sabato 30 dicembre 2017

La vita è meravigliosa (Capra 1946)

È il film di Natale per antonomasia, il più classico dei classici... quello in cui Frank Capra adatta il racconto di Philip Van Doren Stern, The Greatest Gift, scritto nel 1939 ma pubblicato solo nel 1943, quando l'autore decise di scriverne il testo su 200 biglietti di auguri per amici e parenti, e realizza una delle pellicole più popolari del cinema americano di sempre.
L'RKO ne acquisì i diritti e puntò alla realizzazione di un film con Cary Grant, ma nel 1945 il progetto passò nelle mani di Frank Capra, che lo intrise di quel "Capra touch", con cui il regista italo-americano mise in scena la vita quotidiana e i buoni sentimenti risollevando gli animi di una nazione abbattuta dalla Grande depressione successiva al crollo di Wall Street del '29. La vita è meravigliosa è la fiaba più autentica del sogno americano, a cui presta il volto il divo più rassicurante della storia del cinema, un sensazionale James Stewart, allora trentottenne (trailer).

martedì 26 dicembre 2017

L'appartamento (Wilder 1960)

Primo dei due capolavori della premiata ditta Billy Wilder - Jack Lemmon - Shirley MacLane, cui seguirà tre anni dopo 
Irma la dolce (1963), e come quello tra le migliori commedie sentimentali americane del secondo dopoguerra (trailer).
Il cast ha come terzo grande nome un altro attore indissolubilmente legato al regista austriaco, quel Fred MacMurray, che era stato il protagonista del magnifico noir La fiamma del peccato (1944), e che qui ha il nome di Sheldrake, che il cineasta aveva già utilizzato per il produttore di Viale del tramonto (1950).

martedì 19 dicembre 2017

La ruota delle meraviglie (Allen 2017)

Woody Allen, dopo la divertente parentesi televisiva di Crisis in six scene, torna al grande schermo con una commedia sentimentale fatta di tradimenti, equivoci, rivelazioni, gelosie impossibili da confessare, in pieno stile alleniano, e sostenuta dalla magnifica fotografia di Vittorio Storaro e da un cast che vede in Kate Winslet una splendida diva d'altri tempi, che interpreta magnificamente l'idea della sconfitta (trailer).
Stavolta l'ambientazione newyorchese rimonta agli anni '50 ed è confinata nello spazio chiuso di Coney Island, tra il luna park, dove lavorano e vivono Humpty (Jim Belushi) e Ginny (Kate Winslet), e la spiaggia, dove Mickey Rubin (Justin Timberlake), aspirante sceneggiatore di teatro, fa il bagnino.

sabato 9 dicembre 2017

Happy End (Haneke 2017)

Eve (Fantine Harduin) è una tredicenne che merita di entrare nella galleria dei personaggi disturbanti della filmografia hanekiana... La giovanissima ragazza vive con la madre, Nathalie (Aurélia Petit), e sembra passare il tempo riprendendo e commentando con il proprio cellulare quello che avviene in casa. Le prime immagini del film (trailer) ci mostrano attraverso il piccolo schermo del telefono la particolare attività metacinematografica di Eve, che commenta i movimenti della madre prima di andare a dormire, criticandola ferocemente e giustificando il padre Thomas (Mathieu Kassovits) che le ha lasciate anni prima costruendosi una seconda famiglia con la nuova compagna, Anais (Laura Verlinden); riprende l'agonia del proprio criceto cui ha somministrato una dose di pasticche antidepressive e poi Nathalie stessa, svenuta per il medesimo trattamento.

venerdì 1 dicembre 2017

The square (Östlund 2017)

La palma d'oro di quest'anno ha idee straordinarie, non c'è dubbio ma, rispetto al bellissimo Forza maggiore (2014), stavolta Östlund forse si dilunga un po' troppo e perde quell'organicità che caratterizzava la pellicola precedente (trailer).
Christian (Claes Bang) è il curatore della sezione di arte moderna e contemporanea del Royal Museum di Stoccolma, che nell'intervista a cui assistiamo all'inizio del film dichiara la posizione subalterna di un'istituzione pubblica che in un anno ha a disposizione il denaro che spesso un collezionista privato è disposto a spendere in un pomeriggio.

lunedì 20 novembre 2017

Borg McEnroe (Metz Pedersen 2017)

L'epica applicata allo sport è un genere cinematografico da almeno ottanta anni, a partire da Olympia che Leni Riefenstahl girò per i giochi olimpici di Berlino '36; ma i film che hanno contribuito a determinare la forza di questo genere hanno sempre regalato al pubblico qualcosa di nuovo. Se l'inarrivabile pellicola della regista tedesca influenzò persino Orson Welles per le sue inquadrature dal basso di Quarto potere (1941), quello incentrato sul match Alì-Foreman, il celebre "rumble in the jungle" di Kinshasa '74, il bellissimo Quando eravamo re (Gast 1996), è stato piuttosto un docufilm che ha messo voglia a chiunque lo abbia guardato di approfondire quell'evento storico, attraverso filmati d'epoca, interviste e scrittura appassionante. Non vale invece la pena di scomodare un capolavoro assoluto come Toro scatenato (Scorsese 1980), anche perché il pugilato ha una tradizione cinematografica ben più gloriosa degli altri sport... (trailer).

