martedì 31 maggio 2016

I compagni (Monicelli 1963)

Torino, fine Ottocento. Alcuni operai della fabbrica tessile Buratti Pavesio non tollerano gli orari massacranti imposti dalla proprietà, che li costringe a stare 14 ore al giorno davanti alle macchine, con una pausa di mezz'ora.
L'infortunio di un collega in servizio darà inizio alle proteste, dapprima minime e poi, grazie anche all'intervento di un professore di liceo che "quelle cose le ha studiate", arriveranno ad lungo sciopero e al braccio di ferro con i padroni... (guarda il film).

venerdì 27 maggio 2016

La pazza gioia (Virzì 2016)

L'ultimo film di Paolo Virzì funziona, racconta una storia piacevole, a tratti divertente, nonostante affronti tematiche serie come il recupero di persone con disturbi mentali e le adozioni di bambini sottratti a madri problematiche ritenute socialmente pericolose.
La regia non ruba certo l'occhio e, fatta eccezione per qualche dialogo girato senza l'alternanza di campo e controcampo, ma con la mdp che passa da un volto all'altro, non c'è nulla di ravvisabile dal punto di vista tecnico e, anzi, gli unici momenti in cui il montaggio prova ad andare oltre la narrazione piana, i flashback non brillano.

mercoledì 18 maggio 2016

J'ai tué ma mere (Dolan 2009)

L'opera prima di Xavier Dolan, qui anche attore protagonista, mostra già le potenzialità del regista di Mommy (2014) e le sue indubbie qualità. Il giovane cineasta canadese, infatti, appena diciannovenne, mette in scena una storia sul rapporto madre-figlio che sarà il motivo portante del film che ne ha poi segnato la consacrazione.
Il tema è chiaro sin dalla frase posta a esergo, tratta da Guy de Maupassant e incentrata sull'automatismo dell'amore filiale, un concetto non così scontato per il sedicenne protagonista, Hubert (Xavier Dolan).

venerdì 13 maggio 2016

Microbo e Gasolina (Gondry 2015)

È come se I quattrocento colpi (Truffaut 1959) e Stand by me (Reiner 1986) avessero incontrato la leggerezza di Hayao Miyazaki...
L'ultima pellicola di Michel Gondry, ambientata nel piccolo centro di Versailles, è indubbiamente una bella storia di formazione e allo stesso tempo un particolarissimo road movie, che racconta l'amicizia di Daniel (Ange Dargent) e Theo (Théophile Baquet), rispettivamente Microbo, come lo chiamano a scuola per la statura, e Gasolina, il nuovo arrivato che ha spesso l'odore di benzina a causa dei suoi esperimenti con i motori.

lunedì 9 maggio 2016

Codice 999 (Hillcoat 2016)

Polizia corrotta, doppiogiochismo,  tradimenti, rapine, sparatorie, inseguimenti...
Il film di John Hillcoat (titolo originale Triple nine) è un perfetto esempio di cinema di genere, con tanta azione, buon ritmo e ottima recitazione, sostenuta da una sceneggiatura brillante, cui fa da contraltare una regia senza particolari acuti (trailer).
Atlanta è la città caotica, trafficata e collegata da un reticolo di tangenziali, in cui un gruppo di poliziotti corrotti organizza una rapina di banca. A guidarli è probabilmente l'uomo meno convinto di effettuare il colpo, Michael Atwood (Chiwetel Ejiofor), ricattato dalla mafia ebraico-russa, e che ha coinvolto diversi colleghi, tra cui Marcus Belmont (Anthony Mackie), Franco Rodriguez (Clifton Collins Jr.), Gabe Welch (Aaron Paul) e il fratello Russell (Norman Reedus, star della serie The Walking Dead).

giovedì 5 maggio 2016

Buffalo Bill e gli indiani (Altman 1976)

Dopo The Plainsman (DeMille 1936) e Buffalo Bill (Wellman 1944), il terzo film hollywoodiano incentrato sulla vita di William Frederick Cody, meglio noto come Buffalo Bill, è tutto fuorché una celebrazione del suo mito.
La scelta di Robert Altman è finalizzata a mostrare, infatti, la sua vita reale, quella del successo teatrale e circense, che lo trasformò da semplice cacciatore di bufali in eroe in funzione anti-indiana.
Un film che toglie molto all'epopea della conquista del west, ma lo fa con un sorriso disincantato, un tono che gli permise  di vincere l'Orso d'oro a Berlino, dove la giuria volle precisare che quel premio era stato conferito alla versione originale della pellicola, che invece il produttore Dino De Laurentiis aveva decurtato di oltre venti minuti.

domenica 1 maggio 2016

La legge del mercato (Brizé 2015)

Non sempre il lavoro nobilita l'uomo...
Potrebbe essere questo il sottotitolo del bel film di Stéphane Brizé, quantomai appropriato per la festa dei lavoratori, poiché incentrato sull'autodeterminazione lavorativa e su cosa si è disposti a sacrificare della propria dignità in nome di un impiego.
La storia è quella di Thierry Taugourdeau (Vincent Lindon), un uomo di mezza età che, ritrovatosi senza lavoro, fa di tutto per ottenerne un altro, sottoponendosi a diverse situazioni frustranti e che sembrano condannarlo ad accettare condizioni lavorative che lo metteranno costantemente alla prova. Non tutto, però, può essere tollerato... (trailer)