venerdì 31 dicembre 2021

Don't look up (McKay 2021)

Adam McKay e il catastrofismo ai tempi della pandemia. Il regista di Filadelfia, premio Oscar per la sceneggiatura de La grande scommessa (2015), cavalca alcuni dei temi più caldi del momento a livello planetario e, con un overcasting sfrenato (le interpretazioni degli attori sono la cosa migliore della pellicola), dà vita a un film che, senza dimenticare il passato comico del suo autore, prova a far riflettere su quanto stiamo vivendo.
Media, complottismo, social, politica, interessi economici vengono messi in un grande frullatore da cui però, pur sostenendo idee ampiamente condivisibili, ne esce un insieme piuttosto banale, che non si distanzia troppo dal sistema che critica. Il tutto per un modico budget di 100 milioni di dollari (trailer).

martedì 28 dicembre 2021

Polvere di Napoli (Capuano 1998)

È una polvere metaforica e reale quella che dà il titolo al film a episodi di Antonio Capuano, scritto insieme ad un giovanissimo Paolo Sorrentino, che solo tre anni dopo avrebbe girato la sua opera prima, L'uomo in più.
La frase in esergo, "... ciò che si vede nei film, anche se a volte luccica, non è tutto oro, rassomiglia più all'argento e, il più delle volte è polvere...", spiega il titolo del film, e in effetti la polvere compare e chiude le cinque storie che costituiscono il film, ispirato, almeno nel titolo e nella struttura a L'oro di Napoli (De Sica 1954). Appaiono evidenti le suggestioni lasciate sull'autore da Fellini, da Luciano De Crescenzo, dal primo Nanni Moretti. Ne risulta una pellicola che trasforma il dramma in commedia surreale e grottesca, qualcosa tra Kieslowski e Buñuel fusi in versione partenopea.

martedì 21 dicembre 2021

Scompartimento n. 6 - In viaggio con il destino (Kousmanen 2021)

La pellicola del regista finlandese Juho Kousmanen, tratta dall'omonimo romanzo di Rosa Liksom (2011), ha vinto il premio speciale della giuria a Cannes per la sua capacità di raccontare l'evoluzione di un rapporto tra due sconosciuti. E in effetti, il film regala quel particolare fascino del cinema nordico in cui, come ha recentemente dimostrato anche il bel A white white day, l'empatia tra i personaggi sembra una lontana chimera e i loro sentimenti non vengono mostrati né comunicati se non con degli sguardi o dei piccoli e rari gesti che, quando ci sono, hanno il peso di una deflagrazione (trailer).

venerdì 17 dicembre 2021

Freaks Out (Mainetti 2021)

Gabriele Mainetti, al suo secondo lungometraggio, dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot (2015), alza l'asticella, ma il gioco non riesce.
Se, infatti, il precedente lavoro si faceva apprezzare per il contrasto tra la società proletaria e i poteri del supereroe e, pur non facendo gridare al capolavoro, lasciava tutto sommato soddisfatto lo spettatore, stavolta la sensazione è che il passo sia davvero molto più lungo della gamba. Il genere fumettistico declinato ad un supereroismo casereccio e faidate resta, ma l'ambientazione in costume, peraltro durante la Seconda guerra mondiale, il contrasto coi nazisti e gli inevitabili confronti con autori di ben altro calibro, uniti a lungaggini che appesantiscono la narrazione, fanno di Freaks Out un film poco riuscito (trailer).

domenica 12 dicembre 2021

Annette (Carax 2021)

"Il vero amore trova sempre la strada... il vero amore spesso si smarrisce" e da amore può diventare vendetta e persecuzione. Con queste laceranti verità si potrebbe riassumere il musical di Leos Carax, al secolo Alex Christophe Dupont, nel quale il regista francese non perde un briciolo della sua autorialità, a nove anni dal suo ultimo film, Holy Motors
Mai si era visto un musical così, non solo drammaticamente romantico (come West side story, Robbins-Wise 1961), ma sconquassante, perturbante, senza speranza, capace di far provare allo spettatore una gamma di emozioni infinita, di gettarlo in una "bufera infernal che mai non resta", per dirla col Dante della Commedia, naturalmente nel canto di Paolo e Francesca (V, 31), e pensando a una delle sequenze più significative del film, che vede i protagonisti ballare proprio durante una tempesta nell'oceano, nell'immagine scelta anche per la locandina (trailer).

venerdì 3 dicembre 2021

Il potere del cane (Campion 2021)

Jane Campion torna al cinema dopo ben dodici anni - Bright Star era del 2009 - e lo fa, come spesso nella sua carriera, con un film in costume, adattamento dell'omonimo romanzo di Thomas Savage (1967), e con la consueta classe, che le è valsa il meritatissimo premio per la miglior regia al festival di Venezia. 
Il potere del cane è un western sui generis, come ormai quasi tutti i film del genere americano per antonomasia, che da Gli spietati (Eastwood 1992) in poi ha conosciuto un rinnovamento tematico sostanziale. Una pellicola ben girata, ben scritta, ben recitata da quattro attori in stato di grazia (Cumberbatch su tutti), e visivamente impeccabile (trailer).