domenica 29 aprile 2018

Il giovane Karl Marx (Peck 2017)

La buona fotografia di Kolja Brandt e una discreta prova degli interpreti per un film che non regala un'altrettanto valida regia, piuttosto anonima. Raoul Peck, regista haitiano, vissuto in Congo e formatosi cinematograficamente a Berlino, nella sua carriera ha girato molti documentari e questa pellicola, in effetti, non si discosta molto da quel genere. Di cinema propriamente detto ce n'è ben poco, ma la materia trattata e il periodo storico narrato rendono Il giovane Karl Marx un film da non perdere principalmente per il suo carattere didattico e per la capacità del regista di evitare la retorica (trailer).

mercoledì 25 aprile 2018

Tonya (Gillespie 2017)

"Io non ho una normale famiglia americana", risponde Tonya Harding al giudice che le dice di non saper stare al gioco, in quel grande carrozzone che è il pattinaggio su ghiaccio a livello professionistico.
Questa frase, che suona come una giustificazione per chi è entrato in quel mondo partendo da uno strato sociale basso e lontano dagli standard consueti, potrebbe essere considerata l'essenza del buon film di Craig Gillespie, storia di sport che racconta la sconfitta e il fallimento, e per questo drammaturgicamente più interessante. Letta secondo questa prospettiva, Tonya va inserita a buon diritto nello stesso genere di pellicole a cui appartengono capolavori come Toro scatenato (Scorsese 1980) e Million Dollar Baby (Eastwood 2004).

domenica 22 aprile 2018

Saluto a Vittorio Taviani (20/91929 - 15/4/2018)

Impossibile pensare a Paolo senza Vittorio, eppure da qualche giorno il binomio costituito dai fratelli Taviani non può essere più lo stesso, dopo la scomparsa di Vittorio, morto a 88 anni in seguito ad una lunga malattia.
Nato a San Miniato (Pisa) due anni prima di Paolo, Vittorio si era appassionato al cinema e col fratello, una volta giunto a Roma, iniziò a lavorare ad alcuni documentari, tra cui il cortometraggio San Miniato, luglio 1944 (1954). Oltre dieci anni dopo, invece, il loro primo lungometraggio, I sovversivi (1967), figlio del contesto sociale e culturale del tempo, che oggi appare profetico rispetto agli avvenimenti del 1968. Un film capace di fondere coscienza politica attorno ai funerali di Palmiro Togliatti, su cui i Taviani avevano persino girato un documentario (L'Italia con Togliatti, 1964) e le personali dei singoli personaggi.

martedì 17 aprile 2018

Saluto a Miloš Forman (18/2/1932 - 13/4/2018)

Una veloce malattia ha strappato al cinema il regista ceco naturalizzato statunitense.
Nato 86 anni fa a Čáslav, nei pressi di Praga, da genitori cecoslovacchi protestanti, uno docente e l'altra albergatrice, rimase orfano ben presto, poiché i due rimasero vittime dei campi di concentramento nazisti tra 1943 e 1944.

domenica 8 aprile 2018

Visages, villages (JR e Varda 2017)

Il viaggio di Agnès Varda, regista belga novantenne, e del trentacinquenne street artist francese JR, è un road movie in forma di documentario che unisce fotografia e poesia e che, oltre a vincere il premio de L'Œil d'or a Cannes 2017, è stato candidato all'Oscar 2018 come miglior documentario (trailer ita e trailer originale).
La regista di Cleo dalle 5 alle 7 (1961), film di cui vediamo uno spezzone all'inizio, e il giovane artista che utilizza la tecnica del collage fotografico per rivestire interi edifici, si muovono su un veicolo particolare, a forma di macchina fotografica e, soprattutto, in grado di stampare grossi fogli che permettono a JR di creare i suoi incredibili decoupage. Tutto sembra essere leggero e surreale, in una storia che inizia e finisce con le sagome dei protagonisti che prendono la forma di disegno.

mercoledì 4 aprile 2018

Z - L'orgia del potere (Costa-Gravas 1969)

Uno dei film più politici di sempre, che però, a cinquant'anni di distanza, mostra tutti i segni del tempo e può essere apprezzato a pieno solo a patto di considerarlo nel suo contesto originario, per quanto alcuni meccanismi del potere e degli abusi di chi lo detiene restano universali e sempre validi (trailer). 
Costa-Gavras curò questo adattamento con lo scrittore spagnolo Jorge Semprún, partendo dall'omonimo romanzo di Vasilīs Vasilikos (1966), che racconta la storia di uno stato europeo a regime militare in cui l'opposizione prova a cambiare le cose, con tutte le difficoltà e le mortificazioni del caso.