venerdì 18 giugno 2021

The Father (Zeller 2020)

Un rubinetto perde, continua a gocciolare... e alla fine smette.
Questo inserto, a circa metà del film, può essere letto come la chiave della pellicola, incentrata sul dramma di un uomo che, affetto da alzheimer, ha una memoria che funziona come quel rubinetto, e un futuro ormai segnato. L'insulso sottotitolo dell'edizione italiana, "Nulla è come sembra", invece, che rischia di dare una parvenza di thriller ad un film intimo e poetico, si riferisce all'idea portante del film, vissuto dallo spettatore come un'ideale soggettiva del protagonista, cosicché, molto spesso, una scena viene subito dopo contraddetta dalla successiva, creando in chi guarda un straniamento costante.

sabato 12 giugno 2021

Quarto potere (Welles 1941)

Quel cartello "no trespassing", quella cancellata invalicabile che un carrello verticale percorre nella sua interezza fino a mostrare quella K che vi campeggia in alto e, in lontananza, quel maniero neomedievale immerso nella nebbia. E poi, scimmie in gabbia, gondole, finestre gotiche, e tanto altro, a cui si arriva sempre attraverso una dissolvenza incrociata, fino ad una palla di vetro con la neve che si rompe cadendo e una soggettiva all'interno di quel vetro, resa attraverso il fish eye in modo da riprodurne la deformazione. Il tutto mentre l'uomo che tiene in mano quella palla, lasciandola andare, pronuncia il nome Rosabella (Rosebud in originale), che è anche l'unica parola che sentiamo in questi primi folgoranti due minuti e mezzo.

domenica 6 giugno 2021

The Human Voice (Almodovar 2020)

Pedro Almodovar adatta per il cinema il celebre monologo La voix humaine che Jean Cocteau scrisse nel 1930 per Berthe Bovy (ascolta). Che il regista lo amasse in particolar modo lo sapevamo, poiché all'interno della sua filmografia compariva in parte, inserito ne La legge del desiderio (1987), recitato da Carmen Maura, e poi nel più noto dei suoi primi film, Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988), liberamente ispirato al testo di Cocteau, ma trasformato in una storia d'amore straziato a più personaggi.
Prima e dopo Almodovar, che ora lo ha ripreso in grande stile, però, teatro, cinema e persino musica sono tornati più volte su La voce umana: da Roberto Rossellini, che nell'omonimo episodio de L'Amore (1948) l'affidò alla magistrale interpretazione di Anna Magnani (vedi), a Ted Kotcheff che invece utilizzò proprio l'ex moglie del regista italiano, Ingrid Bergman, per la sua versione del 1966 (vedi); da Francis Pulenc, che lo trasformò in opera nel 1959 (vedi), a Madonna che lo citò nel video I want you (1995, vedi).