lunedì 30 gennaio 2023

Cantando sotto la pioggia (Donen - Kelly 1952)

Il musical più famoso di sempre? Il più bello di sempre? Chissà, a ciascuno la sua risposta. Indubbiamente Singing in the rain è un caposaldo della storia del cinema, una delle pellicole che meglio di ogni altra ne ha raccontato, con la leggerezza propria del genere, il fondamentale passaggio dal muto al sonoro. Uno dei grandissimi capolavori metacinematografici di Hollywood, giocato sul crinale tra realtà e finzione, che alterna commedia, romanticismo scanzonato e numeri di danza - peraltro con Fred Astaire come consulente -, il tutto condito da musiche coinvolgenti e che restano in mente (Nacio Herb Brown, Roger Edens, Al Goodhart, Al Hoffman, Lennie Hayton) e dalla fotografia di Harold Rosson, con un technicolor smagliante.

domenica 22 gennaio 2023

Le vele scarlatte (Marcello 2022)

Pietro Marcello mette in immagine la poesia e, a tratti, sembra di rivedere il tocco e lo sguardo di Eric Rohmer! Realismo magico ed empatia per un film bellissimo, che scuote e commuove in pronfondità.
Dopo un classico della letteratura statunitense come Martin Eden (2019), stavolta ne adatta liberamente uno russo, Le vele scarlatte di Aleksandr Grin (1923), che ancora oggi ispira l'annuale "festa delle vele scarlatte" di San Pietroburgo, e ci regala emozioni dall'inizio alla fine inserite in una forma sublime. Come nel film precedente, in cui il riferimento all'anarchico Errico Malatesta durante la manifestazione del 1° maggio 1920 a Savona dava una chiave al film, in questo caso a svolgere la stessa funzione è la frase posta a esergo della pellicola, tratta dal romanzo, "I cosiddetti miracoli si possono compiere con le proprie mani". E sono proprio le nodose mani di Raphael (Raphaël Thiéry), un falegname artista con il volto del postino Roulin di Van Gogh, a lavorare e a creare oggetti per sostenere la sua famiglia sui generis (trailer).

martedì 17 gennaio 2023

Saluto a Gina Lollobrigida (4/7/1927 - 16/1/2023)

A 95 anni se ne è andata Gina Lollobrigida.
Un'importante carriera nel cinema, che l'ha portata a vincere sette David di Donatello e due Nastri d'argento in Italia, ma soprattutto un golden globe (nel 1961 come "miglior attrice del mondo") e poi l'onore della stella sull'Hollywood Walk of Fame nel 2018. A questi si aggiungano il titolo di grand'ufficiale della Repubblica italiana e di cavaliere della Legion d'onore francese.

sabato 14 gennaio 2023

Pinocchio di Guillermo del Toro (Del Toro - Gustafson 2022)

Bisogna tradire un classico per rendergli onore oppure è meglio riprodurre l'opera originaria in maniera fedele? Forse, a ben guardare, è inutile rispondere a questa domanda, poiché non c'è una regola aprioristica di fronte alla creazione di una nuova opera ed è certamente vero che si possa realizzare qualcosa di bello sia seguendo una strada che l'altra.
Guillermo del Toro ha scelto la prima via e lo ha fatto ottenendo un gran risultato, ma sia chiaro, nel suo Pinocchio, di Collodi c'è ben poco e la favola che il cinema ha trasposto innumerevoli volte, anche con ottimi risultati filologici (come si diceva qualche anno fa nell'analisi del Pinocchio di Garrone, 2019), stavolta è funzionale a raccontare una storia nuova (trailer).

lunedì 9 gennaio 2023

The Fabelmans (Spielberg 2022)

"Quando l'orizzonte è in alto, è interessante. Quando è in basso è interessante. Quando è in mezzo, è una merda". John Ford dixit!

David Lynch interpreta uno dei più grandi autori del cinema statunitense: è l'ultima sequenza del film il più grande sussulto di The Fabelmans, ultima e personalissima opera di Steven Spielberg.
In un testa-coda di grande effetto, dall'altro capo dell'epifania lynchiana lo stesso Spielberg introduce la sua pellicola ringraziando gli spettatori e inneggiando alla "magia della sala, chiaro strale anti-piattaforme, arricchito dalla riflessione che si tratta del film più intimo della sua carriera (trailer).

giovedì 5 gennaio 2023

Il corsetto dell'imperatrice (Kreutzer 2022)

Impossibile sedersi in sala per guardare questo film e non pensare a quelli di Ernst Marischka (La principessa Sissi, 1955; Sissi - La giovane imperatrice, 1956; Sissi - Destino di una imperatrice, 1957).
Il confronto, però, pur se inevitabile, è improponibile. La trilogia degli anni '50, infatti, partiva dalla storia di un fidanzamento osteggiato che giungeva al matrimonio, in una versione fiabesca, quasi disneyana della biografia di Elisabetta di Baviera, un Romeo e Giulietta dal lieto fine; proseguiva con le difficoltà della vita di corte, e si concludeva con i viaggi per l'Europa e l'ostilità del nord Italia nei confronti della coppia di imperatori non riconosciuta. In tutti e tre, nei panni di Sissi, c'era una divina Romy Schneider, principessa bellissima, quasi sempre sorridente, nonostante le crisi e gli ostacoli da superare (trailer).