e ho coltivato una solitudine traversa. Ma mi secca molto dover morire. Ho troppe cose da fare. Per fortuna, non si muore. Si vive sempre".
Andarsene con questa consapevolezza (tratta da L'educazione delle fanciulle: dialogo tra due signorine per bene, Luciana Littizzetto e Franca Valeri, 2011) sembra davvero un grande dono.

sabato 8 agosto 2020

Malèna (Tornatore 2000)

Giuseppe Tornatore tra Sicilia, memoria e desiderio...
Il cineasta di Bagheria, con inevitabili riferimenti autobiografici, racconta l'educazione sentimentale di un ragazzo siciliano tra amici, famiglia, religione, cinema e primi turbamenti sessuali.
Malèna è un lungo flashback ambientato nell'immaginario paesino siciliano di Castelcutò negli anni della Seconda guerra mondiale, con la musica di Ennio Morricone e il suo carico di indomabile malinconia, a sottolineare i momenti più evocativi e poetici.

lunedì 3 agosto 2020

Saluto ad Alan Parker (14/2/1944-31/7/2020)

Dopo una lunga malattia, se ne è andato Alan Parker, cineasta inglese fatto sir dalla regina Elisabetta nel 2002, amante dei musical e regista di alcuni titoli che hanno fatto epoca tra la fine degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

martedì 28 luglio 2020

Saluto a Olivia de Havilland (1/7/1916-20/7/2020)

Centoquattro anni compiuti da una ventina di giorni... l'attrice più longeva di Hollywood si è spenta a Parigi, pochi mesi dopo Kirk Douglas, l'altro highlander del cinema mondiale.
Erano gli ultimi due attori che avevano vissuto l'età dell'oro di Hollywood, avendo all'attivo film prodotti prima della Seconda guerra mondiale.
Il nome di Olivia de Havilland è indissolubilmente legato a un ruolo, quello di Melania Hamilton in Via col vento (Fleming 1939), la sorella di Carlo, primo marito di Rossella O'Hara. Il suo personaggio, peraltro, è in qualche modo l'antagonista di quello di Rossella: Melania appare saggia, calma, una donna remissiva e pienamente nella tradizione, rispetto alla Rossella ribelle, impulsiva e in contrasto con la morale dominante (per chi ancora oggi si affanna a descrivere Via col vento come un film esclusivamente retrogrado e reazionario).

lunedì 20 luglio 2020

Georgetown (Waltz 2019)

Christoph Waltz, indubbiamente uno dei migliori attori della sua generazione, esordisce come regista in un film che lo vede non solo protagonista, ma costantemente in scena. L'attore austriaco prova a citare qua e là gli stilemi di alcuni grandi registi del passato, ma questi risultano spesso fini a se stessi e la pellicola non appassiona quanto vorrebbe.
Il tutto non va oltre il compitino e nonostante l'istrionismo di Waltz interprete, il suo alter ego dietro la mdp non convince granché (trailer).

mercoledì 15 luglio 2020

Il petroliere (Anderson 2007)

1898. Daniel Plainview (Daniel Day Lewis) è un cercatore di argento che inizia ad interessarsi al petrolio. Quattro anni dopo è già in grado di aprire il primo pozzo.
Il film si apre con il protagonista in lotta con la natura, tra incidenti e riuscite, e le prime parole della sceneggiatura arrivano dopo quasi un quarto d'ora di cinema puro, di sole immagini in movimento. A quel punto il racconto è al 1911 e Daniel è ormai un imprenditore che tratta con i proprietari terrieri, a cui offre una parte dell'eventuale ricavato, per ottenere il permesso di poter trivellare nei loro possedimenti.
Daniel si muove ovunque con il piccolo H.W., il figlio avuto dalla moglie morta di parto, un dettaglio utile per far presa sugli interlocutori, così come lo è il suo approccio alla religione, basilare per tutti in queste località a bassissima densità di popolazione: "non appartengo a una chiesa particolare, mi piacciono tutte".
Un giorno, però, la sua vita e il suo lavoro hanno un'improvvisa impennata, quando un giovane ragazzo, Paul Sunday (Paul Dano), in rotta con la famiglia, va da lui per proporgli un affare...

martedì 7 luglio 2020

Saluto a Ennio Morricone (10/11/1928-6/7/2020)

Quegli occhi, quello sguardo, quel sorriso beffardo in quella foto da bambino, nella stessa terza classe elementare di Sergio Leone, che è poco più in là. È quella l'espressione che Ennio Morricone ha conservato per tutta la vita e quella che lo rendeva per molti di noi uno di famiglia.
La semplicità di una persona comune, vera, senza alcuna prosopopea, come solo alcuni grandissimi sanno essere, ma con una tenacia e una fiducia nei propri mezzi davvero incredibili.

