È morto uno dei più grandi attori di sempre. Michel Piccoli si è spento a 94 anni, dopo un'incredibile carriera durata per ben 70 di questi (1945-2014) e con oltre 170 film girati da attore a cui vanno aggiunti 4 lungometraggi da regista.
Era nato a Parigi da una famiglia di musicisti, il padre, Henri, violinista, mentre la madre, Marcelle Expert-Bezançon, era una pianista.
Proprio nella capitale francese si era formato frequentando il Cours Simon e iniziando con il teatro, che è sempre rimasta una sua grande passione, per poi esordire al cinema in Silenziosa minaccia (Jaque 1945).
Difficile riassumere in poche righe un percorso così lungo e complesso, ma basti pensare che Michel Piccoli ha lavorato, tra gli altri, con Jean Renoir (French Cancan, 1954), Luis Buñuel (La selva dei dannati, 1957), Jean-Pierre Melville (Lo spione, 1962), partecipando a più di 30 pellicole, già prima di diventare celebre con Il disprezzo di Godard nel 1963, in cui, al fianco di Brigitte Bardot, girava quella che a tutt'oggi va di diritto considerata una delle sequenze più romantiche e sensuali della storia del cinema, dissennatamente cancellata dall'edizione italiana, che devastò quel capolavoro anche attraverso uno scriteriato doppiaggio (vedi).
Era nato a Parigi da una famiglia di musicisti, il padre, Henri, violinista, mentre la madre, Marcelle Expert-Bezançon, era una pianista.
Con Brigitte Bardot ne Il disprezzo |
Difficile riassumere in poche righe un percorso così lungo e complesso, ma basti pensare che Michel Piccoli ha lavorato, tra gli altri, con Jean Renoir (French Cancan, 1954), Luis Buñuel (La selva dei dannati, 1957), Jean-Pierre Melville (Lo spione, 1962), partecipando a più di 30 pellicole, già prima di diventare celebre con Il disprezzo di Godard nel 1963, in cui, al fianco di Brigitte Bardot, girava quella che a tutt'oggi va di diritto considerata una delle sequenze più romantiche e sensuali della storia del cinema, dissennatamente cancellata dall'edizione italiana, che devastò quel capolavoro anche attraverso uno scriteriato doppiaggio (vedi).
Lo stesso anno Piccoli recitava per René Clément (Il giorno e l'ora, 1963), con cui girerà anche Parigi brucia? (1966) e poi, sempre negli anni Sessanta, ancora con Buñuel (Il diario di una cameriera, 1964; Bella di giorno, 1967; La via Lattea, 1968), Costa-Gavras (Vagone letto per assassini, 1965; Il 13° anno, 1967), Resnais (La guerra è finita, 1965), Varda (Les créatures, 1967), Ferreri (Dillinger è morto, 1969), persino Mario Bava, per cui sarà l'ispettore Ginko in Diabolik (1968), fino a sua maestà Alfred Hitchcock in Topaz (1969), dove fu l'ex partigiano parigino Jacques Granville.
Sir Alfred lo vestì di panni che ben gli si attagliavano: Piccoli, infatti, fu sempre dichiaratamente socialista e politicamente impegnato contro l'estrema destra francese.
Sir Alfred lo vestì di panni che ben gli si attagliavano: Piccoli, infatti, fu sempre dichiaratamente socialista e politicamente impegnato contro l'estrema destra francese.
Con la mitica pistola a pois rossi in Dillinger è morto |
Con Emmanuelle Béart ne La bella scontrosa |
Con Buñuel, con lui ha recitato in ben 7 film (come con Ferreri) |
Dopo la sua ultima apparizione da attore, in Le goût des myrtilles (De Thier 2014), ha pubblicato la sua autobiografia, scritta con Gilles Jacob, storico patrono di Cannes, nella quale ha dichiarato di aver avuto anche una bella amicizia talvolta sconfinata in qualcosa di più con Romy Schneider.
Papa Melville in Habemus Papam |
Da ateo convinto ripeteva spesso di avere «un patto con Dio, la possibilità di vivere metà dell’eternità»: 94 anni è quanto di più umanamente vicino a questa definizione. Adieu Michel!
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