lunedì 24 giugno 2019

Il traditore (Bellocchio 2019)

"La mafia non esiste, è un'invenzione giornalistica, Cosa Nostra si chiama". Sono alcune delle eloquenti parole pronunciate da Tommaso Buscetta nei lunghi colloqui con Giovanni Falcone, il giudice che ottiene la sua confessione e la sua collaborazione, grazie alle quali lo Stato arresterà 366 mafiosi fino a giungere al coinvolgimento della politica ai massimi livelli, con Giulio Andreotti in testa.
Marco Bellocchio colpisce alla bocca dello stomaco, e lo fa più volte con questo duro e bellissimo film sul primo e più famoso pentito di mafia (anche se non si riteneva tale), interpretato da uno straordinario Pierfrancesco Favino, probabilmente nel ruolo più rilevante e riuscito della sua carriera, che non si è aggiudicato il premio per la migliore interpretazione a Cannes solo per la contemporanea magnifica prova di Banderas in Dolor y gloria di Almodovar (trailer).

domenica 9 giugno 2019

Dililì a Parigi (Ocelot 2018)

Michel Ocelot, noto soprattutto per il suo film d'esordio, Kirikù e la strega Karabà (1998), dedica il suo ottavo lungometraggio animato alla Parigi dell'Esposizione Universale del 1889, in cui ambienta la sua storia fondendo disegni e foto che spesso fanno da sfondo all'animazione. Il tutto è orchestrato con un tocco leggero e rilassante, che permette allo spettatore di abbandonarsi al racconto, complice anche la bella colonna sonora curata da Gabriel Yared. Strameritato il César come miglior film d'animazione, per un lavoro capace di affrontare temi come la diversità, l'immigrazione, il sessismo, offrendo spunti sulla storia, la scienza e l'arte (trailer).
Dililì è una dolcissima ragazzina di padre francese e di madre canaca, troppo nera in Europa e troppo bianca per chi vive nel sud del Pacifico. Giunta da poco a Parigi, incontra Orel, un ragazzo bianco dagli occhi azzurri che fa il facchino e si affeziona subito a lei.

martedì 4 giugno 2019

Dolor y gloria (Almodovar 2019)

Un uomo sull'orlo di una crisi di nervi.
Antonio Banderas, nei panni di Salvador Mallo, alter ego di Almodovar, vince una meritatissima Palma d'oro a Cannes, come miglior attore protagonista. Il suo personaggio è un regista che vive di dolori, fisici e dell'animo, e di ricordi, da quelli dell'infanzia a quelli di trentadue anni prima, quando uscì il suo lungometraggio d'esordio, Sabor, inizio di una carriera che oggi sembra essere sul viale del tramonto (trailer).
Salvador incontrerà il protagonista di quel film, Alberto Crespo (Asier Etxeandía), che non vede da allora a causa di un violento litigio, e che ritrova grazie ad un'amica comune, Mercedes (Nora Navas).