giovedì 31 dicembre 2015

Francofonia (Sokurov 2015)

Non so se, come dice uno dei commenti del trailer italiano di Francofonia, il nuovo film di Alexsandr Sokurov sia un'opera d'arte o meno, ma sicuramente è una pellicola da far vedere nelle scuole per la sua capacità di cogliere il legame dell'arte con la vita, con la storia, e soprattutto di spiegare l'importanza della tutela delle opere del passato ai posteri, in un momento in cui, spesso anche per gli addetti ai lavori, questa parola sembra aver perso il suo valore appannaggio di termini molto più dozzinali come valorizzazione, inteso come "esibizionismo" della cosa pubblica.

lunedì 28 dicembre 2015

Perfect Day (de Aranoa 2015)

Fernando León de Aranoa punta il dito sull'assurdità della guerra, ma lo fa in maniera del tutto originale, colpendo soprattutto la sua burocrazia e l'ottusità di regolamenti che in alcuni frangenti possono impedire azioni che il semplice buonsenso non solo suggerirebbe, ma dovrebbe imporre...
Perfect Day - l'edizione italiana ha inspiegabilmente sottratto l'articolo indeterminativo A all'inizio del titolo - è tratto da Dejarse Llover, romanzo d'esordio della scrittrice spagnola Paula Farias (2005).
La vicenda narrata si svolge in 24 ore e ruota intorno ad un problema pratico: un gruppo di volontari vuole liberare un pozzo dal corpo di un uomo morto, la cui eventuale decomposizione rischia di rendere inutilizzabile l'acqua per la comunità che vive nel territorio circostante.

martedì 22 dicembre 2015

Star Wars: Il risveglio della forza (Abrams 2015)

Dopo tanta attesa è arrivato... l'agognato episodio VII o primo film della trilogia sequel, terza dopo la trilogia classica e la trilogia prequel, in una serie pressoché infinita di numeri tre, è finalmente nelle sale! Ormai anche i sassi sanno che Guerre stellari ha fatto un passo avanti nella sua storia e per chiunque voglia andare al cinema è praticamente impossibile non imbattersi nei cartelloni che pubblicizzano un film distribuito in oltre 850 copie solo in Italia...
Il fenomeno sociale ed economico è decisamente più ampio di quello cinematografico, ma proviamo ad analizzare la pellicola provando a liberarci del suo ingombrante passato e della sua onnipresente promozione.

domenica 13 dicembre 2015

Dio esiste e vive a Bruxelles (van Dormael 2015)

La fantasia al potere in maniera totalizzante!
È questa l'unica regola del nuovo film di Jaco van Dormael, giunto al quarto lungometraggio della carriera, inaugurata ormai quasi venticinque anni fa con Totò le Héros (1991). Una storia incredibile, divertente, surreale, poetica, cinefila e dissacrante...
La protagonista stavolta è una bambina, Ea (Pili Groyne), la cui voce off ci racconta la sua particolare famiglia: il padre (Benoît Poelvoorde), un burbero nullafacente, è Dio; sua madre (Yolande Moreau), una casalinga silenziosa e dedita al ricamo, è una dea, anche se nessuno la conosce, proprio per il suo carattere schivo; suo fratello (David Murgia), JC (sì, proprio come lo chiamavano in Jesus Christ Superstar), è andato via da casa da tempo, per il pessimo rapporto con il padre. 

lunedì 7 dicembre 2015

Il mago. L'incredibile vita di Orson Welles (Workman 2015)

Rosebud viene gettata tra le fiamme...
È con l'immagine della celeberrima slitta di Quarto Potere (1941) - una trovata che in seguito lo stesso Orson Welles disconoscerà - che inizia il bel documentario biografico di Chuck Workman su uno dei mostri sacri della storia del cinema, permettendoci di ripassarne la carriera.
Il film è diviso in sezioni cronologiche che accompagnano lo spettatore nei densissimi settant'anni di vita del regista: dalla complicata infanzia fino al successo e al contrastato rapporto con lo star system, fino a divenire il più grande regista indipendente di sempre, molto prima che esistesse un cinema indipendente!

mercoledì 2 dicembre 2015

The visit (Shyamalan 2015)

Loretta Jamison (Kathryn Hahn) è scappata di casa a diciannove anni per sposare il suo professore, da cui ha avuto due figli, Rebecca (Olivia DeJonge) e Tyler (Ed Oxenbould), oggi adolescenti, la prima una quindicenne con velleità registiche e il secondo un tredicenne che si diverte a comporre testi rap che gli valgono il nomignolo di "puntina di diamante". Il matrimonio di Loretta è finito e nel presente, dopo aver fatto pace con i genitori, è lei che manda i due adolescenti a conoscere i nonni, in modo da poter passare una settimana in crociera con il suo nuovo fidanzato...

