giovedì 30 settembre 2021

Qui rido io (Martone 2021)

Pochi fotogrammi sul lungomare e il Vesuvio sullo sfondo fanno da introduzione al bel film di Mario Martone su Eduardo Scarpetta (1853-1925), convinto che il suo personaggio principe, Felice Sciosciammocca, sarebbe stato più longevo di Pulcinella...
Interpretato da un sontuoso Toni Servillo, naturalmente e giustamente gigionesco in questo ruolo, l'attore e commediografo napoletano ne esce maluccio: vanesio, egocentrico persino a discapito dei figli, poligamo ma incapace di riconoscere i diversi figli illegittimi, costretti a chiamarlo zio pur sapendo la verità (trailer).

venerdì 17 settembre 2021

Todo modo (Petri 1976)

"...il processo che Pasolini voleva e non poté intentare alla classe dirigente democristiana oggi è Petri a farlo. Ed è un processo che suona come un'esecuzione…
Così commentava il film Leonardo Sciascia, autore dell'omonimo romanzo da cui fu tratto, pubblicato nel 1974, e che potrebbe essere definito, con degli ossimori, un romanzo distopico realistico, consapevolmente profetico. Sta di fatto che la penultima pellicola di Petri, parte della cosiddetta trilogia della nevrosi, dopo Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) e La classe operaia va in paradiso (1971), uscì il 30 aprile 1976, l'anno dopo Salò Le 120 giornate di Sodoma (1975) e pochi mesi dopo la morte di Pier Paolo Pasolini, che era stato ucciso il 2 novembre 1975.

venerdì 10 settembre 2021

Il gioco del destino e della fantasia (Hamaguchi 2021)

Strameritato Orso d'argento a Berlino, la pellicola di Ryūsuke Hamaguchi ha quella capacità di metterci in equilibrio con il mondo come solo i grandi film giapponesi sanno fare.
Come riferimento principale, quindi, è il caso di scomodare Yasuhiro Ozu, che in questo senso è stato il più grande di tutti, e in alcune inquadrature a mdp fissa e in quelle a campo vuoto il maestro nipponico viene inevitabilmente alla mente. Il gioco del destino e della fantasia è un bellissimo film, in grado di affrontare temi sentimentali, e già per questo sdrucciolevoli, con una leggerezza invidiabile, paragonabile a quella di Eric Rohmer, accentuata dal tema musicale portante, le Waldszenen (Scene della foresta) Op. 82 di Robert Schumann (1848-49).

martedì 7 settembre 2021

Saluto a Jean Paul Belmondo (9/4/1933 - 6/9/2021)

Fino all'ultimo respiro... chiunque ami il cinema l'ho amato così, fino alla fine e sin dall'inizio, quando fu proprio A bout de souffle a consacrarlo come icona della Nouvelle Vague, al fianco di Jean Seberg, per il folgorante esordio di Jean Luc Godard (1960).
Allora aveva all'attivo una decina di film, tra cui un cortometraggio con lo stesso Godard (Charlotte et son Jules, 1958) e un paio di film con grandi nomi come Marcel Carné (Peccatori in blue-jeans, 1958) e Claude Chabrol (A doppia mandata, 1959), e dopo soli quattro anni di carriera raggiunse la vetta del cinema francese.

venerdì 3 settembre 2021

American Psycho (Harron 2000)

Tratto dall'omonimo romanzo di Bret Easton Ellis (1991), il film della regista canadese Mary Harron è ancora oggi epidermicamente disturbante nel raccontare le vicende anni '80 del ventisettenne, cinico e patologicamente autocentrato broker di Wall Street, Patrick Bateman.
Difficile parlare della pellicola senza pensare all'incredibile interpretazione di Christian Bale, allora già con oltre dieci film in carriera - tra cui L'impero del sole (Spielberg 1987) e Ritratto di signora (Campion 1996) - ma che, con questo ruolo, si consacrò ad attore di primissimo piano di Hollywood, dal quale però, va detto, non è praticamente più uscito, ottenendo spesso parti di personaggi sopra le righe, da L'uomo senza sonno (Anderson 2004) ad American Hustle (Russell 2013), passando ovviamente per la trilogia Batman begins, Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan (2005, 2008, 2012).