lunedì 25 aprile 2016

C'era una volta in America (Leone 1984)

Una doverosa premessa: questa recensione non potrà mai essere completa, sarà un continuo lavoro di aggiunte e di rielaborazioni, altrimenti non credo inizierei nemmeno a scriverla, poiché sono troppe le idee, troppe le suggestioni che mi si affastellano nella mente, pensando a quello che ritengo un film assoluto e davvero troppo grande per scriverne in una volta sola...
Tre ore e quaranta, quattro nel director's cut, eppure una storia che non si vorrebbe finisse mai, a mio avviso il massimo capolavoro di Sergio Leone e tra le più belle pellicole mai realizzate.

venerdì 22 aprile 2016

Mad Max: Fury Road (Miller 2015)

Impossibile parlare di questo film senza partire dalla notte degli Oscar, che gli ha conferito ben 6 statuette: montaggio, scenografia, costumi, sonoro, montaggio sonoro, trucco.
Eppure l'ennesima pellicola della saga di Mad Max non sembra meritare tutta questa gloria. Futuro distopico e trama pressoché nulla, alla fine si ha la sensazione di aver assistito ad una versione aggiornata, in una società praticamente priva di acqua e benzina, de La corsa più pazza d'America.

domenica 17 aprile 2016

Il clan dei Barker (Corman 1970)

Meglio noto col suo titolo originale, Bloody Mama, decisamente più fedele alla vera protagonista della storia, è indubbiamente uno dei massimi capolavori di Roger Corman, padre di quel new american cinema insieme ad altri grandi registi come Arthur Penn e Sam Peckinpah, da cui discende tanto cinema statunitense successivo (vedi il film).
E proprio con questi i due autori, il film di Corman condivide una serie di scelte stilistiche che rimandano rispettivamente a Gangster story (1967), e a Il mucchio selvaggio (1969).

martedì 12 aprile 2016

Il condominio dei cuori infranti (Benchetrit 2015)

Il quarantatreenne Samuel Benchetrit, scrittore e regista francese d'origine marocchina, ha realizzato una commedia divertente e surreale  ambientata in un anonimo palazzo di una banlieue parigina, incentrata sulla solitudine e sul modo di ingannarla, narrata in maniera decisamente originale. 
Secondo uno schema noto, lo spettatore segue le vicende di alcuni condomini in montaggio alternato, ma le singole storie non hanno nulla di consueto: il signor Sterkovitz (Gustave Kervern) si rifiuta di partecipare alle spese per il nuovo ascensore, ma la legge di Murphy non lo perdona e un incidente con la cyclette lo costringe alla sedia a rotelle che lo rende, pur se per un periodo, disabile; Charly (Jules Benchetrit), un adolescente che vive praticamente da solo, diventa amico di una misteriosa ed ambigua vicina con un passato da attrice, Jeanne (Isabelle Huppert); un astronauta della NASA (Michael Pitt) atterra sul tetto del palazzo e viene ospitato dalla signora Hamida (Tassadit Mandi), una donna d'origine algerina...

mercoledì 6 aprile 2016

Hitchcock/Truffaut (Jones 2015)

Un documentario sul più bello e forse il più importante libro di cinema mai scritto, nato dall'incontro di due grandi registi, uno dei quali fu ed è ancora tra i più influenti di sempre. Ascoltare le voci dei protagonisti durante l'intervista che portò a quel libro e risfogliare idealmente quelle pagine regalano momenti indimenticabili a chiunque ami il cinema. In una parola: imperdibile!
Kent Jones ha deciso di celebrare Il cinema secondo Hitchcock, uscito nel 1966, aggiornato dallo stesso Truffaut con i film successivi di Hitchcock fino al 1976, e diventato un modello di approccio cinematografico: pensate a quante monografie su registi celebri hanno ripreso la formula e spesso, parafrasandolo o meno, anche il titolo, omaggiato nel suo piccolo anche da questo stesso blog (penso ai libri su John Ford, Chabrol, Scorsese, Lynch, Cronenberg, Ioseliani e chissà quanti altri, oltre alle tante rassegne cinematografiche che hanno usato negli anni il titolo "Il cinema secondo...").

lunedì 4 aprile 2016

Weekend (Haigh 2011)

Partiamo da cinque anni fa, quando il film di Andrew Haigh sarebbe dovuto uscire nelle sale italiane, e che invece ha dovuto attendere fino ad ora, quando grazie alla Teodora film è stato finalmente distribuito, pur se in poche copie, che hanno coperto a stento le grandi città.
Una delle principali motivazioni è stato il giudizio poco lusinghiero che ne ha fornito la Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI, che purtroppo influenza anche molti cinema gestiti da laici, che lo ha incredibilmente bollato come "sconsigliato, non utilizzabile, scabroso" perché i suoi temi principali sarebbero la droga e l'omosessualità.

venerdì 1 aprile 2016

Steve Jobs (Boyle 2015)

Il film che Danny Boyle ha dedicato alla figura di Steve Jobs, fondatore della Apple e suo amministratore delegato fino al 2011, è qualcosa di molto strano.
Pur se adattamento della biografia di Walter Isaacson, la pellicola non racconta la sua vita, come ci si aspetterebbe dal titolo onomastico, forse anche perché già fatto due anni prima con Jobs (Stern 2013), ma focalizza l'attenzione sul personaggio attraverso tre conferenze, quelle che da Steve erano interpretate come degli spettacoli in cui appariva come unica star insieme ai suoi prodotti.