sabato 25 febbraio 2017

Jackie (Larraín 2016)

Pur se imbrigliato negli ingranaggi di Hollywood, il talento e il rigore del cinema di Pablo Larraín c'è e si vede!
Sapevamo che Jackie non sarebbe mai potuto essere un film come i precedenti capolavori del regista cileno, ma la qualità resta alta e lo spettatore non può non entrare in empatia con la first lady più famosa del XX secolo.
La mdp, infatti, non si separa mai dalla protagonista, che inquadra frontalmente o da dietro ma in maniera costante, e tutto quello che vediamo durante la pellicola sono le reazioni, i pensieri, le risposte, i sentimenti di Jacqueline nei quattro giorni intercorsi tra l'omicidio di suo marito, John Fitzgerald Kennedy, e il momento in cui lei e i due figli, Caroline e John junior, lasciarono la Casa Bianca.

martedì 21 febbraio 2017

Moonlight (Jenkins 2016)

Ci sono i film e poi le opere che possono cambiare inveterati preconcetti e che permettono di fare dei passi in avanti verso la civiltà. Moonlight appartiene al secondo gruppo e, come tale, trattando di gay, neri, poveri, entra di diritto tra gli hapax cinematografi di sempre, al pari di pellicole del passato che hanno fatto la storia della settima arte. Penso, dato il tema, a Quelle due (Wyler 1961), a Philadelphia (Demme 1993) a Brokeback mountain (Lee 2005), al recente Weekend (Haigh 2011), e a Happy Together (Kar-wai 1997).

venerdì 17 febbraio 2017

Borsalino (Deray 1970)

Jacques Deray si diverte a giocare con uno dei generi doc del cinema statunitense e per farlo sceglie due icone francesi come Alain Delon e Jean Paul Belmondo in un gangster movie in versione commedia ambientato nella Marsiglia degli anni trenta (guarda il film).
Prodotto dallo stesso Delon, il film, tratto dal romanzo di Eugène Saccomano Bandits à Marseille, è adattato, tra gli altri, da un giovane Claude Sautet, ed è dominato dalla presenza dei due divi che lasciano davvero poco spazio a tutto il resto.

lunedì 13 febbraio 2017

Split (Shyamalan 2016)

Night Shyamalan gira l'ennesimo film alienante e inchioda di nuovo lo spettatore alla poltrona, costringendolo a convivere con il protagonista all'interno dei sotterranei dello zoo di Philadelphia!
Quale ambientazione più adatta per il cineasta d'origine indiana, che di spazi circoscritti, recintati e angoscianti ha disseminato le sue opere, con i cerchi nel grano di Signs (2002), la comunità di The village (2004), l'appartamento di The visit (2015), ma anche le mura elettrificate della serie tv Wayward pines (2015-16)? 
Stavolta, però, la vicenda narrata è incredibilmente ispirata ad una storia vera, quella di Billy Milligan, che nel 1977 a Columbus (Ohio) rapì e stuprò tre studentesse, e sulla cui figura nel 2017 uscirà un biopic di Joel Schumacher con Leonardo di Caprio.

mercoledì 8 febbraio 2017

Arrival (Villeneuve 2016)

Una grande finestra divisa in scomparti corre orizzontale lungo un enorme salone e si affaccia sull'oceano... Con questo splendido surcadrage inizia Arrival di Denis Villeneuve, ottimo film di fantascienza incentrato sul "primo contatto" tra umani e alieni, adattamento curato da Eric Heisserer di Storia della tua vita, racconto di Ted Chiang pubblicato all'interno dell'antologia Storie della tua vita  (2002). 
In quell'appartamento ci vive Louise, la protagonista interpretata da Amy Adams, a cui negli ultimi tempi gli scenografi non sembrano riuscire a destinare abitazioni peggiori (vedi il recentissimo Animali notturni, Ford 2016). Qui, catturato dalla perfezione delle inquadrature a prospettiva centrale, lo spettatore rischia di distrarsi e di perdere il basilare monologo sul tempo e sullo strano funzionamento della memoria recitato dalla voce off di Louise.

sabato 4 febbraio 2017

La La Land (Chazelle 2016)

Il film di Damien Chazelle è sulla bocca di tutti, forte delle sue quattordici candidature ai prossimi Oscar, un biglietto da visita che stroncherebbe anche pellicole di ben altro spessore. L'orizzonte di aspettative di qualsiasi spettatore è enorme ed un discreto musical, pur strizzando l'occhio ai grandi classici di uno dei generi autoctoni del cinema statunitense (insieme al western e ai gangster movie), non può diventare automaticamente Singing in the rain o West side story grazie all'incetta di nomination (trailer).