domenica 30 aprile 2023

Il sol dell'avvenire (Moretti 2023)

Nanni, fortissimamente Nanni!
Nanni Moretti celebra se stesso, ma allo stesso tempo coccola i suoi spettatori di sempre e, in una frase de Il sol dell'avvenire, c'è tutto il suo rapporto col pubblico: "mi piace dire che non ci penso, ma non so se è vero".
Il regista romano, tra egocentrismo (da leggere come qualità indiscussa in questo caso) e malinconia, ha realizzato una pellicola imperdibile per chi ama il suo cinema da sempre e per chi, non conoscendolo, può partire da qui e andare a ritroso. Un'antologia dei suoi tormentoni, dei suoi riti, delle ossessioni delle sue manie - per dirla con Battiato che torna in colonna sonora come nei tempi migliori -, dalle scarpe ai dolci, dall'etica cinematografica al comunismo, dai riti quotidiani agli intermezzi con i suoi pensieri ad alta voce e alle canzoni cantate a squarciagola e non sempre in maniera intonata (trailer).

martedì 11 aprile 2023

The Whale (Aronofsky 2022)

Adattandolo dall'omonima pièce teatrale di Samuel D. Hunter (2012), Darren Aronofsky, cinque anni dopo Madre!, gira un altro film disturbante, ma rispetto a quell'horror scentrato e poco riuscito, questo dramma psicologico, tra letteratura americana e complesse dinamiche familiari, è un deciso passo avanti, pur conservando alcuni eccessi ampiamente rinunciabili.
La sceneggiatura, firmata dallo stesso Hunter, nonostante alcuni passi a vuoto fortemente didascalici, resiste alle due ore di pellicola, e la prova di Brendan Fraser, ben affiancato da Hong Chau e dalla giovanissima Sadie Sink, amata dagli appassionati di serie tv per il suo ruolo di Max in Stranger Things, rendono il film un'opera toccante, spingendo lo spettatore a empatizzare con il protagonista (trailer).
Charlie (Brendan Fraser) è un uomo obeso, al punto da aver compromesso la propria deambulazione e la salute degli organi, cosicché il suo cuore è ormai a un passo dal collasso.

martedì 4 aprile 2023

Saluto a Ryūichi Sakamoto (17/1/1952 - 28/3/2023)

“Elettronica e Oriente, così conquisto il mondo” aveva detto una volta Ryūichi Sakamoto, uno dei più grandi interpreti musicali del cinema degli ultimi 40 anni.
Sakamoto è morto pochi giorni fa, sconfitto da un cancro che lo aveva colpito prima alla gola e poi al retto, a soli 71 anni. Compositore di altissimo profilo, amante di John Coltrane, dei Beatles, di John Cage, come musicista si è districato tra avanguardia, elettronica e synth pop, senza mai perdere di vista la musica etnica orientale e il jazz, una delle sue prime passioni. Oltre i circa venti album da solista, agli appassionati di cinema lascia 45 colonne sonore per il grande schermo, con alcuni indimenticabili capolavori.