mercoledì 26 aprile 2017

Le cose che verranno (Hansen-Løve 2016)


Una famiglia composta dai genitori e due bambini cammina fino ad arrivare alla tomba di Chateaubriand a Saint-Malo... Con questa laico pellegrinaggio bretone inizia l'ultimo film di Mia Hansen-Løve, che racconta le vicende di quella famiglia anni dopo, andando a scoprire Le cose che verranno, un titolo italiano abbastanza fedele a L'avenir della versione originale, che forse avrebbe anche potuto essere lasciato così com'era.
La regista francese mette la sua pellicola in mano ad Isabelle Huppert, ancora una volta in pieno stato di grazia e, come nel recente Elletutto si imbeve della sua presenza, dandoci la certezza che senza di lei il film non sarebbe lo stesso o forse non sarebbe del tutto.

martedì 18 aprile 2017

Personal shopper (Assayas 2016)

Un thriller tecnologico-esoterico... potremmo definirlo così l'ultimo film di Olivier Assayas.
Il regista francese, dopo Sils Maria (2014), rimette Kristen Stewart al centro del suo progetto e la giovane attrice ricambia con successo e dimostra di essere ormai lontana anni luce dalla saga Twilight e di essere un'interprete di grande livello.

Maureen (Kristen Stewart) è una ragazza statunitense che vive a Parigi, dove lavora come personal shopper per Kyra (Nora Von Waltstätten), una celebrità che non ha tempo per acquistare abiti, scarpe e gioielli a causa dei suoi continui viaggi in giro per il mondo e, in questo, non troppo distante dalla Maria Enders-Juliette Binoche di Sils Maria
La mdp di Assayas non abbandona mai la protagonista e, sin dalla prima bellissima sequenza, la segue mentre cammina tra le stanze della grande casa di campagna del fratello gemello, Lewis, morto da poco per un problema al cuore, e con il quale spera di entrare in contatto grazie ai suoi poteri da medium.

venerdì 14 aprile 2017

L'altro volto della speranza (Kaurismaki 2017)

Orso d'oro a Berlino per la miglior regia, il film è caratterizzato dalla consueta leggerezza surreale di Aki Kaurismaki e dal suo stile riconoscibilissimo, anche grazie alla collaborazione del suo storico direttore della fotografia, quel Timo Salminen che con immagini dai colori sempre saturi lo accompagna sin dall'esordio (Delitto e castigo 1983), e alla scenografia di Markku Pätilä costantemente al di fuori del tempo, come dimostra un commissariato in cui si scrive ancora con la macchina da scrivere, e il computer è relegato a funzioni secondarie...

sabato 8 aprile 2017

Straziami ma di baci saziami (Risi 1968)


Uno dei tanti film imperdibili della stagione d'oro della commedia all'italiana, scritto da Age e Scarpelli, diretto da Dino Risi e con le musiche di Armando Trovaioli, nomi che costituiscono garanzie certe. Non il capolavoro di Risi, ovviamente, ma una pellicola arricchita di continui riferimenti a canzoni e cinema popolari, con una trama sviluppata secondo gli schemi della commedia classica e una storia d'amore che avanza tra calunnie, gelosie e ostacoli. Il tutto condito da una sceneggiatura pressoché perfetta, in cui dominano le divertentissime storpiature dialettali ciociare e marchigiane, in assoluto l'elemento più caratterizzante del film.