mercoledì 15 novembre 2017

La ragazza nella nebbia (Carrisi 2017)

Flores (Jean Reno) è uno psichiatra che riceve Vogel (Tony Servillo), ispettore che ha indagato sulla scomparsa di Anna Lou Kastner (Ekaterina Buscemi), adolescente di Avechot, piccolo e immaginario paese dell'Alto Adige.
È questa la cornice, del tutto simile a quella di Una pura formalità (Tornatore 1994), del racconto narrato attraverso i flashback da Donato Carrisi, autore del romanzo (2015) e regista esordiente del film che ad esso si ispira.
Avechot è situata in una valle cieca, con una sola strada d'accesso, immersa nella nebbia e nel freddo, in un'atmosfera che ricorda molto da vicino l'ambientazione della serie tv francese Les Revenants. Negli interni, invece, animali impagliati e i rivestimenti in legno non possono non far pensare a Twin Peaks, a cui rimanda inevitabilmente anche la storia dell'adolescente scomparsa.

domenica 12 novembre 2017

Re per una notte (Scorsese 1983)

È il film che ha rischiato di interrompere seriamente la carriera di Martin Scorsese... un'amara, troppo amara per Hollywood, riflessione sul successo e la celebrità. 
Il soggetto, scritto nel 1970-71 da Paul Zimmerman, critico di "Newsweek", che lo trasse da un episodio del David Susskind Show sui cacciatori di autografi e da un articolo dell'Esquire su un appassionato di talk-show, giunse a Milos Forman che non lo girò, cosicché nel 1974 Scorsese lo fece leggere a De Niro che si innamorò del personaggio principale. L'attore avrebbe voluto essere diretto da Michael Cimino, fatto fuori dal disastro produttivo de I cancelli del cielo (1980) e, alla fine, la scelta cadde proprio sull'amico Martin che glielo aveva fatto conoscere. Per il coprotagonista, invece, dopo aver pensato anche a Frank Sinatra e persino a Dean Martin, venne scritturato Jerry Lewis.

lunedì 6 novembre 2017

Blade Runner 2049 (Villeneuve 2017)

Denis Villeneuve si trova splendidamente a suo agio nella fantascienza: lo aveva dimostrato con Arrival (2016) e lo conferma con il sequel di Blade Runner (R. Scott 1982). Accostarsi ad un mostro sacro che ha fatto epoca ed è entrato nell'immaginario collettivo costituiva un grande rischio, ma il regista canadese ha superato brillantemente la prova, mettendosi in scia del capolavoro originario, regalando allo spettatore un altro bellissimo neo noir e facendo respirare allo spettatore la stessa atmosfera di allora. Los Angeles è sempre piovosa, anche se più grande, oggi la sua discarica è a San Diego; il quartiere dei ristoranti è dominato dal finger food orientale e tra le strade della città il protagonista si aggira stancamente, privo di entusiasmo, un uomo solitario che trova la sua dimensione all'interno delle mura domestiche, proprio come accadeva a Deckard. Persino la pubblicità della Panam (nella realtà fallita nel 1991) lampeggia sulla sommità di un palazzo come un tempo.

sabato 28 ottobre 2017

120 battiti al minuto (Campillo 2017)

Il film di Robin Campillo, vincitore del Gran premio della giuria al Festival di Cannes, riesce a scuotere profondamente chi lo guarda e i silenziosi titoli di coda scorrono bianchi su fondo nero come un necrologio davanti agli spettatori che restano impietriti o si asciugano le lacrime in sala.
120 battiti al minuto (trailer) è un pugno nello stomaco, poetico e pienamente politico, dall'inizio alla fine. La storia è quella che ad inizio anni '90 vede protagonista Act Up Paris, l'associazione contro l'AIDS sorta nel 1989 nella capitale francese sul modello di quella statunitense (1987), e racconta le vicende di un gruppo di attivisti che la compongono, tra cui si distinguono Thibault (Antoine Reinartz), Sophie (Adèle Haenel), Max (Félix Maritaud), Nathan (Arnaud Valois) e, soprattutto, Sean (Nahuel Pérez Biscayart), uno tra i più combattivi e coraggiosi, ma anche colui che vivrà sulla propria pelle l'evoluzione del virus...

domenica 22 ottobre 2017

Il sapore del riso al tè verde (Ozu 1952)

Guardare il Giappone attraverso la mdp di Yasujiro Ozu è sempre un'esperienza indimenticabile: le inquadrature fisse, il punto di vista ribassato, i campi vuoti (gli unici durante i quali la cinepresa si lascia andare a movimenti in avanti o indietro), la narrazione delle semplici relazioni umane colte nella loro quotidianità e con toni soffusi, permettono di riconoscere un suo film in pochi secondi.
Il sapore del riso al tè verde è, come sempre in Ozu, una storia fondata sui contrasti generazionali. La sceneggiatura, scritta nel 1939 dal regista e dal suo collaboratore storico, Noda Kogo, viene ripresa dopo la guerra e adattata alla realtà degli anni cinquanta. La vicenda, però, rimane molto vicina a quegli anni e a La ragazza che cosa ha dimenticato? (1937), dove la crisi di una coppia era acuita dagli atteggiamenti moderni di una nipote.