sabato 28 novembre 2015

Saluto a Setsuko Hara (17/6/1920 - 5/9/2015)

Se n'è andata come in un film di Yasuhiro Ozu, il regista che più d'ogni altro ne ha reso celebre il volto, con la serenità che nessun altro come lui ha saputo trasmettere sul grande schermo. 
Si è spenta per una polmonite, ormai oltre due mesi fa - ma la famiglia ha comunicato solo da pochi giorni la sua morte -, Setsuko Hara, vera icona del cinema nipponico.

martedì 24 novembre 2015

La bocca del lupo (Marcello 2009)

Quarto dei Mille, una poetica inquadratura sul mare, sugli scogli.
Inizia così il bel film-documentario di Pietro Marcello, commissionato dalla comunità gesuita di San Marcellino di Genova, incentrato su una storia d'amore davvero sui generis tra due "ultimi": un ex carcerato, Vincenzo Motta detto Enzo, e un transessuale ex eroinomane ed ex prostituta, Mary Monaco.
È quest'ultima, con un'accentuata voce roca, che racconta la loro storia, iniziata in prigione, dove Enzo scontava la pena per aver sparato a dei poliziotti. È lei che legge le lettere in cui Enzo chiedeva a suo modo di aspettarlo quando sarebbe uscito dal carcere, in cui condensa i suoi sentimenti dietro espressioni come "stronza, tu sei la mia vita" o "dolcissima bastarda", col tono di chi intende l'amore come naturale possesso... e insieme a lei sogna un futuro in una casa in campagna, circondato da cani.

domenica 22 novembre 2015

45 anni (Haigh 2015)

Kate (Charlotte Rampling) e Geoff Mercer (Tom Courtenay) sono un'anziana coppia benestante alla soglia dei 45 anni di matrimonio. La loro vita sembra scorrere tranquilla tra passeggiate, da soli o con il cane Max, per la campagna britannica, dove abitano, e quelle in città, dove vanno per gli svaghi culturali. I preparativi della festa per l'inconsueto anniversario - un problema di salute gli ha impedito di festeggiare i 40 anni insieme - viene turbato dall'arrivo di una lettera che rivela il ritrovamento del cadavere della precedente fidanzata di Geoff, morta nel 1962 in un incidente su un ghiacciaio durante un viaggio sulle Alpi Svizzere con lui.

mercoledì 18 novembre 2015

The lobster (Lanthimos 2015)

Un futuro distopico, una storia sui rapporti di coppia, un film di un cineasta che cita continuamente Kubrick e che deve anche qualcosa a Truffaut...
Letto così, il film del greco Yorgos Lanthimos potrebbe sembrare un capolavoro. E in effetti il soggetto e diverse idee sono davvero fantastiche, ma purtroppo la pellicola non resiste alla propria durata e non riesce a mantenere il livello dei suoi momenti migliori, in cui comunque merita la massima attenzione dello spettatore per originalità e grottesco surrealismo!

venerdì 13 novembre 2015

Mustang (Ergüven 2015)

Una ragazzina si lascia rotolare nel prato, poi la mdp stacca su un'altra inquadratura, ma in quei pochi secondi c'è tanto di Mustang, opera prima della regista turca Deniz Gamze Ergüven, feroce critica contro un sistema di pensiero arcaico e che relega le donne al ruolo di "angeli del focolare domestico".
Naturalmente la scena appena descritta è totalmente ripresa da Mouchette (Bresson 1967), capolavoro del cinema francese in cui la protagonista viveva una condizione di oppressione molto simile a quella delle cinque sorelle rimaste orfane e cresciute con la nonna e lo zio che animano le vicende di Mustang, titolo che non a caso rimanda alla famosa razza di cavalli del far west che letteralmente vuol dire "non domati".

venerdì 6 novembre 2015

Un dollaro d'onore (Hawks 1959)

Per il secondo compleanno de Il cinema secondo Begood, un grande classico...
Prima di tutto una dovuta premessa per fare un po' d'ordine, perché, grazie alla moda italiana di stravolgere i titoli, il capolavoro di Howard Hawks, in originale Rio Bravo, è spesso confuso con un altro caposaldo del cinema western classico, Rio Bravo (Ford 1950) appunto, che in inglese è invece intitolato Rio Grande.  
Un dollaro d'onore è un western atipico: pur appartenendo al genere degli esterni per eccellenza, infatti, la storia si svolge in gran parte in ambienti chiusi, lasciando pochissimo spazio per le scene all'aperto. I luoghi prescelti, però, sono ovviamente quelli tradizionali delle cittadine di frontiera: il saloon, l'ufficio dello sceriffo con l'immancabile prigione, la locanda...

mercoledì 4 novembre 2015

Tutto può accadere a Broadway (Bogdanovich 2014)