martedì 30 giugno 2020

La tragedia di un uomo ridicolo (Bertolucci 1981)

"Lo so che sono ridicolo, l'ho scoperto quando avevo cinque anni... però c'ho il mio stile".
Con questa frase pronunciata davanti allo specchio, Primo Spaggiari, industriale caseario parmense d'origini contadine, interpretato da uno splendido Ugo Tognazzi, che per questo ruolo vinse il premio come miglior attore a Cannes e ai Nastri d'argento, si presenta a se stesso e a noi, evidenziando il titolo del film. La sua voce off ci accompagnerà per tutto il racconto (guarda il film).

venerdì 26 giugno 2020

L'uomo invisibile (Whannell 2020)

Leigh Whannell, noto soprattutto come sceneggiatore per aver creato la saga di Saw insieme a James Wan, stavolta, oltre a scrivere un soggetto che aggiorna un mito dell'horror classico, passa dietro la mdp per la terza volta. Il risultato è discreto, con ottime punte di tensione e alcune parti meno riuscite; il film, però, che ha un evidente calo nella seconda parte, vive un'ulteriore impennata nel finale, con una serie di colpi di scena avvincenti (trailer).
Su tutto brilla la stella di Elisabeth Moss, protagonista costantemente in scena, bravissima come sempre dall'inizio alla fine.
La Universal prosegue nel suo progetto Dark Universe, compiendo, per ora, una trilogia che rilegge tre suoi mostri sacri - è il caso di dirlo - anni '30 e, dopo Dracula Untold (Shore 2014) e La mummia (Kurtzman 2017), tocca a L'uomo invisibile. Del romanzo di fine Ottocento di H.G. Wells, infatti, la nuova pellicola non ha pressoché nulla, se non l'idea del grande fisico, qui genio dell'ottica, capace di grandi invenzioni. Non c'è traccia nemmeno dei successivi adattamenti cinematografici, né delle bende di Claude Rains del capolavoro di James Whale (1933). E così, al centro della trama, non ci sono le vicende dello scienziato, bensì quelle della sua compagna, oppressa e vessata da lui, in un pieno adeguamento (strategico?) a tematiche socialmente più attuali.

lunedì 22 giugno 2020

I miserabili (Ladj Ly 2019)

Che potenza il film di Ladj Ly!
Cento minuti intensi, duri, fatti di realismo ma anche di grande estetica cinematografica.
Tanti i riconoscimenti ottenuti, dal Premio della Giuria a Cannes a quello per la Miglior Rivelazione agli European Film Awards, oltre ai numerosi César e alla candidatura all'Oscar come Miglior Film Straniero. Tutti meritatissimi (trailer).
I miserabili inizia con un gruppo di ragazzini della banlieue di Bosquets, quartiere di Clichy Montfermeil, che raggiunge Parigi per la finale dei mondiali del 2018. I festeggiamenti per il secondo titolo dei Bleus culminano sugli Champs Elysées con l'Arc de Triomphe a fare da sfondo scenografico... sono le uniche immagini della capitale che vedremo fino alla fine della pellicola, poiché il resto della storia si svolgerà esclusivamente a Bosquets, tra strade, piazze, campi da gioco dove si ritrovano i ragazzi, enormi palazzi alveare, in un paesaggio in cui il cemento si alterna ai rifiuti, elemento immancabile di buona parte delle inquadrature del film.

giovedì 18 giugno 2020

Da 5 Bloods - Come fratelli (Lee 2020)

Spike Lee ci regala il suo film sul Vietnam, ma saggiamente si distanzia dalla narrazione degli eventi bellici veri e propri, su cui sono stati creati fin troppi capolavori, e incentra il tutto su una storia ambientata ai nostri giorni, pur se con tanti rimandi ad allora, con un frequente ricorso al flashback. Come ha quasi sempre fatto nella sua filmografia, racconta gli eventi dal punto di vista della comunità afroamericana, cosicché la vicenda portante vede protagonisti quattro reduci neri che combatterono quella guerra, perdendo un loro compagno, Norman, nel dicembre del 1971 (trailer).

giovedì 4 giugno 2020

The Lighthouse (Eggers 2019)

