sabato 28 marzo 2015

Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza (Andersson 2014)

Il quinto film del regista svedese Roy Andersson è indubbiamente fuori dalle convenzioni narrative più consuete, caratterizzato da una mdp immobile come gran parte dei personaggi che lo animano; da campi lunghi che non cedono mai al primo piano e in cui è lo spettatore a dover trovare i dettagli significanti (spesso allegorici); da una sceneggiatura dai toni surreali e da un'ironia prettamente nord europea, che possono ricordare il teatro dell'assurdo di Samuel Beckett, il cinema di Aki Kaurismaki o, alle nostre latitudini, quello di Daniele Ciprì e Franco Maresco, nonché la pittura novecentesca della Nuova oggettività di Otto Dix e George Grosz.

giovedì 26 marzo 2015

Una nuova amica (Ozon 2014)

Trucco come doppiezza e ambiguità... così inizia l'ultimo film di François Ozon, che dopo Giovane e bella (2013) riprende il mondo dei segreti e delle perversioni dell'alta borghesia, per antonomasia legato a Claude Chabrol, adattando per il cinema il romanzo di Ruth Rendell. Stavolta, però, oltre al grande regista francese, Ozon prende a piene mani anche da Hitchcock e Almodovar, come non mancano di sottolineare trailer e manifesti pubblicitari.

lunedì 23 marzo 2015

Il nome del figlio (Archibugi 2014) - Cena tra amici (de La Patellière - Delaporte 2012)

Una recensione che non può non nascere dal confronto tra due film: l'originale francese Le Prénom, nato da una pièce teatrale di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, i due registi che ne hanno curato anche la versione cinematografica, tradotta in italiano con un più conviviale Cena tra amici, e il remake di Francesca Archibugi che ne ha recuperato in parte il titolo con un più fedele Il nome del figlio.

martedì 17 marzo 2015

Vizio di forma (Anderson 2014)

Paul Thomas Anderson torna a raccontare gli anni '70, in cui non si imbatteva dai tempi di Boogie nights (1997), e lo fa declinandoli in un noir lisergico che rende Vizio di forma, adattamento dell'omonimo romanzo di Thomas Pynchon, una sorta di cugino minore di Paura e delirio a Las Vegas (Gilliam 1998) e de Il grande Lebowski (Coen 1998).

mercoledì 11 marzo 2015

Timbuktu (Sissako 2014)

Timbuktu, l'importante città del nord del Mali in cui è ambientata la vicenda, è il titolo di un film durissimo e rigoroso, in cui la follia della jihad e del fondamentalismo religioso viene mostrata in tutta la sua evidenza, mentre la difficoltà delle relazioni umane appare amplificata da una babele linguistica che vede alternarsi francese, arabo, tomasheq (la lingua dei tuareg), inglese.

lunedì 9 marzo 2015

Miele (Golino 2013)

Una carrellata all'indietro accompagna Miele fuori dalla stanza di un appartamento alto borghese, a metà del quale si siede per riflettere, profondamente scossa, ancora con i guanti di lattice indosso.
È con questo bel movimento della mdp che inizia l'ottimo esordio alla regia di Valeria Golino che ieri, insieme all'attrice protagonista, Jasmine Trinca, e ad una delle produttrici, Viola Prestieri, ha ritirato il meritato premio SPI Cinemente 2015 al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

venerdì 6 marzo 2015

La teoria del tutto (Marsh 2014)

Il film di James Marsh celebra la figura del fisico e cosmologo britannico Stephen Hawking, attraverso l'adattamento della biografia della moglie, Jane, Verso l'infinito (Travelling to Infinity: My Life With Stephen), ma nonostante la grande interpretazione di Eddie Redmayne e la buona prova di Felicity Jones nei panni della compagna di vita, la pellicola non è sostenuta da una sceneggiatura all'altezza, né da una regia che possa affievolire la retorica che la caratterizza per gran parte della sua durata.

lunedì 2 marzo 2015

Whiplash (Chazelle 2014)

Il film del trentenne Damien Chazelle, al suo secondo lungometraggio dopo Guy and Madeline on a Park Bench (2009), racconta l'impegno e l'aspirazione di un batterista diciannovenne, Andrew Neiman, interpretato da un ottimo Miles Teller, in cui si cela in buona sostanza lo stesso regista, che ha dichiarato di aver studiato per anni la batteria e di aver scritto la sceneggiatura come se redigesse un'autobiografia.