Di tutto si può discutere riguardo all'ultimo film di Peter Bogdanovich, ma è impossibile negare il suo amore incondizionato per Hollywood...
La piacevole commedia - nessuno si aspetti più di questo, sia chiaro - è un omaggio al cinema e alla sua storia, un film di pura evasione che, però, mentre fa sorridere ricorda allo spettatore le pellicole di Woody Allen, di Ernst Lubitsch, di Howard Hawks.
Il titolo originale - She's Funny That Way - è stato inspiegabilmente stravolto dall'edizione italiana, e si riferisce alla protagonista, Isabella 'Izzy' Patterson (Imogen Poots), un perfetto personaggio alleniano, che vediamo per tutto il film davanti a quella che sembra essere la sua terapeuta (Ileana Douglas). Questa seduta-intervista fa da cornice narrativa a tutte le sue avventure che coinvolgeranno il resto dei personaggi.

domenica 1 novembre 2015

Carlito's Way (De Palma 1993)

Tratto dai romanzi di Edwin Torres Carlito's Way e Afterhours, dopo Gli intoccabili (1987), è il secondo grande gangster movie realizzato da Brian De Palma. La vicenda di Carlo Brigante, interpretato da un Al Pacino in stato di grazia, è l'ennesimo spunto per dimostrare le virtù registiche di uno dei cineasti più talentuosi di quella che fino a qualche anno fa era nota come la generazione della Nuova Hollywood.
E sin dai titoli di testa si percepisce l'altissima qualità della pellicola: la voce off del protagonista che racconta la sua situazione, il ralenti, la visione del manifesto Escape to Paradise che pubblicizza i viaggi alle Bahamas, vagheggiata meta del protagonista, sono la premessa del lungo flashback che di fatto costituisce l'intero film nella sua circolare perfezione narrativa.

giovedì 29 ottobre 2015

I pugni in tasca (Bellocchio 1965)

Cinquant'anni e non sentirli! L'opera prima di Marco Bellocchio, appena restaurata per il cinquantesimo anniversario, resta un grande film ancora oggi, dopo tanti anni da quell'Italia ante-contestazione del '68 di cui rappresenta un'ideale premessa.
Naturalmente, però, pensare oggi all'impatto devastante che dovette avere una pellicola del genere alla metà degli anni Sessanta è d'obbligo e aumenta il valore di una pellicola che ha fatto storia e che, proprio per la sua forza dirompente e per la sua apparente mancanza di modelli (né il neorealismo, né la nouvelle vague), nella storia del cinema italiano può essere paragonata solo a ciò che rappresentò Roma città aperta venti anni prima.

lunedì 26 ottobre 2015

Io sono Ingrid (Björkman 2015)

"Non pensa che le radici siano necessarie?" "No!"
È questo scambio di battute tra un giornalista e una Ingrid Bergman ormai anziana che meriterebbe di essere il sottotitolo del prezioso documentario di Stig Björkman, perché questa risposta, netta, diretta, senza appello, racconta meglio di tante parole la personalità di una delle più grandi attrici di sempre. 
Nata in Svezia nel 1915, dove visse i primi ventiquattro anni della sua vita, esordendo sul grande schermo a sedici e diventando una star nazionale. Perdute troppo presto le figure genitoriali - la madre nel 1918 e il padre nel 1929 -, Ingrid passò dieci negli Stati Uniti, messa sotto contratto da David O. Selznick, otto in Italia, dopo la celeberrima lettera a Roberto Rossellini, venti in Francia, e gli ultimi anni in Inghilterra.

venerdì 23 ottobre 2015

Per amor vostro (Gaudino 2015)


L'intera pellicola di Giuseppe Gaudino gioca sull'ambiguità: non solo quella che vediamo negli occhi di Anna "capasciacqua" (in napoletano chi fa cose senza pensare alle conseguenze), continuamente divisa tra realtà e immaginazione, realtà e onirismo, ma anche quella degli altri personaggi, le cui azioni non corrispondono sempre a ciò che sembrano essere...

martedì 20 ottobre 2015

Non essere cattivo (Caligari 2015)

Il film, dalla difficile gestazione, è uscito nelle sale dopo la scomparsa del suo regista, Claudio Caligari, e grazie all'interessamento, tra gli altri, di Valerio Mastandrea che ha svolto il ruolo di produttore. Proprio l'attore romano, già protagonista de L'odore della notte (Caligari 1998), nell'ottobre del 2014, aveva scritto una lettera a Martin Scorsese per supportare la pellicola del regista, senza ottenere il risultato sperato (leggi). E, nonostante l'ambientazione pasoliniana - la storia si svolge a Ostia e vede protagonisti ragazzi del proletariato urbano, in quella che è piuttosto una compiaciuta autocitazione di Amore tossico (1983) -, in effetti, la pellicola ricorda molto più da vicino dinamiche di alcuni film del cinema del cineasta italo-americano e in particolar modo Mean Streets (1973).