giovedì 12 ottobre 2017

Madre! (Aronofsky 2017)

Darren Aronosky ha creato un horror il cui aspetto allucinatorio più che essere funzionale alla narrazione appare fine a se stesso... e il pubblico, dopo la netta spaccatura della critica al festival del cinema di Venezia, lo sta trattando con una freddezza inequivocabile. Dopo il terribile Noah (2014), siamo di fronte ad un altro prodotto lontano dall'essere considerabile sufficiente (trailer).
Un film con rimandi cinematografici e biblici che farebbero ben sperare, ma che invece risultano inutili e sommersi da un nonsense che prevale sistematicamente e rende tutto davvero complicato da digerire. Un cast d'altissimo livello e che infatti non sfigura, Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Richard Harris e Michelle Pfeiffer sono bravissimi, ma il loro agitarsi e recitare sempre sopra le righe non migliora le cose. I primi due interpretano la coppia protagonista, costituita da uno scrittore in crisi d'ispirazione e da una moglie molto più giovane di lui che si sta dedicando da tempo a sistemare la splendida casa di campagna in cui vivono, già devastata da un incendio.

mercoledì 27 settembre 2017

L'ordine delle cose (Segre 2017)

"I personaggi e i fatti qui narrati sono interamente immaginari. È autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce".
Con questa frase in esergo, che cita quella posta a conclusione de Le mani sulla città (F. Rosi 1963), inizia il nuovo film di Andrea Segre (trailer), che racconta la vita sempre perfettamente ordinata, come dice il titolo, di Corrado Rinaldi (Paolo Pierobon), collaboratore del Ministero dell'Interno impegnato in Libia per gestire i centri di accoglienza dei profughi. La richiesta ministeriale è quella di limitare gli ingressi in Italia e poco importa se quei centri dimostrano di non rispettare i diritti umani...

sabato 23 settembre 2017

L'inganno (S. Coppola 2017)

Il cinema come fattore genetico... sia chiaro i film di Sofia Coppola non hanno nulla a che fare con quelli di Francis, ma che questa donna sia cresciuta nutrendosi di celluloide e che dietro la mdp abbia una marcia in più di gran parte dei suoi colleghi è davvero indubitabile!
L'inganno (trailer) è un film di grandissimo fascino: si lascia ammirare per la sua forma, fa sognare, appassiona, intriga, disturba, spaventa, eccita... cos'altro chiedere in poco più di novanta minuti?

martedì 19 settembre 2017

Sinfonia d'autunno (Bergman 1978)

Si tratta dell'unico film in cui Ingmar Bergman ha diretto la sua celebre omonima Ingrid, un capolavoro di introspezione psicologica duro e spietato, che analizza, squadernandoli, sentimenti ancestrali ritenuti ovvi e scontati come il reciproco amore tra genitori e figli.
Girato in Norvegia con capitali tedeschi, è un kammerspiel di grandissima intensità, in cui recitazione e sceneggiatura dominano su tutto il resto. I dialoghi sono taglienti, profondi, Liv Ullmann e Ingrid Bergman, allora già malata di tumore, e qui alla sua ultima apparizione al cinema (morirà nel 1982, anno in cui partecipò al film tv Una donna di nome Golda - Gibson), sono magnifiche.

martedì 12 settembre 2017

Miss Sloane - Giochi di potere (Madden 2016)

Miss Sloane è un tipico prodotto perfettamente confezionato dagli studios hollywoodiani. Un film senza acuti indimenticabili, ma ben girato, con grande ritmo, ben recitato, ottimamente scritto e che, al centro di una trama in cui per decenni abbiamo visto uomini, mette una donna decisamente straordinaria nel senso etimologico del termine (trailer).
Inutile infierire sul didascalico sottotitolo italiano che accompagna il nome della protagonista interpretata da una bravissima Jessica Chastain, che smette i panni di donna angelicata malickiana e indossa quelli di una donna forte, indipendente, determinata e senza scrupoli, una sorta di moderna Katherine Hepburn o, in anni più vicini a noi, Cate Blanchett, prestata agli intrighi di potere, tra politica, corruzione, etica. Come loro, immancabilmente, indossa un abito diverso in ogni sequenza.

venerdì 8 settembre 2017

Dunkirk (Nolan 2017)

Christopher Nolan si confronta con un genere classico come il film bellico e, non c'è dubbio, realizza una pellicola di grande impatto, con un'ottima fotografia, una musica (o meglio un sonoro) avvincente, una regia di assoluto livello e una struttura narrativa complessa e affascinante resa tale da un buon montaggio. Eppure allo scorrere dei titoli di coda ci si chiede perché qualcosa non quadri, cosa non ci abbia convinto, come mai non si esca dalla sala con la certezza di aver assistito ad un grande film...
Manca qualcosa, l'insoddisfazione resta, la sceneggiatura è impalpabile e superflua, e questa è sicuramente una delle componenti che contribuiscono a tale sensazione, ma c'è di più.