Al suo secondo lungometraggio, dopo The Witch (2015), Robert Eggers gira un film claustrofobico, sperimentale, in bianco e nero e in 4:3, con due interpreti di livello, ma il risultato non è sempre all'altezza (trailer).
Anni ottanta dell'Ottocento. Thomas Howard (Robert Pattinson), boscaiolo per sua stessa ammissione stanco degli alberi, raggiunge un'isola del New England per lavorare per un mese come guardiano del faro al fianco del più anziano Thomas Wake (Willem Defoe). I loro rapporti non saranno facili e le iniziali ingenuità del primo verranno sistematicamente annichilite dal più anziano, evidentemente segnato da anni di isolamento all'interno del faro, iracondo e dedito a libere flatulenze, oltre a non tollerare nessuno al suo fianco.

giovedì 28 maggio 2020

Favolacce (D. e F. D'Innocenzo 2020)

Un fulmine a ciel sereno... 
È questo l'effetto causato da Favolacce nel cinema italiano, un effetto indubbiamente straniante, complice forse anche l'impossibilità della visione in sala, ma resta il fatto che la seconda pellicola dei fratelli D'Innocenzo ha messo d'accordo tutti vincendo persino l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura a Berlino (trailer).
Il film non può lasciare indifferenti, ha la forza disturbante e perturbante di Michael Haneke e molti dei suoi personaggi appaiono come la diretta evoluzione, a cinquant'anni di distanza, di quelli di Pier Paolo Pasolini. L'aura di Matteo Garrone aleggia tutt'intorno, sin dal titolo, in cui le Favolacce, appunto, sembrano la distorta versione contemporanea, forse ancora più cupa, de Il racconto dei racconti (2015), senza dimenticare che i gemelli hanno anche lavorato alla sceneggiatura di Dogman (2018).

domenica 24 maggio 2020

Appaloosa (Harris 2008)

Il western, negli ultimi decenni, ha ripreso a vivere, in maniera celebrativa, riprendendo grandi classici, in maniera nostalgica, ma anche con grande qualità ed originalità, si pensi ovviamente a The Hateful Eight (Tarantino 2015), ma anche ai Coen del recente La ballata di Buster Scruggs (2018) e del remake de Il Grinta (2005), fino a I segreti di Brokeback Mountain (Lee 2005) che davvero rivoluzionò il genere. E pensare che negli anni '90 Gli spietati (Eastwood 1992) era salutato come l'ultimo grande western o una stanca, seppur notevole, ripresa del genere... (trailer)

martedì 19 maggio 2020

Saluto a Michel Piccoli (27/12/1925-12/5/2020)

È morto uno dei più grandi attori di sempre. Michel Piccoli si è spento a 94 anni, dopo un'incredibile carriera durata per ben 70 di questi (1945-2014) e con oltre 170 film girati da attore a cui vanno aggiunti 4 lungometraggi da regista.
Era nato a Parigi da una famiglia di musicisti, il padre, Henri, violinista, mentre la madre, Marcelle Expert-Bezançon, era una pianista.

sabato 9 maggio 2020

Psycho (Van Sant 1998)

Operazione filologica ai limiti del feticismo cinematografico... eppure lo Psycho di Gus Van Sant, remake shot by shot del capolavoro di Alfred Hitchcock, ha un indubbio fascino. Inutile dire che, in questa recensione, si dà per scontata la conoscenza dell'originale e se ne sconsiglia la lettura a chi non lo abbia mai visto, per gli inevitabili spoiler su entrambe le pellicole (trailer).
La storia inizia sempre l'11 dicembre a Phoenix alle 14.43, ma stavolta è il 1998 e non il 1959, cambiano ovviamente gli interpreti e, soprattutto, la pellicola è a colori, una differenza ravvisabile sin dagli splendidi titoli di testa di Saul Bass, in cui le righe in movimento si arricchiscono di un bel verde (remake originale). Il tutto ovviamente con la splendida musica di Bernard Hermann, qui riadattata da Danny Elfman.

domenica 3 maggio 2020

Il giardino dei Finzi Contini (De Sica 1970)

Leone d'oro a Berlino e Oscar per il miglior film straniero, Il giardino dei Finzi Contini è un film rarefatto, nella sua algida bellezza. E chissà, fu forse anche per questo che Giorgio Bassani, autore del romanzo autobiografico del 1962, insoddisfatto della resa delle immagini, alla fine ritirò la firma dalla sceneggiatura, che rimase assegnata a Vittorio Bonicelli e Ugo Pirro.
Si tratta di uno dei rari casi in cui Vittorio De Sica girò un film senza avvalersi della collaborazione di Cesare Zavattini, suo pressoché inseparabile sceneggiatore.
Tra l'altro, il regista di Ladri di biciclette scelse per la parte del protagonista, Giorgio, Lino Capolicchio, che era stato allievo proprio di Bassani all'accademia di arte drammatica (guarda il film).