domenica 18 ottobre 2015

Bobby Fischer Against the World (Garbus 2011)

Pochi avvenimenti furono così strumentalizzati negli anni della Guerra Fredda quanto la sfida del 1972 a Reykjavík tra il campione del mondo di scacchi Boris Spasskij e lo sfidante Boris Fischer.
Liz Garbus incentra il suo documentario su quell'evento, approfondendo il contesto della partita, le conseguenze che causò, cosa significò per gli Stati Uniti, fino ad addentrarsi nella complessa personalità di Bobby Fischer e raccontando velocemente anche il resto della sua vita, dall'infanzia alla scelta di isolarsi dopo quel momento di ribalta, fino alla morte.

mercoledì 14 ottobre 2015

Sopravvissuto - The Martian (R. Scott 2015)

Ironia, americanismo stemperato da irriverenza, Rambo, disco music, Cast Away, un ottimo cast, ovviamente 2001 Odissea nello spazio, parecchio MacGyver, fino ad Ironman: mescolate tutto insieme e guarnite con il faccione di Matt Damon in cima e otterrete l'ultimo film di Ridley Scott, capace di incollarvi alla poltrona per quasi due ore e mezza in cui lo schermo sarà il vostro unico problema.

Tratto dall'omonimo romanzo The martian (trad. it. L'uomo di Marte) di Andy Weir, la storia di Robinson Crusoe o, se preferite, di Cast Away (Zemeckis 2000), non è certo la più originale anche se trasferita nello spazio, ma la vicenda di Mark Watney (Matt Damon) abbandonato su Marte dall'equipaggio della navicella Ares 3 poiché creduto morto in seguito ad una tempesta, funziona e funziona bene.

lunedì 12 ottobre 2015

Banat - Il viaggio (Valerio 2015)

Co-prodotto tra Italia, Romania, Bulgaria e Macedonia, e girato nei primi due paesi, il film d'esordio di Adriano Valerio, presentato a Venezia nella Settimana Internazionale della Critica, non lo vedremo prima di gennaio-febbraio nelle sale italiane. "È sempre più difficile trovare il periodo giusto per distribuire una pellicola come questa, che avrà quindici copie in giro per l'Italia, ma per un film che è prima di tutto un film d'amore il momento migliore potrebbe essere quello", precisa uno dei produttori italiani, Emanuele Nespeca, intervenuto alla proiezione romana del film, grazie all'invito di Francesco Crispino e Anna Maria Pasetti che hanno portato a Roma la Settimana Internazionale della Critica nello storico Cinema Garbatella (Innocenzo Sabbatini 1926-27), da anni meglio noto come Teatro Palladium.

giovedì 8 ottobre 2015

Mommy (Dolan 2014)

Steve in un momento di massima libertà e di gioia si avvicina alla mdp e allarga fisicamente l'inquadratura...
Il film è iniziato da oltre un'ora e per tutto questo tempo la pellicola ha avuto uno strano formato quadrato, un rapporto di 1:1 che il regista dice di preferire perché non distrae lo spettatore dai personaggi, e così tornerà ad essere, fatta eccezione per un solo altro momento in cui accadrà nuovamente quanto descritto. Mai il formato della pellicola aveva avuto una relazione espressionistica con lo stato d'animo dei protagonisti di un film.

lunedì 5 ottobre 2015

L'attesa (Messina 2015)

Uscite dal cinema e cercate di pensare, oggi, ad un'attrice più brava di Juliette Binoche... A chi scrive sembra un'impresa pressoché impossibile, perché l'indimenticabile protagonista,
 tra i tanti, di Film blu (Kieslowski 1993), non sembra avere rivali attualmente e lo dimostra con un'interpretazione straordinaria nel bel film girato da Piero Messina.
E bastano i primi minuti per capire che l'ex assistente alla regia di Paolo Sorrentino (This must be the place La grande bellezza) è ormai un buon regista e deve molto al suo maestro: inquadrature ricercate, slow motion e sottofondi musicali di grande impatto sono le caratteristiche principali anche del suo cinema (trailer).

venerdì 2 ottobre 2015

Obsession - Complesso di colpa (De Palma 1978)

Più hitchcockiano di Alfred Hitchcock, come solo Brian De Palma può esserlo!
Obsession, che in origine doveva intitolarsi Deja vu, nacque dopo un pomeriggio in cui il regista statunitense e lo scrittore e sceneggiatore Paul Schrader avevano rivisto Vertigo (1958).

sabato 26 settembre 2015

Inside Out (Docter 2015)

