Dopo una lunga malattia, se ne è andato Alan Parker, cineasta inglese fatto sir dalla regina Elisabetta nel 2002, amante dei musical e regista di alcuni titoli che hanno fatto epoca tra la fine degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.
Nato nel sobborgo londinese di Islington da genitori d'umili origini, aveva iniziato negli anni '60 girando spot pubblicitari, in un'agenzia in cui era stato assunto come fattorino.
L'esordio sul grande schermo avvenne con Piccoli gangsters (1976), musical ambientato ai tempi del proibizionismo statunitense con gli allora giovanissimi Jodie Foster e Scott Baio, e fu subito un successo.
L'esordio sul grande schermo avvenne con Piccoli gangsters (1976), musical ambientato ai tempi del proibizionismo statunitense con gli allora giovanissimi Jodie Foster e Scott Baio, e fu subito un successo.
Il cast di Saranno famosi |
Il primo vinse due Oscar, per la sceneggiatura firmata da Oliver Stone e per le musiche di Giorgio Moroder, mentre la regia arrivò alla candidatura; il secondo è davvero diventato uno dei capisaldi pop degli anni '80: chi non ricorda l'insegnante di danza Lydia Grant, il ballerino Leroy Johnson, la cantante Coco, l'attrice Doris o il pianista Bruno Martelli?
E poi, nel 1982 un piuttosto anonimo Spara alla luna (1982), ma anche Pink Floyd The Wall, trasposizione cinematografica di uno dei più famosi album musicali dell'ultimo quarto di secolo.
Seguì Birdy - Le ali della libertà (1984), film sul battuto tema del Vietnam e dei suoi reduci, con musiche di Peter Gabriel, e Angel Heart - Ascensore per l'inferno (1987), thriller diventato cult con un mefistofelico Robert De Niro.
Tra le opere più importanti va, poi, assolutamente ricordato il successivo Mississippi Burning (1988) incentrato sull'assassinio per i diritti civili in Mississippi nel 1964, tra FBI e Ku Klux Klan, che vinse l'Orso d'argento a Berlino e valse la seconda nomination all'Oscar alla regia per Alan Parker.
Willem Defoe e Gene Hackman in Mississippi Burning |
Tra le opere più importanti va, poi, assolutamente ricordato il successivo Mississippi Burning (1988) incentrato sull'assassinio per i diritti civili in Mississippi nel 1964, tra FBI e Ku Klux Klan, che vinse l'Orso d'argento a Berlino e valse la seconda nomination all'Oscar alla regia per Alan Parker.
Negli anni novanta il regista inglese tornò alla musica, prima con The Commitments (1991), storia di un gruppo irlandese costituito da membri della classe operaia, tratta dall'omonimo romanzo del 1987 firmato da Roddy Doyle, e poi con il kolossal Evita (1996), dedicato alla first lady argentina Eva Perón, interpretata dalla cantante Madonna, adattamento del musical di Broadway realizzato da due mostri sacri del genere come Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.
La carriera del regista britannico, infine, si è chiusa con una coppia di film socialmente impegnati: Le ceneri di Angela (1999), sulla difficile vita di una famiglia irlandese emigrata negli Stati Uniti negli anni '30 del Novecento, e The Life of David Gale (2003), che affronta il tema della pena di morte in Texas dalla parte di un condannato.
Da allora Parker ha smesso di lavorare per il cinema, coltivando perlopiù la passione per la pittura che, come ha dichiarato egli stesso, gli dava la possibilità "fare qualcosa di creativo senza l'aiuto di altre 100 persone". I suoi film, anche se come regista non andò mai oltre le due nomination agli Oscar citate, hanno raccolto complessivamente dieci Golden Globe e dieci Oscar. Sarà ricordato come un autore abile tra impegno civile e amore per i musical ripensati in maniera moderna. Non poco.
Alan Parker con Madonna sul set di Evita |
Da allora Parker ha smesso di lavorare per il cinema, coltivando perlopiù la passione per la pittura che, come ha dichiarato egli stesso, gli dava la possibilità "fare qualcosa di creativo senza l'aiuto di altre 100 persone". I suoi film, anche se come regista non andò mai oltre le due nomination agli Oscar citate, hanno raccolto complessivamente dieci Golden Globe e dieci Oscar. Sarà ricordato come un autore abile tra impegno civile e amore per i musical ripensati in maniera moderna. Non poco.
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