lunedì 27 aprile 2020

Cronache di poveri amanti (Lizzani 1954)

Dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini (scritto nel 1936, ma per ovvi motivi pubblicato solo nel 1947), Carlo Lizzani ricava un film sull'ascesa del fascismo tra 1925 e 1926 in Italia, ambientato a Firenze, o meglio in una strada del capoluogo toscano, via del Corno, ad un passo dalla basilica di Santa Croce. Qui, la piccola comunità costituita dai suoi abitanti diventa uno spaccato della società italiana del tempo, divisa tra fascisti della prima ora, antifascisti convinti, molti indecisi o con le idee ancora poco chiare, altri totalmente indifferenti e certi, nel qualunquismo, che uno valga l'altro (guarda il film).

giovedì 23 aprile 2020

Blind (Ahn Sang-hoon 2011)

Il thriller di Ahn Sang-hoon, regista coreano classe 1975, sconfina nell'horror con una storia che inizia da una premessa tragica: Min Soo-ah (Kim Ha-neul) è un'allieva dell'accademia di polizia sud-coreana che nello stesso incidente d'auto perde la vista e causa la morte del fratello, ammanettato allo sportello. Tre anni dopo la vita della ragazza riprende, al fianco del suo cane, la labrador Wisey (in originale Seul-gi), che l'accompagna ovunque. Soo-ah è convinta di essere stata accantonata dalla polizia perché divenuta cieca, ma quando chiede di essere reintegrata scopre che in realtà è stata espulsa per incuria e per aver causato la morte del fratello (trailer).

giovedì 16 aprile 2020

L'onore dei Prizzi (Huston 1985)

La mafia a far da sfondo a una commedia romantica e ricca di colpi di scena tanto da far pensare a Billy Wilder, Raoul Walsh e Ernst Lubitsch insieme, anche se dietro c'è un altro dei mostri sacri del cinema statunitense... John Huston, qui al suo penultimo film di una carriera lunga quasi cinquant'anni, gira l'adattamento dell'omonimo romanzo (1982) curato dal suo stesso autore, Richard Condon, e da Janet Roach (trailer).
Per questo melodramma giocoso, Huston utilizza un cast di grandissimo livello, che va dai giovani Jack Nicholson, Kathleen Turner e Anjelica Huston (la figlia del regista fu l'unica delle otto nomination a ottenere l'Oscar, come miglior attrice non protagonista), ai più attempati Robert Loggia, John Randolph e Lee Richardson, e lo dirige in maniera sopraffina, facendo dare a tutti il meglio di sé.

venerdì 10 aprile 2020

Hard to Be a God (German 2013)

È il sesto e ultimo film di Aleksei Yuryevich German, morto proprio nel febbraio del 2013, che ha lavorato a questo progetto per quattordici anni, con ben sei di riprese, completato dalla moglie Svetlana Karmalita e dal figlio Aleksej Alekseivič... il risultato è una pellicola strabiliante, difficile, visivamente superlativa, capace di unire elementi come Medioevo, fantascienza, crudo realismo, toni grotteschi, horror vacui e nonsense.
La pellicola è un adattamento dell'omonimo romanzo Trudno byt' bogom (1964), uscito in Italia col titolo di È difficile essere un dio (Urania n. 1109, 1989), scritto dai fratelli Arkadij e Boris Strugackij, che al cinema hanno regalato un capolavoro enorme, poiché dal loro Picnic sul ciglio della strada (1972) deriva Stalker di Andrej Tarkovskij (1979).

sabato 4 aprile 2020

La signora senza camelie (Antonioni 1953)

Terzo lungometraggio di Michelangelo Antonioni e, dopo l'esordio di Cronaca di un amore, il secondo con Lucia Bosè, che stavolta si ritrova a interpretare davvero se stessa, una ragazza che da commessa diventa improvvisamente un'attrice del grande schermo, come accadde a lei.
Antonioni racconta il cinema italiano del tempo, tra illusioni e disillusioni, con un'amarezza di fondo e una crisi sociale tra gli individui, con relazioni fatte di costruzioni e isolamento, in cui sentimenti e denaro si fondono continuamente. Tutto preannuncia il regista che verrà.

martedì 31 marzo 2020

I due papi (Meirelles 2019)