L'ultimo cartone della Pixar è bellissimo!
Dov'è la novità? È nel fatto che questa volta non ci sono automobili, robot o animali antropomorfi, poiché è stato compiuto un ulteriore passo umanizzando le emozioni, come se esistesse una vera e propria torre di controllo nel cervello di ogni persona.
L'idea portata sullo schermo da Pete Docter - già ideatore del soggetto dei due Toy Story e di Wall-E (1995, 1999, 2008) e regista di Mosters & co. e Up (2001 e 2006) -, coadiuvato alla regia da Ronnie del Carmen, è quella strepitosa di Woody Allen in Tutto quello che avreste sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972), anche se qui naturalmente cambia il contesto e soprattutto la durata è ben maggiore, dato che nell'illustre precedente la trovata veniva utilizzata solo per un episodio, anche se il più famoso del film (vedi).

lunedì 21 settembre 2015

Harold e Maude (Ashby 1971)

Un film che contraddistingue un'epoca: Harold e Maude è la seconda pellicola di Hal Ashby, regista statunitense ricordato per pochi altri film, come Tornando a casa (1978) e soprattutto Oltre il giardino (1979), che non si impongono per particolari capacità registiche quanto per le tematiche affrontate...

Harold Chasen (Bud Cort) è un ragazzo che soffre l'educazione formale ricevuta dalla madre, una ricca donna con la quale è sempre in contrasto. La sua forma di battaglia preferita e rigorosamente silenziosa è la continua messa in scena del proprio suicidio: finge di impiccarsi, di tagliarsi le vene e morire dissanguato in vasca (ma sono barbabietole a fingere il sangue), di morire annegato in piscina, di spararsi con una pistola, ecc.

lunedì 14 settembre 2015

Sangue del mio sangue (Bellocchio 2015)

Bobbio come centro del mondo, come afferma uno dei personaggi dell'ultimo film di Marco Bellocchio: la piccola cittadina piacentina, in cui il regista è nato e in cui ambientò il suo folgorante esordio (I pugni in tasca, 1965), è teatro delle due storie che si susseguono e in qualche modo si sovrappongono in Sangue del mio sangue, appena presentato alla 72° mostra del cinema di Venezia.
Come in altri casi nella filmografia del cineasta emiliano (si pensi a Enrico IV per esempio), il passato è in relazione col presente, e così nel Seicento il convento di Santa Chiara è il luogo di un processo per stregoneria per la giovane suor Benedetta, colpevole di una relazione amorosa con don Fabrizio, finita col suicidio del frate, mentre nel presente la questione da risolvere sembra essere lo stravolgimento dello status quo del piccolo centro messo in crisi dall'arrivo di un ricco russo che intende acquistare l'edificio delle prigioni.

venerdì 11 settembre 2015

Saluto a Franco Interlenghi (29/10/1931 - 10/9/2015)

Per molti sarà sempre l'adolescente di Sciuscià (De Sica 1946), per altri il Moraldo de I vitelloni (Fellini 1953), ma Franco Interlenghi, che ieri si è spento a Roma a poco più di un mese da quello che sarebbe stato il suo ottantaquattresimo compleanno, è un volto indimenticabile del cinema italiano negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra.

martedì 8 settembre 2015

L'avventuriero di Macao (von Sternberg 1952)

Film della piena età dell'oro di Hollywood, Macao, che in italiano ebbe bisogno di un protagonista nel titolo, altrimenti troppo geograficamente astratto, venne prodotto dalla RKO - la major a cui si deve l'esistenza di Quarto potere (Welles 1940) per dirne una - e realizzato dal grande Joseph von Sternberg. Sul titolo, però, in Francia fecero molto peggio trasformandolo in Le Paradis des mauvais garçons, mentre in spagnolo la protagonista divenne la diva con Un aventurera en Macao...
Il regista, indissolubilmente legato al nome di Marlene Dietrich, con cui girò ben sette film, dal 1930 al 1938, contribuendo a trasformarla in una star assoluta, era nato a Vienna nel 1894 in una famiglia ebraica e ancora adolescente era giunto negli Stati Uniti, dove imparò le regole sintattiche di Hollywood, come dimostra ampiamente in questo film, ormai vicino alla fine della carriera, che chiuderà l'anno seguente con L'isola della donna contesa (1953).

sabato 5 settembre 2015

Viaggio a Tokyo (Ozu 1953)

Esiste il cinema e poi esiste quello che ha fatto Yasujiro Ozu...
Colui che si autodefiniva "un venditore di tofu" è stato, infatti, spesso omaggiato da frasi a dir poco adoranti dai suoi stessi colleghi registi, come quella di Wim Wenders che, nel suo documentario Tokyo ga (1985) parlò delle opere di Ozu come di un «sacro tesoro del cinema», oppure quella di Aki Kaurismaki, che decise di segnare la distanza del proprio cinema da quello del maestro giapponese affermando «fin qui ho fatto undici film orrendi, e ho deciso di farne altri 30 perché mi rifiuto di esser sepolto se prima non ho dimostrato a me stesso che non riuscirò mai a raggiungere il tuo livello, Sig. Ozu» (trailer).

