sabato 23 luglio 2016

It follows (Mitchell 2014)

Secondo lungometraggio del quarantaduenne David Robert Mitchell, It follows, film indipendente e a basso budget, è stato salutato come uno dei migliori horror degli ultimi anni, genere che sembra fare sempre più fatica, complice un pubblico ormai difficilmente spaventabile e assuefatto dalle immagini televisive e del web.
Anche se l'affermazione appare davvero spropositata, soprattutto se si pensa a precedenti ben più convincenti come The Ring (Verbinski 2002) e The uninvited (Guard 2009), dalla comune matrice orientale - coreano il secondo, remake dell'ancora più riuscito film nipponico Ring (Nakata 1999) il primo -, ma anche al recentissimo Babadook (Kent 2014), il regista gira bene e in maniera colta, sfruttando un ampio bagaglio di motivi del genere horror e, pur se la trama solo non avvince, tanti elementi cinefili rendono It follows un film da guardare con attenzione.

lunedì 18 luglio 2016

Una calibro 20 per lo specialista (Cimino 1974)

È il film d'esordio di Michael Cimino, un roadmovie che vede protagonista il territorio forse anche più dei personaggi.
Merita una premessa l'incredibile trasformazione del titolo italiano, che evidentemente puntava a connetterlo a Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan (Post 1973), uscito l'anno prima con lo stesso Clint Eastwood. Peccato che i due film non abbiano nulla in comune, a cominciare dal ruolo del personaggio di Eastwood, che nella pellicola di Ted Post è un poliziotto, mentre qui è un malvivente, un rebel without cause in piena tradizione statunitense.

mercoledì 13 luglio 2016

The Zero Theorem (Gilliam 2013)

Terry Gilliam è tornato a spiegare Il senso della vita (Jones - Gilliam 1983)!
Esattamente trent'anni dopo il capolavoro dei Monty Python - anche se in Italia The Zero Theorem è stato distribuito tre anni dopo -, il più visionario del celebre gruppo di comici britannici ha deciso di tornare ad un futuro distopico, come aveva già fatto in Brazil (1985).
Qohen Leth (Christoph Waltz) è un genio informatico dipendente della Mancom, un colosso per la quale lavora con il compito di "sgranocchiare identità". Il suo superiore diretto è Joby (David Thewlis), ma alla sommità della gerarchia c'è un manager (Matt Damon) il cui alto profilo ne ha rarefatto l'identità fino a farlo considerare una divinità.

sabato 9 luglio 2016

Il Gattopardo (Visconti 1963)

Tra i più celebri film di Luchino Visconti, sicuramente il più magniloquente, il Via col Vento italiano, come venne ribattezzato, una pellicola che racconta un importante momento della storia dell'Italia preunitaria in un eccezionale adattamento delle pagine dell'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), uscito postumo nel 1958, e che ebbe un enorme successo di critica (vinse il Premio Strega 1959 ai danni di Una vita violenta di Pasolini) e di pubblico (il primo best seller italiano con oltre centomila copie vendute).

mercoledì 6 luglio 2016

Saluto ad Abbas Kiarostami (22/6/1940 - 4/7/2016)

Purtroppo questo annus horribilis per il cinema sembra non finire mai, e da qualche giorno ci ha lasciato anche Abbas Kiarostami, il più celebre regista iraniano.
Era nato 76 anni fa a Teheran, dove aveva studiato Belle Arti e vinto un premio di pittura ancora diciottenne, per poi passare alla pubblicità, come designer ma anche come regista di numerosi spot per la televisione iraniana, e alle illustrazioni per l'editoria dell'infanzia, un'esperienza che gli è rimasta così addosso da inserirla qua e là in tutta la sua filmografia. Per alcuni versi, il suo tocco e la sua leggerezza ne fanno una sorta di Miyazaki del Medio Oriente, forse l'unico cineasta a cui può essere paragonato... 

lunedì 4 luglio 2016

Saluto a Michael Cimino (3/2/1939 - 2/7/2016)

Se n'è andato Michael Cimino, regista poco prolifico (non certo per sua scelta), ma capace di realizzare tra i suoi pochi film una delle più belle pellicole del dopoguerra, Il cacciatore (1978) e una delle più discusse, I cancelli del cielo (1980), per le quali gli amanti del cinema gli saranno eternamente grati!

venerdì 1 luglio 2016

Julieta (Almodovar 2016)

La mdp inquadra una donna mentre sta scrivendo le ultime righe di una lettera, che ascoltiamo dalla sua voce off e, con un lungo carrello all'indietro, continua a riprenderla mostrandoci l'intera stanza illuminata dal sole che entra da tre grandi finestre e passa, sotto al tavolo, tra le sue gambe sistemate a compasso...
Basterebbero questi pochi secondi a giustificare il prezzo del biglietto, non c'è dubbio, ma Julieta non è solo tecnica, che pure c'è ed è un piacere ammirarla, ma molto di più!