La pellicola, diretta da Fernando Meirelles, è tratta da una pièce teatrale del 2017 scritta da Anthony McCarten (The Pope), che firma anche la sceneggiatura di un film che, naturalmente, è soprattutto un film di parola, con due ottimi interpreti come Anthony Hopkins, nei panni di Benedetto XVI, e di Jonathan Pryce, in quelli di papa Francesco (trailer).
Dopo un inizio che ripercorre le tappe del conclave del 2005 che, dopo le esequie di Karol Wojtyla, portò sul soglio pontificio Joseph Ratzinger, però, la storia, che vede i due costantemente in scena, si concentra sul passaggio della carica da uno all'altro, seguendo una versione dei fatti a dir poco pacificata e pacificante.

venerdì 27 marzo 2020

Shutter Island (Scorsese 2010)

Tratto dall'omonimo romanzo di Dennis Lehane (2003), è indubbiamente il film più kafkiano e polanskiano di Martin Scorsese, che tanto deve, per atmosfere, parte del contesto e, soprattutto, per il rapporto realtà-follia, ad uno dei più grandi capolavori del cinema muto: Il gabinetto del dottor Caligari (Wiene 1920; guarda).
A differenza, però, dei film di Polanski, in cui il sottile crinale tra realtà e illusione è sempre impercettibile e sfumato, qui Scorsese, anche più che negli ultimi venti minuti del capolavoro espressionista tedesco, spiega in maniera chiara, eppure lasciando sempre spazio all'ambiguità, che quella che per gran parte della storia appare come un'indagine eroica, si tratta in realtà di uno dei peggiori incubi psicologici di un individuo. Il dettaglio, di non poco conto, rende la pellicola più drammatica di un comune thriller e mette lo spettatore in una posizione di maggior empatia con il protagonista e non è un caso che l'anagramma di Shutter Island sia Truths and Lies (trailer).

martedì 24 marzo 2020

Saluto a Lucia Bosè (28/1/1931-23/03/2020)

Se ne è andata Lucia Bosè, ad 89 anni, a causa di una polmonite aggravata da questo maledetto Coronavirus, che ormai entra in ogni argomento delle nostre vite.
L'attrice, nata a Milano come Lucia Borloni, anche se poi prese il cognome della madre e venne naturalizzata spagnola, si è spenta a Segovia, dove viveva da anni.
La sua carriera cinematografica iniziò tre anni dopo l'evento che le cambiò la vita: da semplice commessa della Pasticceria Galli, appena sedicenne, fu prima notata da Luchino Visconti e poi vinse il titolo di Miss Italia (1947).

venerdì 20 marzo 2020

Diamanti grezzi (J. e B. Safdie 2019)

I fratelli Josh e Benny Safdie girano il loro secondo lungometraggio come registi - dopo Good Time (2017) - e raccontano un'ordinaria quanto rocambolesca storia di malavita, commercio di diamanti, esaltazione e fallimento.
Il film, in cantiere dal 2009 e in parte sbloccato grazie all'intervento produttivo di Martin Scorsese, è tutto in questa parabola narrativa senza sosta, dal ritmo incalzante e che non permette allo spettatore di rilassarsi mai, ma per la quale, probabilmente, sarebbe bastato un minutaggio ben meno ampio delle due ore (trailer).
I due registi conoscono il mestiere come pochi altri: rappresentanti del cinema indipendente a stelle e strisce, hanno infatti lavorato anche come sceneggiatori, montatori, attori, direttori della fotografia e produttori.

lunedì 16 marzo 2020

Le amiche (Antonioni 1955)

Liberamente tratto dal romanzo di Cesare Pavese, Tra donne sole (1949), il quinto film di Michelangelo Antonioni, che affronta una storia di donne e di uomini della borghesia torinese attraverso una profonda indagine psicologica e il tema a lui caro della precarietà dei sentimenti, si aggiudicò il Leone d'argento alla 16° Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (trailer).
La pellicola si apre, sui titoli di testa, con una lunga e lenta panoramica a volo d’uccello sulla città di Torino che si chiude, fatalmente, sulla Mole Antonelliana, la più identitaria delle emergenze architettoniche dello skyline torinese.

venerdì 13 marzo 2020

Alice e il sindaco (Pariser 2019)

Nicolas Pariser, dopo il thriller politico Le Grand Jeu (2015), torna alla politica, ma lo fa con il disincanto e la lucidità di un maestro, raccontando una piccola storia che si innesta in una riflessione generale sull'immobilismo e la paralisi politica dei nostri giorni (trailer).
Pariser è stato allievo del grande Eric Rohmer, e la leggerezza con cui affronta una materia così spinosa fa subito pensare a lui, autore, peraltro, de L'albero, il sindaco e la mediateca (1993), al cui titolo rimanda inequivocabilmente questa pellicola e che nel cast aveva lo stesso Fabrice Luchini, oggi protagonista del film di Pariser.