mercoledì 6 settembre 2017

Saluto a Gastone Moschin (8/1929 - 4/9/2017)

Il ragionier Osvaldo Bisigato e l'architetto Rambaldo Melandri possono ora tornare ai loro amori: innamorato della cassiera della trevigiana piazza dei Signori interpretata da Virna Lisi il primo e costantemente dedito a cotte adolescenziali ed eternamente romantico il secondo, sono i due personaggi più famosi di Gastone Moschin, a cui prestò il volto in Signore & signori (Germi 1965) e nella trilogia di Amici miei (Monicelli 1975, 1982; Loy 1985), capolavori assoluti della commedia italiana, genere cinematografico a cui è indissolubilmente legato. Proprio per questi due ruoli, l'attore si è aggiudicato i due Nastri d'Argento della sua carriera, entrambi come migliore attore non protagonista (1967 e 1986).

giovedì 31 agosto 2017

Fratelli (Ferrara 1996)

Uno dei più bei film degli anni novanta, The Funeral - questo il suo titolo originale, di fronte al quale per una volta non sfigura nemmeno quello italiano - va forse considerata la migliore opera di Abel Ferrara, un capolavoro assoluto, in cui è davvero difficile trovare un difetto: tutto eccelle, dalla regia al cast, dalla fotografia alla sceneggiatura, scritta con Nicholas St. John (guarda il film).
La morte che fa da sfondo alla narrazione è quella del ventiduenne Johnny (Vincent Gallo), terzo dei fratelli Tempio dopo Ray (Christopher Walken) e Cesarino, detto Chez (Chris Penn), gangster italo-americani. La vicenda, come una tragedia classica, si svolge secondo l'unità di tempo, luogo e azione, all'interno della casa newyorchese dei Tempo dove viene esposta la bara e in cui si raccolgono tutti gli amici e i parenti per l'estremo saluto a Johnny.

sabato 26 agosto 2017

Cuori puri (De Paolis 2017)

L'opera prima di Roberto De Paolis, presentata alla Quinzaine des Réalistaeurs di Cannes, è una storia d'amore ben girata e ben scritta dallo stesso regista con Luca Infascelli, Carlo Salsa e Greta Scicchitano, che hanno delineato una trama all'interno di una realtà complessa come quella della periferia metropolitana. Il risultato è un film ai limiti del documentario per la crudezza del suo realismo, che rimanda a Pasolini e ai Dardenne.

mercoledì 23 agosto 2017

Saluto a Jerry Lewis (16/3/1926 - 20/8/2017)

Ora potranno tornare a duettare...
Ventidue anni dopo la scomparsa di Dean Martin, se ne è andato anche Jerry Lewis: insieme avevano costituito una delle coppie più celebrate del secolo scorso.
Joseph Levitch, questo era il suo vero nome, era nato 91 anni fa a Newark, nel New Jersey, da una coppia di immigrati ebrei russi. Suo padre, Daniel, era un attore vaudeville che fece avvicinare sin da bambino il piccolo Joseph al mondo dello spettacolo. Dalla scuola, dove già imitava compagni e professori, venne espulso a 13 anni, dopo aver colpito un insegnante per una frase antisemita, e così iniziò a fare piccoli lavori, tra i quali quello di facchino, di campanaro e di maschera in una sala di Brooklyn, dove qualche volta trovava il modo di esibirsi.

giovedì 17 agosto 2017

L'orgoglio degli Amberson (Welles 1942)

"Era un film molto migliore di Quarto Potere, se solo l'avessero lasciato com'era"....
Con queste parole Orson Welles si riferisce alla sua seconda pellicola, quella che segna l'inizio delle burrascose vicende produttive che lo accompagneranno per tutta la carriera (guarda il film). Nessuno mai, come il genio di Kenosha, infatti, ha rappresentato in maniera più conflittuale il rapporto tra il regista autore e la supervisione delle major a Hollywood.

martedì 8 agosto 2017

La tenerezza (Amelio 2017)

Peccato per La tenerezza... perché dopo una prima parte a buon ritmo e con una storia che, seppur non avvincente, funziona per la capacità di raccontare relazioni umane e sentimenti, la seconda presta il fianco alla noia.
Peccato, perché il personaggio di Lorenzo, interpretato da un eccezionale Renato Carpentieri, è di quelli che non si dimenticano: uscito dall'ospedale dopo un infarto, torna nella sua grande casa di via Banchi Nuovi 13, nel centro di Napoli, dove ormai vive solo, vedovo da anni, padre di due figli con cui non ha rapporti idilliaci.

venerdì 4 agosto 2017

Saluto a Sam Shepard (5/11/1943 - 27/7/2017)

