venerdì 28 febbraio 2020

Jojo Rabbit (Waititi 2019)

Taika David Waititi, strameritato Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, tratta dal libro di Christine Leunens Come semi d'autunno (2004; pubblicato anche con il titolo Il cielo in gabbia), affronta una storia ambientata negli ultimi anni di nazismo in un'anonima cittadina tedesca con una leggerezza e una poesia difficilmente spiegabili a parole. Il film sembra così citare la magnifica battuta di Charlie Chaplin, secondo la quale "la vita è una tragedia se vista in primo piano, ma una commedia in campo lungo" (trailer).

domenica 23 febbraio 2020

Judy (Goold 2019)

Rupert Goold adatta la pièce teatrale End of the Rainbow di Peter Quilter e gira un melodramma incentrato sulla biografia degli ultimi mesi di vita di Judy Garland. La pellicola, per dare un po' di dinamismo alla vicenda, si avvale di frequenti flashback che rimandano all'inizio della carriera della grande attrice e cantante del Minnesota.
Judy è interpretata da un'ottima Renée Zellweger, Oscar annunciato e tutto sommato ruolo perfetto per raggiungerlo (trailer).

martedì 18 febbraio 2020

Richard Jewell (Eastwood 2019)

"Non sono il governo degli Stati Uniti, sono tre stronzi che lavorano per il governo". È probabilmente questa la battuta migliore dell'ultimo film di Clint Eastwoood, non un capolavoro, ma una pellicola di quelle che potremmo chiamare "di cronaca aumentata", in cui il regista statunitense unisce la storia reale alla cinica sfiducia nelle istituzioni (trailer).
La frase citata è proprio all'insegna di tutto questo, a pronunciarla è l'avvocato Watson Bryant (Sam Rockwell) al suo assistito, Richard Jewell (Paul Walter Hauser), per togliergli di dosso quel timore reverenziale e quel rispetto per le istituzioni che avrebbe senso in altri frangenti, ma non quando gli uomini che le rappresentano sono evidentemente in malafede.

venerdì 14 febbraio 2020

La ragazza d'autunno (Balagov 2019)

Kantemir Balagov, ventotenne allievo di Alexsandr Sokurov, racconta una storia di donne nel secondo dopoguerra russo e lo fa con un uso pittorico della mdp, tra scene di genere, realismo e grande sensibilità artistica.
Leningrado, autunno 1945. Ija (Viktorija Mirošničenko), la spilungona, "giraffa" o "quella alta un chilometro", come viene apostrofata durante il film, cui fa riferimento il titolo originale (Dylda), è una ragazza che lavora come infermiera nell'ospedale della città e accudisce il piccolo Paska (Timofej Glazkov), un bimbo che tratta come figlio, e che tutti credono tale, ma in realtà dell'amica Maša (Vasilisa Perelygina), sua compagna rimasta al fronte (trailer).

martedì 11 febbraio 2020

Notte degli Oscar 2020

È stata una notte particolare quella del 9 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles, per tanti motivi, ma passerà alla storia per essere stata la prima volta di una pellicola straniera trionfante sia nella sezione specifica (da quest'anno non più "film straniero", ma "film internazionale") che in quella del miglior film in assoluto. In quest'ultima categoria, in realtà, aveva già vinto un film non in lingua inglese, nel 2012, ma era un'ulteriore eccezione, poiché si trattava di The Artist (Hazanavicius 2011), film francese muto.

sabato 8 febbraio 2020

Saluto a Kirk Douglas (9/12/1916-5/2/2020)

Era l'attore più longevo di Hollywood... 103 anni, un vero highlander del cinema. Se ne va un pezzo di storia, un interprete che è stato un divo inconfondibile per diverse generazioni di spettatori.
Figlio di ebrei bielorussi emigrati negli Stati Uniti, Issur Danielovitch era nato nel 1916 ad Amsterdam, nello stato di New York.

domenica 2 febbraio 2020

1917 (Mendes 2019)

Partiamo da Nodo alla gola (1948), perché con lo sperimentale film di Hitchcock, il britannico Sam Mendes ha un'idea basilare in comune, quella di girare un'intera pellicola come se fosse un unico piano sequenza (trailer).
Il maestro del brivido ci riusciva grazie a un film teatrale e a degli stacchi, determinati dalla fine dei rulli, ottenuti con particolari inquadrature, altrimenti ingiustificate, che affondavano nelle giacche scure degli attori.