venerdì 31 luglio 2015

La casa dalle finestre che ridono (Avati 1976)

Al suo quinto lungometraggio (vedi il film), Pupi Avati, dopo alcune commedie ed una storia gotica, portò alle estreme conseguenze quel genere che aveva appena toccato qualche anno prima con Thomas e gli indemoniati (1970).
I titoli di testa scorrono sulle urla di un uomo appeso per le braccia e accoltellato... 
L'angosciante prologo è un'anticipazione dell'antefatto della vicenda, che prende le mosse dall'arrivo nella campagna ferrarese di Stefano (Lino Capolicchio), un restauratore che deve intervenire su un affresco in una chiesa del piccolo centro della Bassa padana in cui è ambientata la storia. Il luogo, pur se non citato nel film, è Comacchio, come dimostrano le belle sequenze a cui fanno da sfondo i canali della cittadina sul delta del Po (trailer).

martedì 28 luglio 2015

L'uccello dalle piume di cristallo (Argento 1970)

Sam Dalmas (Tony Musante), un giovane statunitense fidanzato con l'italiana Giulia (Suzy Kendall), è testimone di un tentato omicidio all'interno di una galleria d'arte e, con la sua casuale presenza, sventa la morte di Monica (Eva Renzi), moglie del gallerista Alberto Ranieri (Umberto Raho), mettendo in fuga l'aggressore. Quando sul posto arriva il commissario Morosini (Enrico Maria Salerno), Sam scopre che quello a cui ha assistito, se fosse andato in porto, sarebbe stato il terzo delitto di una serie destinata ad aumentare, e decide di avventurarsi nelle indagini in prima persona...

sabato 25 luglio 2015

La prima notte di quiete (Zurlini 1972)

Una Rimini invernale, malinconica e brumosa, come nemmeno Federico Fellini avrebbe potuto immaginarla, in un'atmosfera che già dai titoli di testa è perfettamente sintetizzata dalla fotografia livida di Dario Di Palma, nipote del più celebre zio Carlo. Le onde del mare si infrangono sulle barriere frangiflutti, su cui passeggia il protagonista, un bellissimo e tenebroso Alain Delon, con indosso un lungo cappotto color cammello (quello del regista), mentre la colonna sonora lo accompagna con la splendida, ma altrettanto malinconica, tromba jazz di Maynard Ferguson (vedi il film).

martedì 21 luglio 2015

Novecento - atto I e II (Bertolucci 1976)

Dopo il grande successo di Ultimo tango a Parigi, il produttore Alberto Grimaldi lasciò a Bernardo Bertolucci carta bianca per girare qualsiasi film avesse voluto. Nacque così Novecento, una delle pellicole più politiche della storia del cinema italiano, un'opera unica e dal fascino indiscutibile, che, data la lunghezza (poco oltre le cinque ore), all'uscita nelle sale venne distribuita divisa in due atti. Uno splendido omaggio alla cultura contadina italiana, e nella fattispecie a quella emiliana, in una visione che prende le mosse anche dall'autobiografia del regista, che fino a dodici anni visse nella campagna parmense.

venerdì 17 luglio 2015

Il pozzo e il pendolo (Corman 1961)

Seconda pellicola di Roger Corman prodotta dall'Alta Vista dedicata ai racconti di Edgar Allan Poe, dopo I vivi e i morti (1960), e seconda collaborazione con l'ottimo sceneggiatore Richard Matheson, negli stessi anni anche tra gli autori delle due serie più popolari dell'epoca, Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta.
La vicenda, però, solo ispirata al testo di Poe pubblicato nel 1842, totalmente incentrato sulle percezioni di un condannato rinchiuso in una cella all'epoca dell'Inquisizione spagnola, ha qui ha un respiro maggiore, che coinvolge più personaggi e che per alcuni versi ricorda il già citato film di Corman dell'anno precedente.

mercoledì 15 luglio 2015

La piccola bottega degli orrori (Corman 1960)

