giovedì 28 maggio 2020

Favolacce (D. e F. D'Innocenzo 2020)

Un fulmine a ciel sereno... 
È questo l'effetto causato da Favolacce nel cinema italiano, un effetto indubbiamente straniante, complice forse anche l'impossibilità della visione in sala, ma resta il fatto che la seconda pellicola dei fratelli D'Innocenzo ha messo d'accordo tutti vincendo persino l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura a Berlino (trailer).
Il film non può lasciare indifferenti, ha la forza disturbante e perturbante di Michael Haneke e molti dei suoi personaggi appaiono come la diretta evoluzione, a cinquant'anni di distanza, di quelli di Pier Paolo Pasolini. L'aura di Matteo Garrone aleggia tutt'intorno, sin dal titolo, in cui le Favolacce, appunto, sembrano la distorta versione contemporanea, forse ancora più cupa, de Il racconto dei racconti (2015), senza dimenticare che i gemelli hanno anche lavorato alla sceneggiatura di Dogman (2018).

domenica 24 maggio 2020

Appaloosa (Harris 2008)

Il western, negli ultimi decenni, ha ripreso a vivere, in maniera celebrativa, riprendendo grandi classici, in maniera nostalgica, ma anche con grande qualità ed originalità, si pensi ovviamente a The Hateful Eight (Tarantino 2015), ma anche ai Coen del recente La ballata di Buster Scruggs (2018) e del remake de Il Grinta (2005), fino a I segreti di Brokeback Mountain (Lee 2005) che davvero rivoluzionò il genere. E pensare che negli anni '90 Gli spietati (Eastwood 1992) era salutato come l'ultimo grande western o una stanca, seppur notevole, ripresa del genere... (trailer)

martedì 19 maggio 2020

Saluto a Michel Piccoli (27/12/1925-12/5/2020)

È morto uno dei più grandi attori di sempre. Michel Piccoli si è spento a 94 anni, dopo un'incredibile carriera durata per ben 70 di questi (1945-2014) e con oltre 170 film girati da attore a cui vanno aggiunti 4 lungometraggi da regista.
Era nato a Parigi da una famiglia di musicisti, il padre, Henri, violinista, mentre la madre, Marcelle Expert-Bezançon, era una pianista.

sabato 9 maggio 2020

Psycho (Van Sant 1998)

Operazione filologica ai limiti del feticismo cinematografico... eppure lo Psycho di Gus Van Sant, remake shot by shot del capolavoro di Alfred Hitchcock, ha un indubbio fascino. Inutile dire che, in questa recensione, si dà per scontata la conoscenza dell'originale e se ne sconsiglia la lettura a chi non lo abbia mai visto, per gli inevitabili spoiler su entrambe le pellicole (trailer).
La storia inizia sempre l'11 dicembre a Phoenix alle 14.43, ma stavolta è il 1998 e non il 1959, cambiano ovviamente gli interpreti e, soprattutto, la pellicola è a colori, una differenza ravvisabile sin dagli splendidi titoli di testa di Saul Bass, in cui le righe in movimento si arricchiscono di un bel verde (remake originale). Il tutto ovviamente con la splendida musica di Bernard Hermann, qui riadattata da Danny Elfman.

domenica 3 maggio 2020

Il giardino dei Finzi Contini (De Sica 1970)

Leone d'oro a Berlino e Oscar per il miglior film straniero, Il giardino dei Finzi Contini è un film rarefatto, nella sua algida bellezza. E chissà, fu forse anche per questo che Giorgio Bassani, autore del romanzo autobiografico del 1962, insoddisfatto della resa delle immagini, alla fine ritirò la firma dalla sceneggiatura, che rimase assegnata a Vittorio Bonicelli e Ugo Pirro.
Si tratta di uno dei rari casi in cui Vittorio De Sica girò un film senza avvalersi della collaborazione di Cesare Zavattini, suo pressoché inseparabile sceneggiatore.
Tra l'altro, il regista di Ladri di biciclette scelse per la parte del protagonista, Giorgio, Lino Capolicchio, che era stato allievo proprio di Bassani all'accademia di arte drammatica (guarda il film).