mercoledì 30 novembre 2016

Agnus Dei (Fontaine 2016)

La strana traduzione italiana del titolo nasconde uno dei temi principali del buon film di Anne Fontaine, Les innocents, incentrato sulle gravidanze di alcune suore polacche che sul finire della Seconda guerra mondiale sono state aggredite nel loro convento e violentate prima dai tedeschi e poi dai russi.
Dicembre 1945. Una delle consorelle, preoccupata per la loro salute, trasgredisce la regola dell`obbedienza e corre a chiedere aiuto alla Croce Rossa francese: Mathilde (Lou de Laage, alla seconda prova molto convincente dopo L'attesa - Messina 2015), una giovane dottoressa, la segue fino al convento dove, iniziando la più insospettabile delle collaborazioni, contribuirà alla nascita dei bambini innocenti del titolo originale...

domenica 27 novembre 2016

Kill Bill volume 2 (Tarantino 2004)

...analizzare il secondo film di questa diade tarantiniana mette subito di fronte ad un ideale quesito che ogni lettore chiederebbe: quale delle due pellicole è migliore? 
Consapevole che scegliere tra uno e l'altro significhi deludere una buona parte dei lettori, poiché i due Kill Bill dividono come tutti i grandi film il pubblico, credo che il primo sia difficilmente raggiungibile, e quindi in fondo superiore, ma che il secondo al tempo stesso non meriti il declassamento a film minore. Sicuramente diverso, con meno azione, meno ritmo forsennato, meno epica e meno musica travolgente, in favore di un andamento più lento e riflessivo, per quanto possibile in Tarantino.

mercoledì 23 novembre 2016

Kill Bill volume 1 (Tarantino 2003)

Una donna ansima... una didascalia cita un vecchio proverbio Klingon (sic) - "la vendetta è un piatto che va servito freddo" -, alcuni passi sul pavimento di legno che scricchiola, poche battute, uno sparo, una didascalia ci dice che si tratta del quarto film di Quentin Tarantino, partono le note di Bang bang cantata da Nancy Sinatra e con loro i titoli di testa.
È davvero iniziato il quarto capolavoro di Tarantino!

giovedì 17 novembre 2016

Knight of cups (Malick 2015)

Terrence Malick da un paio di decenni sta andando in una direzione ben precisa, creando un cinema in cui la narrazione è sempre più scarnificata, i dialoghi pressoché inesistenti, e al loro posto restano solo splendide immagini, magnetiche ed evocative, e pensieri dei personaggi, quasi sempre esplicitati da una voce off (in originale quella di Ben Kingsley).
Il percorso di Malick lungo la sua filmografia è sempre più chiaro: dopo La rabbia giovane (1973) e I giorni del cielo (1978), i suoi due capolavori iniziali e narrativamente tradizionali, il suo ritorno al cinema a distanza di venti anni ha segnato l'inizio di questa nuova maniera, già percepibile ne La sottile linea rossa (1998), e poi via via più evidente in The New World - Il nuovo mondo (2005) e in The Tree of Life (2011), fino a diventare l'aspetto totalizzante nelle sue due ultime opere, To the Wonder (2012) e, appunto, Knight of Cups (2015).

sabato 12 novembre 2016

Io, Daniel Blake (Loach 2016)

Consueta tematica sociale per Ken Loach che, a ottantadue anni, sembra voler dimostrare come l'Inghilterra attuale, quanto a storture, non abbia nulla da invidiare a quella di Margareth Thatcher, raccontando la quale il regista britannico ha fornito le migliori prove della sua carriera. E la vittoria della Palma d'oro a Cannes è tutta meritata (trailer)!
Come sempre il suo cinema non è fatto di tecnica o di regia che rubano l'occhio, ma di messa in scena essenziale, personaggi veri e condizioni di vita ai limiti, per una pellicola dallo stile asciutto ma di grande potenza, che non può lasciare indifferenti.

domenica 6 novembre 2016

I complessi (Risi - Rossi - D'Amico 1965)

Film a episodi diretto da diversi registi, secondo uno schema molto in voga in quegli anni e che ha visto in opere ben più famose, come Boccaccio '70 (1962) e Ro.Go.Pa.G (1963) su tutti, i suoi esempi maggiori, grazie a registi come De Sica, Fellini, Monicelli e Visconti nel primo, e, suggerito dal titolo stesso, Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti, nel secondo.
Ne I complessi (guarda il film), i tre episodi sono perfetti rappresentanti della commedia italiana, non solo per la presenza di protagonisti del calibro di Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Alberto Sordi, ma soprattutto per le tematiche leggere ambientate in un'Italia che galleggia tra boom economico, bigottismo e concorsi truccati.

giovedì 3 novembre 2016

La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler (Hirschbiegel 2004)

Strutturato come un lungo flashback rappresentato dal racconto dell'anziana Traudl, pentita di essere stata una giovane segretaria di Adolf Hitler ai tempi della morte del dittatore, il film del tedesco Oliver Hirschbiegel si concentra sui lunghissimi giorni che hanno determinato la storia della seconda metà del XX secolo, tra follie, insofferenze, progetti di suicidio e deliri di onnipotenza (guarda il film).
Gran parte del film è ambientata nel bunker di Hitler e quest'atmosfera claustrofobica, interrotta da qualche sequenza di bombardamenti su Berlino, durante i quali sono ormai i bambini a difendere una posizione priva di speranza, è la vera protagonista della pellicola.