"Avevo un ranch in nord California...e lui mi venne a trovare due o tre volte. Vuoi fare questo film? Perché no? Noleggiai una Ford Mustang e partii per Alberta in Canada. Ecco com'è andata".
Con queste poche parole Sam Shepard racconta la scelta di recitare nel capolavoro di Terrence Malick I giorni del cielo nel documentario Rosy fingered dawn (2002): la semplicità e l'eclettismo di un uomo capace di essere allo stesso tempo uno scrittore, un attore, un regista, uno sceneggiatore, un drammaturgo o un allevatore, in piena tradizione statunitense, sorta di Hemingway a cavallo tra XX e XXI secolo.

martedì 1 agosto 2017

Saluto a Jeanne Moreau (23/1/1928 - 31/7/2017)

Addio Jeanne...
Se ne va con lei uno dei monumenti del cinema francese, una delle più importanti icone femminili del cinema tutto, un'attrice bellissima, intrigante, diversa dalle altre, icona del realismo della Nouvelle vague, in palese contrapposizione al divismo imperante.
Era nata a Parigi 89 anni fa da un ristoratore francese, Anatole-Désiré, e una ballerina inglese, Katherine. Dopo corsi teatrali e il conservatorio, ha iniziato a lavorare per il grande schermo nel 1949, con una particina in Dernier amour (Stelli).

giovedì 27 luglio 2017

L'arte del sogno (Gondry 2006)

"La casualità è molto difficile da riprodurre, l'ordine riemerge sempre se non si fa attenzione"...
con questa frase Stéphanie commenta il complesso tentativo di riprodurre il mare con le carte delle caramelle, ma le stesse parole sono anche quelle che riassumono meglio il rischio che non vuole correre L'arte del sogno (trailer), terzo lungometraggio di Michel Gondry, dopo Human Nature (2001) e soprattutto dopo il grande successo di Se mi lasci ti cancello (2004). In questa pellicola, il cui surrealismo è evocato sin dal titolo, i sogni del protagonista non solo occupano uno spazio determinante nell'economia della storia, ma generano in lui una gran confusione poiché, come ci spiega la madre, sin dall'infanzia ha sovrapposto i due piani.

sabato 22 luglio 2017

Una vita (Brizé 2016)

Secondo adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo d'appendice di Guy de Maupassant (1883), dopo il film di Alexandre Astruc (1958), anche quello di Stéphane Brizé (trailer), inevitabilmente, mette al centro della vita del titolo Jeanne, con cui lo spettatore condivide per tutta la durata della pellicola sentimenti, gioie e soprattutto delusioni, nei suoi diversi ruoli di figlia, moglie, madre e nonna...
Dopo La legge di mercato (2015), storia del dramma lavorativo di un uomo contemporaneo, Stéphane Brizé passa ad una tragedia ottocentesca virata completamente al femminile.

mercoledì 19 luglio 2017

Saluto a George Romero (4/2/1940 - 16/7/2017)

Stroncato da un cancro ai polmoni, due anni dopo Wes Craven, ci lascia un altro dei grandi registi dell'horror, George Andrew Romero, che rimarrà nella storia soprattutto per il suo esordio, La notte dei morti viventi (1968), un film che cambiò il genere attraverso l'introduzione degli zombie, oggi costante assoluta dell'immaginario orrorifico cinematografico e dei videogiochi, talvolta persino fusi, come nel caso di Resident Evil, della serialità televisiva sia americana che europea con opere come The Walking Dead e Les revenants.

martedì 18 luglio 2017

Saluto a Martin Landau (20/6/1928 - 15/7/2017)

L'attore statunitense, spentosi per un affaticamento cardiaco a Los Angeles, era nato 89 anni fa a New York, nel quartiere di Brooklyn, figlio di una coppia di immigrati ebrei austriaci.

venerdì 14 luglio 2017

L'infanzia di un capo (Corbet 2015)

Michael Haneke lascia sempre qualcosa sul suo pubblico, e su questo non si possono avere dubbi, ma fino ad ora non sapevamo quanto potesse lasciare in chi lavora a stretto contatto con lui.
Brady Corbet, in poco più di dieci anni di carriera come attore, ha recitato anche per Lars von Trier e Olivier Assayas, solo per citare altri due nomi che lo hanno certamente influenzato, ma vedere L'infanzia di un capo (trailer), sua opera prima, finalmente distribuito con un paio d'anni di ritardo e non certo nel momento migliore dell'anno, dimostra quanto il regista austriaco lo abbia cinematograficamente segnato.

lunedì 10 luglio 2017

Saluto a Elsa Martinelli (30/1/1935 - 8/7/2017)

Dopo una lunga malattia si è spenta nella sua casa romana Elsa Martinelli.
Era nata a Grosseto 82 anni fa, ma sin da bambina si era trasferita con la famiglia a Roma per esigenze del padre ferroviere. Qui fu notata ancora giovanissima dallo stilista Roberto Capucci, che la vide in un negozio di via Frattina. Ha incarnato un ideale di bellezza profondamente lontano da quello in voga negli anni cinquanta e, proprio per le sue caratteristiche fisiche, fu più volte definite la Audrey Hepburn italiana.

giovedì 6 luglio 2017

Saluto a Paolo Villaggio (30/12/1932 - 3/7/2017)

