sabato 26 settembre 2015

Inside Out (Docter 2015)

L'ultimo cartone della Pixar è bellissimo!
Dov'è la novità? È nel fatto che questa volta non ci sono automobili, robot o animali antropomorfi, poiché è stato compiuto un ulteriore passo umanizzando le emozioni, come se esistesse una vera e propria torre di controllo nel cervello di ogni persona.
L'idea portata sullo schermo da Pete Docter - già ideatore del soggetto dei due Toy Story e di Wall-E (1995, 1999, 2008) e regista di Mosters & co. e Up (2001 e 2006) -, coadiuvato alla regia da Ronnie del Carmen, è quella strepitosa di Woody Allen in Tutto quello che avreste sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972), anche se qui naturalmente cambia il contesto e soprattutto la durata è ben maggiore, dato che nell'illustre precedente la trovata veniva utilizzata solo per un episodio, anche se il più famoso del film (vedi).

lunedì 21 settembre 2015

Harold e Maude (Ashby 1971)

Un film che contraddistingue un'epoca: Harold e Maude è la seconda pellicola di Hal Ashby, regista statunitense ricordato per pochi altri film, come Tornando a casa (1978) e soprattutto Oltre il giardino (1979), che non si impongono per particolari capacità registiche quanto per le tematiche affrontate...

Harold Chasen (Bud Cort) è un ragazzo che soffre l'educazione formale ricevuta dalla madre, una ricca donna con la quale è sempre in contrasto. La sua forma di battaglia preferita e rigorosamente silenziosa è la continua messa in scena del proprio suicidio: finge di impiccarsi, di tagliarsi le vene e morire dissanguato in vasca (ma sono barbabietole a fingere il sangue), di morire annegato in piscina, di spararsi con una pistola, ecc.

lunedì 14 settembre 2015

Sangue del mio sangue (Bellocchio 2015)

Bobbio come centro del mondo, come afferma uno dei personaggi dell'ultimo film di Marco Bellocchio: la piccola cittadina piacentina, in cui il regista è nato e in cui ambientò il suo folgorante esordio (I pugni in tasca, 1965), è teatro delle due storie che si susseguono e in qualche modo si sovrappongono in Sangue del mio sangue, appena presentato alla 72° mostra del cinema di Venezia.
Come in altri casi nella filmografia del cineasta emiliano (si pensi a Enrico IV per esempio), il passato è in relazione col presente, e così nel Seicento il convento di Santa Chiara è il luogo di un processo per stregoneria per la giovane suor Benedetta, colpevole di una relazione amorosa con don Fabrizio, finita col suicidio del frate, mentre nel presente la questione da risolvere sembra essere lo stravolgimento dello status quo del piccolo centro messo in crisi dall'arrivo di un ricco russo che intende acquistare l'edificio delle prigioni.

venerdì 11 settembre 2015

Saluto a Franco Interlenghi (29/10/1931 - 10/9/2015)

Per molti sarà sempre l'adolescente di Sciuscià (De Sica 1946), per altri il Moraldo de I vitelloni (Fellini 1953), ma Franco Interlenghi, che ieri si è spento a Roma a poco più di un mese da quello che sarebbe stato il suo ottantaquattresimo compleanno, è un volto indimenticabile del cinema italiano negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra.

martedì 8 settembre 2015

L'avventuriero di Macao (von Sternberg 1952)

Film della piena età dell'oro di Hollywood, Macao, che in italiano ebbe bisogno di un protagonista nel titolo, altrimenti troppo geograficamente astratto, venne prodotto dalla RKO - la major a cui si deve l'esistenza di Quarto potere (Welles 1940) per dirne una - e realizzato dal grande Joseph von Sternberg. Sul titolo, però, in Francia fecero molto peggio trasformandolo in Le Paradis des mauvais garçons, mentre in spagnolo la protagonista divenne la diva con Un aventurera en Macao...
Il regista, indissolubilmente legato al nome di Marlene Dietrich, con cui girò ben sette film, dal 1930 al 1938, contribuendo a trasformarla in una star assoluta, era nato a Vienna nel 1894 in una famiglia ebraica e ancora adolescente era giunto negli Stati Uniti, dove imparò le regole sintattiche di Hollywood, come dimostra ampiamente in questo film, ormai vicino alla fine della carriera, che chiuderà l'anno seguente con L'isola della donna contesa (1953).

sabato 5 settembre 2015

Viaggio a Tokyo (Ozu 1953)

Esiste il cinema e poi esiste quello che ha fatto Yasujiro Ozu...
Colui che si autodefiniva "un venditore di tofu" è stato, infatti, spesso omaggiato da frasi a dir poco adoranti dai suoi stessi colleghi registi, come quella di Wim Wenders che, nel suo documentario Tokyo ga (1985) parlò delle opere di Ozu come di un «sacro tesoro del cinema», oppure quella di Aki Kaurismaki, che decise di segnare la distanza del proprio cinema da quello del maestro giapponese affermando «fin qui ho fatto undici film orrendi, e ho deciso di farne altri 30 perché mi rifiuto di esser sepolto se prima non ho dimostrato a me stesso che non riuscirò mai a raggiungere il tuo livello, Sig. Ozu» (trailer).

mercoledì 2 settembre 2015

Rosenstrasse (von Trotta 2003)

La regista tedesca Margarethe von Trotta gira un film che declina al femminile la storia dell'olocausto, prendendo come spunto le proteste che un nutrito gruppo di donne tedesche portò avanti tra il febbraio e il marzo 1943 nella strada di Berlino che dà il titolo alla pellicola, con l'obiettivo di far liberare i propri mariti ebrei catturati dalla Gestapo.