mercoledì 2 settembre 2015

Rosenstrasse (von Trotta 2003)

La regista tedesca Margarethe von Trotta gira un film che declina al femminile la storia dell'olocausto, prendendo come spunto le proteste che un nutrito gruppo di donne tedesche portò avanti tra il febbraio e il marzo 1943 nella strada di Berlino che dà il titolo alla pellicola, con l'obiettivo di far liberare i propri mariti ebrei catturati dalla Gestapo.

lunedì 31 agosto 2015

Saluto a Wes Craven (2/8/1939 - 30/8/2015)

Con questa immagine abbiamo saputo, attraverso il suo profilo Twitter, che Wes Craven si è spento nella sua casa di Los Angeles, a causa di un tumore al cervello, all'età di 76 anni.
Per chi, come chi scrive, era bambino negli anni '80 e adorava i film che "mettevano paura", da vedere rigorosamente nottetempo, di nascosto dai grandi e magari con qualche altro pari età disposto a terrorizzarsi, Wes Craven è il cinema horror con l'H maiuscola, un ruolo che può condividere con John Carpenter e David Cronenberg, ma che allora non sapevamo distinguere, ci terrorizzavano e questo ci bastava.

venerdì 28 agosto 2015

Lettera da una sconosciuta (Ophüls 1948)

Tratto dall'omonimo racconto di Stefan Zweig (1922), Lettera da una sconosciuta è uno dei più grandi melodrammi e in assoluto uno dei massimi capolavori del cinema classico, quello dominato dalle major di Hollywood. 
Fu proprio una di queste, la Universal, a distribuire il secondo film del periodo americano - dopo Re in esilio (1947) - di Max Oppenheimer, meglio noto con lo pseudonimo di Max Ophüls, tedesco di nascita, francese d'adozione sin da prima della Seconda guerra mondiale, quando fece sparire anche l'umlaut dal suo cognome, che negli Stati Uniti perse anche la h, perché troppo vicino all'aggettivo awful (orribile).
La storia, ambientata nella Vienna di inizio Novecento, è quella dell'impossibile amore tra Lisa (Joan Fontaine) e il pianista Stefan Brand (Louis Jourdan), narrata attraverso una lettera appena recapitata a quest'ultimo...

lunedì 24 agosto 2015

Il sale della terra (Salgado - Wenders 2014)

Una meravigliosa storia da raccontare quella del fotografo brasiliano Sebastião Salgado e Wim Wenders non ha perso l'occasione di dedicargli un documentario, da ormai quindici anni la forma filmica da lui prediletta.

venerdì 21 agosto 2015

La 25ª ora (Lee 2002)

L'amore di Spike Lee per New York in un film in cui la Grande Mela, appena ferita dal tragico episodio dell'attentato alle Torri gemelle, fa da sfondo alla quintessenza del dolore... un film duro, angosciante se vissuto identificandosi con il suo protagonista, ma comunque indimenticabile, in una parola: bellissimo!

lunedì 17 agosto 2015

America Oggi (Altman 1993)

Si tratta probabilmente del massimo capolavoro della lunga e prolifica carriera di Robert Altman, e l'ennesima pellicola con il quale il regista statunitense dimostra di saper dirigere un cast composto da numerosi attori, analizzando la società americana di inizio anni Novanta - questo l'unico collegamento del titolo italiano che stravolge l'originale Short Cuts - attraverso le relazioni di coppia, tra amici, tra genitori e figli, e non solo.

giovedì 13 agosto 2015

The Village (Shyamalan 2004)

Dopo il grande successo de Il sesto senso (1998) e i seguenti Il predestinato - Unbreakable (2000) e Signs (2002), il cineasta indiano Manoj Nelliyattu Shyamalan, meglio noto come M. Night Shyamalan, ha realizzato quello che a tutt'oggi resta, secondo chi scrive, di gran lunga il suo capolavoro.
The Village è una pellicola difficile da inscatolare in un genere, poiché è allo stesso tempo un film in costume, drammatico, romantico e un thriller ai limiti della fantascienza, in grado di generare un effetto sullo spettatore pari a quello che lo splendido racconto breve di Fredric Brown La sentinella (1954) genera sul lettore...

venerdì 7 agosto 2015

Babadook (Kent 2014)

È sempre più difficile imbattersi in un bel film horror, ma quello dell'australiana Jennifer Kent è ben riuscito e, permettetemi il gioco di parole, rimette in pace con questo genere cinematografico!
E in effetti alla pellicola sono già stati riconosciuti diversi premi: dopo aver vinto come miglior opera prima il New York Film Critics Circle Award nel 2014, nel corso di quest'anno si è aggiudicato miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura agli AACTA Award, il premio australiano dedicato a cinema e televisione, nonché l'Empire Award, sponsorizzato dalla Sony Ericsson, come miglior horror (trailer).