Paolo Villaggio è morto dopo una vita estremamente più felice e di successo del suo Ugo Fantozzi, un successo che ha sempre amato e calvinisticamente rincorso; come Alberto Sordi ha raccontato e preso in giro la mediocrità dell'Italia figlia del boom economico.
Era nato a Genova da una famiglia dell'alta borghesia 84 fa, fratello gemello eterozigote di Piero, poi diventato professore di fisica alla Normale di Pisa, e dopo un'infanzia e un inizio dell'adolescenza segnati dalla guerra, abbandonò gli studi e lavorò come cameriere, speaker e cabarettista, fino a ritrovarsi al fianco di Fabrizio de' André, di cui era amico sin dal 1948, come intrattenitore sulle navi da crociera. I due rimasero legati anche in seguito, quando Paolo venne assunto dall'Italsider di Genova, impiego che fatalmente segnerà la sua carriera ma in tutt'altro campo...

domenica 2 luglio 2017

Gold - La grande truffa (Gaghan 2016)

Il film di Stephen Gaghan racconta una storia vera: il soggetto è ispirato allo scandalo minerario Bre-X, che nel 1993 evidenziò che il ritrovamento di un grande giacimento d'oro nella giungla indonesiana si trattava in realtà di una truffa. E il sottotitolo italiano non si lascia sfuggire questo dettaglio stemperando il titolo originale.
1981 Reno, Nevada. Kenneth Wells (Matthew McCounaghey), figlio del direttore della Washoe mining, un'azienda specializzata nell'estrazione mineraria, sta seducendo la bella Kay (Bryce Dallas Howard). Sette anni dopo i due sono sposati, il padre di Kenny non c'è più e l'azienda naviga in brutte acque.

giovedì 22 giugno 2017

Il mio Godard (Hazanavicius 2016)

Come abbattere un mito generazionale, trasformandolo in un uomo pieno di difetti, capace di passare da un successo straordinario al fallimento nella professione, nell'impegno politico, nella vita privata...
Diviso in capitoli, dai titoli divertenti e allusivi, come "Wolfgang Amadeus Godard" o "Pierrot le Mépris", il film di Michel Hazanavicius, presentato a Cannes, è una sorta di biografia parodistica di Godard, genio della Nouvelle Vague, vittima della sua stessa genialità e del suo bisogno di essere sempre in contrasto con qualcosa (trailer).

sabato 17 giugno 2017

L'amant d'un jour (Garrel 2017)

Ed è subito Nouvelle Vague! 
Bastano i primi secondi del nuovo film di Philippe Garrel, vincitore del premio SACD alla Quinzaine des réalisateurs della 70° edizione del Festival di Cannes, per tuffarsi nelle atmosfere migliori del cinema francese degli anni cinquanta e sessanta. A questa sensazione di piacevole nostalgia contribuisce, tra gli altri, il consueto bianco e nero del regista parigino, fotografato da Renato Berta, già collaboratore di Garrel nei precedenti La gelosia (2013) e L'ombra delle donne (2015), con i quali L'amant d'un jour costituisce un'ideale trilogia, e che nella sua lunga carriera ha incrociato, tra gli altri, i nomi di Godard, Rohmer, Malle, Resnais, Chabrol, Guediguian, de Oliveira, Gitai.

domenica 11 giugno 2017

Colazione da Tiffany (Edwards 1961)

Audrey Hepburn, con la chitarra in grembo, suona Moon river seduta sul davanzale della finestra... (vedi) Tra le tante inquadrature questa è indubbiamente una delle più iconiche e indimenticabili di Colazione da Tiffany, film epocale, storia d'amore, fiaba di grande impatto ancora oggi, basata su una storia che semplificò notevolmente l'omonimo romanzo di Truman Capote (1958) che avrebbe voluto Marylin Monroe nel ruolo di Holly e che non apprezzò le molte modifiche rispetto al suo libro volute dalla Paramount, e su tutte la totale cancellazione della bisessualità della protagonista.

lunedì 5 giugno 2017

Ritratto di famiglia con tempesta (Kore-eda 2016)

Ancora una volta, come accaduto spesso nella sua filmografia e, soprattutto, dopo Father and son (2013) e Little sister (2015), Hirokazu Kore-eda racconta uno spaccato familiare giapponese odierno, tra tradizione e modernità, in un paese in cui questi due termini si compenetrano come in nessun altro luogo, ma le cui dinamiche relazionali e sentimentali, in fondo, è facile sentire vicine anche alle nostre latitudini..
L'eleganza formale del film è indiscutibile, e la tematica familiare unita alle tante inquadrature fisse fa pensare ovviamente al cinema di Ozu; la sceneggiatura è un punto di forza, ma rispetto alle ultime due opere la pellicola denuncia qualche debolezza in più.

domenica 28 maggio 2017

Orecchie (Aronadio 2016)

Un film che riappacifica col cinema italiano... divertente, ben scritto e ben girato, al quale proprio per questo si perdona anche qualche svisata moralistica di cui avremmo preferito fare a meno. Alessandro Aronadio, quarantunenne palermitano nato a Roma, torna alla regia dopo Due vite per caso (2010), e merita molta attenzione con questa pellicola a basso budget girata in sole tre settimane presentata a Venezia e soprattutto a Montecarlo, dove le risate del presidente onorario del festival, il mostro sacro John Landis, hanno inorgoglito giustamente il suo autore: "Io ancora non ci posso credere. Landis, John Landis, rideva alle mie minchiate".