Il film di Corman, paradossalmente, più che per se stesso è famoso per il 
remake che ne è stato fatto in versione musicale - a sua volta ripreso da un adattamento di Broadway del 1982 - da Frank Oz nel 1986 con lo stesso titolo e con un cast d'eccezione che comprendeva, tra gli altri, Rick Moranis, Steve Martin, Bill Murray, John Candy e James Belushi.
Come gran parte della produzione del regista statunitense, la pellicola è un b-movie a basso costo, girato quasi esclusivamente in studio e con pochissime sequenze in esterno che fanno da raccordo, in cui le immagini sono velocizzate dando la sensazione di essere di fronte al cinema comico dell'era del muto: proprio in una di queste il protagonista ricorda i personaggi di Charlie Chaplin o, ancor di più di Buster Keaton, quando apre e chiude gli occhi in alternanza con la luce di un semaforo.

domenica 12 luglio 2015

Anime nere (Munzi 2014)

Le dinamiche tra 'ndrangheta, famiglia, tradizione e nuove generazioni...
Francesco Munzi trasforma una storia calabrese in una tragedia classica filtrata attraverso Scorsese, De Niro e Abel Ferrara, e realizza un film bellissimo, tra i migliori italiani degli ultimi tempi.
La vicenda, ispirata all'omonimo romanzo di Gioacchino Ciriaco, che ha collaborato alla sceneggiatura insieme al regista, a Fabrizio Ruggirello e a Maurizio Braucci, lega Lombardia e Calabria come territori di collaborazione malavitosa, con la famiglia Carbone, divisa tra nord e sud. Tre fratelli, Luigi (Marco Leonardi), Rocco (Peppino Mazzotta) e Luciano (Fabrizio Ferracane), i primi due trafficanti di cocaina nei pressi di Lecco, il terzo che vive in Calabria tentando di rimanere fuori dai loschi giri dei fratelli minori e occupandosi, insieme alla moglie Antonia (Anna Ferruzzo), della campagna.

sabato 11 luglio 2015

Saluto a Omar Sharif (10/4/1932 - 10/7/2015)

Omar Sharif, da tempo malato di alzheimer, si è spento a Il Cairo per un attacco di cuore, ma tutti i cinefili e gli amanti de
Il dottor Zivago ricorderanno per sempre la morte drammatica e romantica che spettava al suo personaggio nell'adattamento del romanzo di Pasternak. 
L'attore, nato 83 anni fa ad Alessandria d'Egitto da genitori libanesi, aveva iniziato sin dal 1953 a recitare in alcuni film egiziani mentre, dopo essersi laureato in matematica e fisica al Cairo, lavorava col padre commerciante di legname.

mercoledì 8 luglio 2015

Un eroe dei nostri tempi (Monicelli 1955)

Quando cammina evita di calpestare le righe per scaramanzia; se assiste ad un incidente fugge per non essere coinvolto come testimone; a lavoro non firma nessuna petizione possa metterlo in cattiva luce col direttore, "ho la fortuna di essere prudente", dice...

sabato 4 luglio 2015

Il terzo uomo (Reed 1949)

Chi ha mai detto che i cattivi al cinema debbano essere antipatici? Spesso le storie raccontate nel buio delle sale ci mettono alla prova, provando a farci identificare con i personaggi negativi, questo è certo, ma il personaggio di Harry Lime de Il terzo uomo è un gradino sopra gli altri, pur se la sua naturale simpatia non deriva tanto dalla sceneggiatura, quanto dal volto del suo interprete, un Orson Welles sornione, dal sorriso beffardo, ma per cui non è possibile non parteggiare...
La presenza nel cast del golden boy di Hollywood, che solo otto anni prima aveva realizzato Quarto Potere, deve essere stata ingombrante e sembra esserlo ancora, poiché capita di leggere riferimenti al film come opera di Orson Welles e non di Carol Reed, il regista inglese che invece lo diresse, partendo dal soggetto di Graham Greene, che scrisse anche la sceneggiatura e in contemporanea anche un romanzo uscito l'anno seguente.

mercoledì 1 luglio 2015

La regola del gioco (Cuesta 2014)

Per l'ennesima volta l'edizione italiana di un film non perde l'occasione di fare danni e la pellicola di Michael Cuesta, Kill the messenger, viene tradotta con La regola del gioco, stavolta non solo inspiegabile, ma anche fuorviante, poiché identico a quello di uno dei film più celebri dell'intera storia del cinema... il capolavoro di Jean Renoir del 1939 (link): se voluto, è scorretto, se non voluto, è frutto di gravissima ignoranza.