mercoledì 5 agosto 2015

Roma (Fellini 1972)

Tutto l'amore e la dissacrazione di Federico Fellini nei confronti della sua città adottiva in un solo film, in cui si fondono indissolubilmente l'anima popolare e gli aspetti poetici fonte d'ispirazione del grande regista riminese, che li rimescola insieme con la sua fantasia deformante, eppure in grado di cogliere l'essenza intima di Roma come pochi altri.
Una pellicola-mosaico, fatta di luoghi, persone, voci e suoni, senza soluzione di continuità, in una narrazione che è sì autobiografica, come sempre in Fellini, ma è anche frutto dello sguardo lucido di chi ha una capacità di osservazione fuori dal comune.

lunedì 3 agosto 2015

Enrico IV (Bellocchio 1984)

Un piccolo gioiello a metà tra cinema e teatro.
Tratto dall’omonima pièce di Luigi Pirandello, arricchito dalla bella colonna sonora di Astor Piazzolla e, soprattutto, dalle interpretazione di attori del calibro di Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale su tutti, l’Enrico IV di Bellocchio è un film dal fascino indiscutibile.
Anni ’60: un gruppo di nobili e altoborghesi, in occasione di una festa di carnevale, è coinvolto in una cavalcata in abiti medievali. Enrico (Luciano Bartoli e Marcello Mastroianni), però, dopo una rovinosa caduta da cavallo, dimentica la finzione ed è convinto di essere davvero Enrico IV di Germania (1050-1106). Da allora tutti gli altri lo aiutano a mantenere in vita la sua realtà differita e assecondano la sua pazzia, ancora oggi, a metà degli anni ‘80…

venerdì 31 luglio 2015

La casa dalle finestre che ridono (Avati 1976)

Al suo quinto lungometraggio (vedi il film), Pupi Avati, dopo alcune commedie ed una storia gotica, portò alle estreme conseguenze quel genere che aveva appena toccato qualche anno prima con Thomas e gli indemoniati (1970).
I titoli di testa scorrono sulle urla di un uomo appeso per le braccia e accoltellato... 
L'angosciante prologo è un'anticipazione dell'antefatto della vicenda, che prende le mosse dall'arrivo nella campagna ferrarese di Stefano (Lino Capolicchio), un restauratore che deve intervenire su un affresco in una chiesa del piccolo centro della Bassa padana in cui è ambientata la storia. Il luogo, pur se non citato nel film, è Comacchio, come dimostrano le belle sequenze a cui fanno da sfondo i canali della cittadina sul delta del Po (trailer).

martedì 28 luglio 2015

L'uccello dalle piume di cristallo (Argento 1970)

Sam Dalmas (Tony Musante), un giovane statunitense fidanzato con l'italiana Giulia (Suzy Kendall), è testimone di un tentato omicidio all'interno di una galleria d'arte e, con la sua casuale presenza, sventa la morte di Monica (Eva Renzi), moglie del gallerista Alberto Ranieri (Umberto Raho), mettendo in fuga l'aggressore. Quando sul posto arriva il commissario Morosini (Enrico Maria Salerno), Sam scopre che quello a cui ha assistito, se fosse andato in porto, sarebbe stato il terzo delitto di una serie destinata ad aumentare, e decide di avventurarsi nelle indagini in prima persona...

sabato 25 luglio 2015

La prima notte di quiete (Zurlini 1972)

Una Rimini invernale, malinconica e brumosa, come nemmeno Federico Fellini avrebbe potuto immaginarla, in un'atmosfera che già dai titoli di testa è perfettamente sintetizzata dalla fotografia livida di Dario Di Palma, nipote del più celebre zio Carlo. Le onde del mare si infrangono sulle barriere frangiflutti, su cui passeggia il protagonista, un bellissimo e tenebroso Alain Delon, con indosso un lungo cappotto color cammello (quello del regista), mentre la colonna sonora lo accompagna con la splendida, ma altrettanto malinconica, tromba jazz di Maynard Ferguson (vedi il film).

martedì 21 luglio 2015

Novecento - atto I e II (Bertolucci 1976)

Dopo il grande successo di Ultimo tango a Parigi, il produttore Alberto Grimaldi lasciò a Bernardo Bertolucci carta bianca per girare qualsiasi film avesse voluto. Nacque così Novecento, una delle pellicole più politiche della storia del cinema italiano, un'opera unica e dal fascino indiscutibile, che, data la lunghezza (poco oltre le cinque ore), all'uscita nelle sale venne distribuita divisa in due atti. Uno splendido omaggio alla cultura contadina italiana, e nella fattispecie a quella emiliana, in una visione che prende le mosse anche dall'autobiografia del regista, che fino a dodici anni visse nella campagna parmense.

venerdì 17 luglio 2015

Il pozzo e il pendolo (Corman 1961)

