mercoledì 27 settembre 2023

Following (Nolan 1998)

Il film d'esordio di Christopher Nolan è un thriller psicologico dalla struttura complessa, che mette in evidenza quello che sarà una caratteristica basilare del suo cinema: la deformazione del tempo attraverso il montaggio, in questo caso curato direttamente da lui (insieme a Gareth Heal), al pari di soggetto, sceneggiatura, fotografia e produzione.  
La pellicola è girata in bianco e nero e quelle immagini spesso sgranate e non perfette ricordano tanto un caposaldo degli anni '90 come Clerks di Kevin Smith (1994). Il titolo rimanda all'idea di pedinare le persone, seguirle, che nel film viene appunto definito "following", "shadowing". Bill (Jeremy Theobald), infatti, è un giovane e spiantato aspirante scrittore, che per trovare la giusta ispirazione e storie da raccontare segue le persone in strada, cercando di carpire qualcosa di loro, delle loro vite (trailer).

venerdì 22 settembre 2023

Io Capitano (Garrone 2023)

"Sembra esserci nell'uomo come nell'uccello un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove". Un calligramma a forma di pavone - con queste parole di Marguerite Yourcenar - campeggia a Casa Scalabrini, sede dell'Ecomuseo Casilino, casa di accoglienza per rifugiati richiedenti asilo e centro culturale identitario di Roma Est.
La frase sarebbe un perfetto esergo al film di Matteo Garrone, che racconta proprio quel bisogno, che va anche al di là delle esigenze di sussistenza dei suoi protagonisti.
Sì tratta di una pellicola difficile da analizzare dal punto di vista prettamente cinematografico. Troppe le implicazioni umane ed emotive di una pellicola che prende allo stomaco lo spettatore e lo attanaglia per oltre due ore, portandolo a casa con le riflessioni scaturite da una visione, che dimostra come in alcuni contesti la schiavitù sia ancora una realtà (trailer).

venerdì 15 settembre 2023

Passages (Sachs 2023)

Ira Sachs reinterpreta il triangolo amoroso, quello che nella storia del cinema è per antonomasia quello di Jules et Jim (Truffaut 1962), e lo declina ai tempi attuali, mettendo uno dei due uomini al vertice della piramide relazionale, cosicché il ruolo che fu di Jeanne Moreau è ora di Franz Rogowski, nei panni di Tomas, combattuto tra l'amore per Martin (Ben Whishaw) e la passione per Agathe (Adèle Exarchopoulos).
Passages è un film che deve tanto alla Nouvelle Vague per la sua capacità di entrare nelle pieghe delle relazioni amorose e nelle loro complicazioni assolutizzanti, ma le consonanze con il capolavoro truffautiano e con il cinema francese di quegli anni si limitano a questo e all'ambientazione parigina che peraltro, rispetto ad allora, non è affatto identitaria per la storia, che potrebbe avvenire ovunque (trailer).