giovedì 25 maggio 2017

Saluto a Roger Moore (14/10/1927 - 23/5/2017)

Per sette volte James Bond, secondo in questa speciale graduatoria solo dopo Sean Connery, sir Roger George Moore si è spento dopo aver lottato contro il cancro per quasi venticinque anni.
Era nato 89 anni fa a Londra e dopo la Seconda guerra mondiale si era arruolato nell'esercito, ma ben presto passò a teatro e cinema.
Sul grande schermo le prime apparizioni, non accreditate, furono alla metà degli anni quaranta in Intermezzo matrimoniale (Korda 1945) e in Cesare e Cleopatra (Pascal 1945), ma i primi ruoli "veri" vanno considerati quelli in L'ultima volta che vidi Parigi (Brooks 1954), famoso melodramma tratto da un racconto di Francis Scott Fitzgerald e con protagonisti Elizabeth Taylor e Van Johnson, e in Oltre il destino (Bernhardt 1955), dove recitò al fianco di Glenn Ford.

giovedì 18 maggio 2017

Song to song (Malick 2017)

Poesia, filosofia, amore, libertà, seduzione... 
Nell'ultimo film di Malick, che nel corso delle riprese ha avuto altri due titoli, Lawless e Weightless, c'è questo e tanto altro, ma come sempre, almeno a partire da The tree of life (2011), la critica non sembra poter fare a meno di dividersi e di rispondere ad un'inutile domanda: Malick può fare cinema oppure ha sbagliato mestiere?
Ancora una volta si discute sulla forma, perfetta ma comunque criticata, e di quella che i denigratori del regista ritengono inconsistenza filosofica e autoparodia, che sarebbe alla base di un cinema fatto di immagini estetizzanti e nulla più... Ancora una volta diremo che quella forma è sostanza, che quelle immagini sono magnifiche, che questo cinema è il cinema di Terrence Malick, in cui la narrazione non prevale, ma c'è, e si dipana tra le sue splendide inquadrature, un cinema unico e che, piaccia o no, continua ad influenzare molti registi, che sempre più spesso inseriscono nei loro film sequenze "alla Malick" (trailer).

domenica 14 maggio 2017

The Art Life (Nguyen - Neergaard-Holm - Barnes 2016)

"Eraserhead è stata la più bella esperienza nel cinema!"
Con questa frase di David Lynch si chiude il documentario di Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm e Rick Barnes, che racconta il periodo che va dalla nascita del regista statunitense fino appunto al suo esordio cinematografico.
Quelle parole suonano ancora più significative ora, alla luce delle ultime dichiarazioni di Lynch che, in vista dell'imminente messa in onda della terza e travagliata stagione di Twin Peaks, ha annunciato il suo addio al cinema perché troppo lontano da quello in cui ha amato lavorare un tempo (leggi).

giovedì 11 maggio 2017

La conversazione (Coppola 1974)

Un vero gioiello di Francis Ford Coppola!
Palma d'oro a Cannes e candidato al miglior film agli Oscar del 1975, anno che vide vincere comunque il regista con il Il Padrino - Parte II.
Il premio francese non sorprende, poiché La conversazione è un film profondamente europeo, cerebrale, ambiguo, estetizzante, con una trama ridotta all'osso e... bellissimo! 
La pellicola si inserisce in una linea ideale di film che hanno fatto epoca che lo pone dopo La finestra sul cortile (Hitchcock 1954) e Blow up (Antonioni 1966) e prima di Blow out (1981), altra opera di un maestro della New Hollywood come Brian De Palma.

domenica 7 maggio 2017

Le donne e il desiderio (Wasilewski 2016)

La fotografia livida di Oleg Mutu, la scenografia essenziale di Katarzyna Sobanska-Strzalkowska e di Marcel Slawinski, l'asciuttezza della regia di Tomasz Wasilewski sono le principali caratteristiche di un film formalmente molto valido, eppure nel complesso non convince a pieno, forse perché resta piuttosto distante dallo spettatore e, in fondo, rischia di essere ricordato soprattutto come un esercizio di stile.
Il muro di Berlino è appena caduto e, in un quartiere suburbano di un'imprecisata città polacca, seguiamo le storie di quattro donne che hanno in comune amori insoddisfacenti e la residenza in un terribile agglomerato-dormitorio per gli operai della vicina fabbrica. Persino la chiesa sembra ricavata da una struttura dismessa dello stabilimento.

martedì 2 maggio 2017

Susanna! (Hawks 1938)

Una delle più divertenti e famose screwball comedy di Hollywood, prodotta dalla RKO e diretta dall'impeccabile regia di Howard Hawks, maestro del genere e maestro in assoluto; due attori eccezionali come Cary Grant, con un talento innato per la commedia, nel ruolo del giovane ingessato e inconsapevole, e Katharine Hepburn, semplicemente magnifica nell'interpretare, invece, una donna consapevolissima, moderna e indipendente, allo stesso tempo forte e con alcune debolezze e goffaggini che la rendono irresistibile...