Seconda pellicola di Roger Corman prodotta dall'Alta Vista dedicata ai racconti di Edgar Allan Poe, dopo I vivi e i morti (1960), e seconda collaborazione con l'ottimo sceneggiatore Richard Matheson, negli stessi anni anche tra gli autori delle due serie più popolari dell'epoca, Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta.
La vicenda, però, solo ispirata al testo di Poe pubblicato nel 1842, totalmente incentrato sulle percezioni di un condannato rinchiuso in una cella all'epoca dell'Inquisizione spagnola, ha qui ha un respiro maggiore, che coinvolge più personaggi e che per alcuni versi ricorda il già citato film di Corman dell'anno precedente.

mercoledì 15 luglio 2015

La piccola bottega degli orrori (Corman 1960)

Il film di Corman, paradossalmente, più che per se stesso è famoso per il 
remake che ne è stato fatto in versione musicale - a sua volta ripreso da un adattamento di Broadway del 1982 - da Frank Oz nel 1986 con lo stesso titolo e con un cast d'eccezione che comprendeva, tra gli altri, Rick Moranis, Steve Martin, Bill Murray, John Candy e James Belushi.
Come gran parte della produzione del regista statunitense, la pellicola è un b-movie a basso costo, girato quasi esclusivamente in studio e con pochissime sequenze in esterno che fanno da raccordo, in cui le immagini sono velocizzate dando la sensazione di essere di fronte al cinema comico dell'era del muto: proprio in una di queste il protagonista ricorda i personaggi di Charlie Chaplin o, ancor di più di Buster Keaton, quando apre e chiude gli occhi in alternanza con la luce di un semaforo.

domenica 12 luglio 2015

Anime nere (Munzi 2014)

Le dinamiche tra 'ndrangheta, famiglia, tradizione e nuove generazioni...
Francesco Munzi trasforma una storia calabrese in una tragedia classica filtrata attraverso Scorsese, De Niro e Abel Ferrara, e realizza un film bellissimo, tra i migliori italiani degli ultimi tempi.
La vicenda, ispirata all'omonimo romanzo di Gioacchino Ciriaco, che ha collaborato alla sceneggiatura insieme al regista, a Fabrizio Ruggirello e a Maurizio Braucci, lega Lombardia e Calabria come territori di collaborazione malavitosa, con la famiglia Carbone, divisa tra nord e sud. Tre fratelli, Luigi (Marco Leonardi), Rocco (Peppino Mazzotta) e Luciano (Fabrizio Ferracane), i primi due trafficanti di cocaina nei pressi di Lecco, il terzo che vive in Calabria tentando di rimanere fuori dai loschi giri dei fratelli minori e occupandosi, insieme alla moglie Antonia (Anna Ferruzzo), della campagna.

sabato 11 luglio 2015

Saluto a Omar Sharif (10/4/1932 - 10/7/2015)

Omar Sharif, da tempo malato di alzheimer, si è spento a Il Cairo per un attacco di cuore, ma tutti i cinefili e gli amanti de
Il dottor Zivago ricorderanno per sempre la morte drammatica e romantica che spettava al suo personaggio nell'adattamento del romanzo di Pasternak. 
L'attore, nato 83 anni fa ad Alessandria d'Egitto da genitori libanesi, aveva iniziato sin dal 1953 a recitare in alcuni film egiziani mentre, dopo essersi laureato in matematica e fisica al Cairo, lavorava col padre commerciante di legname.

mercoledì 8 luglio 2015

Un eroe dei nostri tempi (Monicelli 1955)

Quando cammina evita di calpestare le righe per scaramanzia; se assiste ad un incidente fugge per non essere coinvolto come testimone; a lavoro non firma nessuna petizione possa metterlo in cattiva luce col direttore, "ho la fortuna di essere prudente", dice...

sabato 4 luglio 2015

Il terzo uomo (Reed 1949)

Chi ha mai detto che i cattivi al cinema debbano essere antipatici? Spesso le storie raccontate nel buio delle sale ci mettono alla prova, provando a farci identificare con i personaggi negativi, questo è certo, ma il personaggio di Harry Lime de Il terzo uomo è un gradino sopra gli altri, pur se la sua naturale simpatia non deriva tanto dalla sceneggiatura, quanto dal volto del suo interprete, un Orson Welles sornione, dal sorriso beffardo, ma per cui non è possibile non parteggiare...
La presenza nel cast del golden boy di Hollywood, che solo otto anni prima aveva realizzato Quarto Potere, deve essere stata ingombrante e sembra esserlo ancora, poiché capita di leggere riferimenti al film come opera di Orson Welles e non di Carol Reed, il regista inglese che invece lo diresse, partendo dal soggetto di Graham Greene, che scrisse anche la sceneggiatura e in contemporanea anche un romanzo uscito l'anno seguente.