sabato 21 maggio 2022

Ritrovarsi (Sturges 1942)

Preston Sturges è indubbiamente uno dei primi nomi da fare subito dopo i grandissimi rappresentanti della commedia sofisticata del cinema hollywoodiano, figure del calibro di Ernst Lubitsch, Frank Capra, Howard Hawks e George Cukor.
Il regista di Chicago, nato sceneggiatore e passato alla regia nel 1940, con immediati riconoscimenti come il premio Oscar alla sceneggiatura per il suo primo film dietro la mdp, Il grande McGinty, in quel decennio si impose come maestro della commedia e come uno dei primi a Hollywood, insieme all'Orson Welles di Quarto Potere, a cui venne concesso di controllare l'intero progetto filmico, dalla scrittura alla direzione fino alla produzione (trailer; guarda il film). 

venerdì 13 maggio 2022

Parigi, 13Arr. (Audiard 2021)

Gran bel film Parigi, 13arr., ultima fatica di Jacques Audiard, che sembra rivisitare le dinamiche narrative di Eric Rohmer, in cui caso, destino e sincronicità, in base a come scegliamo di chiamarli, determinano le vicende dei personaggi. A ricordarci i corti, e non solo, di uno dei maestri della Nouvelle Vague contribuisce anche la scelta di Audiard di girare in bianco e nero. Tratta dalla graphic novel Killing and Dying del fumettista Adrian Tomine, la pellicola affronta le relazioni e i rapporti di coppia come pura essenza della vita, attorno ai quali ruota la nostra esistenza e quella dei protagonisti di questa storia. Il tutto, peraltro, viene anticipato da una sequenza iniziale notturna, bellissima, in cui la mdp osserva le finestre degli appartamenti del palazzo di fronte, che ovviamente evoca La finestra sul cortile (Hitchcock 1954): tante vite come le nostre sono lì, a pochi metri di distanza (trailer).

sabato 7 maggio 2022

Tromperie - Inganno (Desplechin 2021)

Due anni dopo Roubaix, che analizzava un caso di cronaca nera, Arnaud Desplechin torna dietro la mdp con questo bell'adattamento da Deception di Philip Roth (1990) - in Italia uscito con lo stesso titolo dell'edizione italiana di questo film, Inganno (1991) - con cui scandaglia l'amore, i rapporti di coppia, il tradimento e quella che viene definita la "ingannevole illusione che il matrimonio sia una questione di amore".
Presentata a Cannes nella sezione Première, la pellicola riesce molto bene a tradurre in immagine un romanzo dello scrittore di Newark, una cosa finora davvero rara, soprattutto se si pensa all'ultimo mediocre tentativo di Ewan McGregor con American pastoral (2016).
Londra, 1987. Una donna inglese (Lea Seydoux), trentatreenne, di cui non sapremo mai il nome, è l'amante di Philip (evidentemente Roth; Denis Podalydès), scrittore ebreo americano di venticinque anni più grande di lei. Entrambi sposati, ma stanchi del corpo dei propri compagni di vita, trovano nella nuova relazione non solo la passione sessuale ormai persa da anni in casa, ma anche una tensione intellettuale che li elettrizza (trailer).

martedì 3 maggio 2022

Ero uno sposo di guerra (Hawks 1949)

Vedere Howard Hawks in sala è un privilegio raro e, in questi mesi, lui ed altri grandi maestri tornano sul grande schermo grazie alla bella iniziativa del cinema Quattro Fontane di Roma, in collaborazione con il Centro Sperimentale - Cineteca Nazionale, grazie alla rassegna “XX Secolo. L’invenzione più bella”, che ha messo in programma la proiezione di 150 pellicole degli anni d'oro di Hollywood.
Ero uno sposo di guerra, prodotto dalla Twentieth Century Fox, è uno dei rappresentanti della miglior commedia hollywodiana a cavallo tra gli anni '40 e '50. Si tratta di una commedia bellica ambientata in Germania nel 1945, con la guerra che fa da sfondo scenografico (con gli edifici distrutti) ad un soggetto liberamente tratto dalla biografia di Henri Rochard (che è anche il nome del protagonista), nome d'arte del belga Rogier Charlier, che sposò un'infermiera militare americana.