mercoledì 26 aprile 2017

Le cose che verranno (Hansen-Løve 2016)


Una famiglia composta dai genitori e due bambini cammina fino ad arrivare alla tomba di Chateaubriand a Saint-Malo... Con questa laico pellegrinaggio bretone inizia l'ultimo film di Mia Hansen-Løve, che racconta le vicende di quella famiglia anni dopo, andando a scoprire Le cose che verranno, un titolo italiano abbastanza fedele a L'avenir della versione originale, che forse avrebbe anche potuto essere lasciato così com'era.
La regista francese mette la sua pellicola in mano ad Isabelle Huppert, ancora una volta in pieno stato di grazia e, come nel recente Elletutto si imbeve della sua presenza, dandoci la certezza che senza di lei il film non sarebbe lo stesso o forse non sarebbe del tutto.

martedì 18 aprile 2017

Personal shopper (Assayas 2016)

Un thriller tecnologico-esoterico... potremmo definirlo così l'ultimo film di Olivier Assayas.
Il regista francese, dopo Sils Maria (2014), rimette Kristen Stewart al centro del suo progetto e la giovane attrice ricambia con successo e dimostra di essere ormai lontana anni luce dalla saga Twilight e di essere un'interprete di grande livello.

Maureen (Kristen Stewart) è una ragazza statunitense che vive a Parigi, dove lavora come personal shopper per Kyra (Nora Von Waltstätten), una celebrità che non ha tempo per acquistare abiti, scarpe e gioielli a causa dei suoi continui viaggi in giro per il mondo e, in questo, non troppo distante dalla Maria Enders-Juliette Binoche di Sils Maria
La mdp di Assayas non abbandona mai la protagonista e, sin dalla prima bellissima sequenza, la segue mentre cammina tra le stanze della grande casa di campagna del fratello gemello, Lewis, morto da poco per un problema al cuore, e con il quale spera di entrare in contatto grazie ai suoi poteri da medium.

venerdì 14 aprile 2017

L'altro volto della speranza (Kaurismaki 2017)

Orso d'oro a Berlino per la miglior regia, il film è caratterizzato dalla consueta leggerezza surreale di Aki Kaurismaki e dal suo stile riconoscibilissimo, anche grazie alla collaborazione del suo storico direttore della fotografia, quel Timo Salminen che con immagini dai colori sempre saturi lo accompagna sin dall'esordio (Delitto e castigo 1983), e alla scenografia di Markku Pätilä costantemente al di fuori del tempo, come dimostra un commissariato in cui si scrive ancora con la macchina da scrivere, e il computer è relegato a funzioni secondarie...

sabato 8 aprile 2017

Straziami ma di baci saziami (Risi 1968)


Uno dei tanti film imperdibili della stagione d'oro della commedia all'italiana, scritto da Age e Scarpelli, diretto da Dino Risi e con le musiche di Armando Trovaioli, nomi che costituiscono garanzie certe. Non il capolavoro di Risi, ovviamente, ma una pellicola arricchita di continui riferimenti a canzoni e cinema popolari, con una trama sviluppata secondo gli schemi della commedia classica e una storia d'amore che avanza tra calunnie, gelosie e ostacoli. Il tutto condito da una sceneggiatura pressoché perfetta, in cui dominano le divertentissime storpiature dialettali ciociare e marchigiane, in assoluto l'elemento più caratterizzante del film.

giovedì 30 marzo 2017

Elle (Verhoeven 2016)

Paul Verhoeven ha girato un bel noir psico-sociologico tra Chabrol, Hitchcock e Buñuel... una triade di influenze che rende Elle un film davvero imperdibile per ogni cinefilo e che ha meritato i Golden Globe come miglior film straniero e, naturalmente, miglior attrice protagonista!
L'adattamento del romanzo di Philippe Dijan, Oh... (2012), con l'ottima sceneggiatura di David Birke, mostra una borghesia francese irrisolta, capace di passare sopra la morale con assoluta leggerezza, il tipo di società che Chabrol ha raccontato come nessun altro, trattata con l'ironia e quel senso di irrecuperabilità che è tutto buñueliano; una protagonista fredda, cinica e con delle forbici riprese direttamente da Il delitto perfetto (Hitchcock 1954), ma c'è molto di più...

domenica 26 marzo 2017

Il mondo dei robot (Crichton 1973)

Impossibile oggi guardare il primo film da regista di Michael Crichton senza confrontarlo con la serie tv omonima, Westworld (questo il titolo originale anche della pellicola), di cui finora è andata in onda la prima stagione (2016).
La produzione HBO, decisamente più complessa e dettagliata del film, peraltro, è solo l'ultimo tentativo di serializzare il soggetto originale, che ebbe un seguito nel 1976 con Futureworld - 2000 anni nel futuro (Heffron), e fu già ampliato in cinque puntate nel 1980 con la miniserie Alle soglie del futuro - Beyond Westworld.