domenica 28 maggio 2017

Orecchie (Aronadio 2016)

Un film che riappacifica col cinema italiano... divertente, ben scritto e ben girato, al quale proprio per questo si perdona anche qualche svisata moralistica di cui avremmo preferito fare a meno. Alessandro Aronadio, quarantunenne palermitano nato a Roma, torna alla regia dopo Due vite per caso (2010), e merita molta attenzione con questa pellicola a basso budget girata in sole tre settimane presentata a Venezia e soprattutto a Montecarlo, dove le risate del presidente onorario del festival, il mostro sacro John Landis, hanno inorgoglito giustamente il suo autore: "Io ancora non ci posso credere. Landis, John Landis, rideva alle mie minchiate".

giovedì 25 maggio 2017

Saluto a Roger Moore (14/10/1927 - 23/5/2017)

Per sette volte James Bond, secondo in questa speciale graduatoria solo dopo Sean Connery, sir Roger George Moore si è spento dopo aver lottato contro il cancro per quasi venticinque anni.
Era nato 89 anni fa a Londra e dopo la Seconda guerra mondiale si era arruolato nell'esercito, ma ben presto passò a teatro e cinema.
Sul grande schermo le prime apparizioni, non accreditate, furono alla metà degli anni quaranta in Intermezzo matrimoniale (Korda 1945) e in Cesare e Cleopatra (Pascal 1945), ma i primi ruoli "veri" vanno considerati quelli in L'ultima volta che vidi Parigi (Brooks 1954), famoso melodramma tratto da un racconto di Francis Scott Fitzgerald e con protagonisti Elizabeth Taylor e Van Johnson, e in Oltre il destino (Bernhardt 1955), dove recitò al fianco di Glenn Ford.

giovedì 18 maggio 2017

Song to song (Malick 2017)

Poesia, filosofia, amore, libertà, seduzione... 
Nell'ultimo film di Malick, che nel corso delle riprese ha avuto altri due titoli, Lawless e Weightless, c'è questo e tanto altro, ma come sempre, almeno a partire da The tree of life (2011), la critica non sembra poter fare a meno di dividersi e di rispondere ad un'inutile domanda: Malick può fare cinema oppure ha sbagliato mestiere?
Ancora una volta si discute sulla forma, perfetta ma comunque criticata, e di quella che i denigratori del regista ritengono inconsistenza filosofica e autoparodia, che sarebbe alla base di un cinema fatto di immagini estetizzanti e nulla più... Ancora una volta diremo che quella forma è sostanza, che quelle immagini sono magnifiche, che questo cinema è il cinema di Terrence Malick, in cui la narrazione non prevale, ma c'è, e si dipana tra le sue splendide inquadrature, un cinema unico e che, piaccia o no, continua ad influenzare molti registi, che sempre più spesso inseriscono nei loro film sequenze "alla Malick" (trailer).

domenica 14 maggio 2017

The Art Life (Nguyen - Neergaard-Holm - Barnes 2016)

"Eraserhead è stata la più bella esperienza nel cinema!"
Con questa frase di David Lynch si chiude il documentario di Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm e Rick Barnes, che racconta il periodo che va dalla nascita del regista statunitense fino appunto al suo esordio cinematografico.
Quelle parole suonano ancora più significative ora, alla luce delle ultime dichiarazioni di Lynch che, in vista dell'imminente messa in onda della terza e travagliata stagione di Twin Peaks, ha annunciato il suo addio al cinema perché troppo lontano da quello in cui ha amato lavorare un tempo (leggi).

giovedì 11 maggio 2017

La conversazione (Coppola 1974)

Un vero gioiello di Francis Ford Coppola!
Palma d'oro a Cannes e candidato al miglior film agli Oscar del 1975, anno che vide vincere comunque il regista con il Il Padrino - Parte II.
Il premio francese non sorprende, poiché La conversazione è un film profondamente europeo, cerebrale, ambiguo, estetizzante, con una trama ridotta all'osso e... bellissimo! 
La pellicola si inserisce in una linea ideale di film che hanno fatto epoca che lo pone dopo La finestra sul cortile (Hitchcock 1954) e Blow up (Antonioni 1966) e prima di Blow out (1981), altra opera di un maestro della New Hollywood come Brian De Palma.

domenica 7 maggio 2017

Le donne e il desiderio (Wasilewski 2016)

La fotografia livida di Oleg Mutu, la scenografia essenziale di Katarzyna Sobanska-Strzalkowska e di Marcel Slawinski, l'asciuttezza della regia di Tomasz Wasilewski sono le principali caratteristiche di un film formalmente molto valido, eppure nel complesso non convince a pieno, forse perché resta piuttosto distante dallo spettatore e, in fondo, rischia di essere ricordato soprattutto come un esercizio di stile.
Il muro di Berlino è appena caduto e, in un quartiere suburbano di un'imprecisata città polacca, seguiamo le storie di quattro donne che hanno in comune amori insoddisfacenti e la residenza in un terribile agglomerato-dormitorio per gli operai della vicina fabbrica. Persino la chiesa sembra ricavata da una struttura dismessa dello stabilimento.

martedì 2 maggio 2017

Susanna! (Hawks 1938)

Una delle più divertenti e famose screwball comedy di Hollywood, prodotta dalla RKO e diretta dall'impeccabile regia di Howard Hawks, maestro del genere e maestro in assoluto; due attori eccezionali come Cary Grant, con un talento innato per la commedia, nel ruolo del giovane ingessato e inconsapevole, e Katharine Hepburn, semplicemente magnifica nell'interpretare, invece, una donna consapevolissima, moderna e indipendente, allo stesso tempo forte e con alcune debolezze e goffaggini che la rendono irresistibile...