lunedì 28 agosto 2023

Oppenheimer (Nolan 2023)

Christopher Nolan e il suo ennesimo film evento. Dopo tanta attesa, Oppenheimer è uscito e se ne sentirà parlare per un po', come per ogni recente pellicola del regista britannico.
La capacità di creare aspettative aè indubbia, il colossal dall'ingente budget da 100 milioni di dollari, girato in Imax 70 mm, verrà ripagato dagli incassi planetari, ma ancora una volta la sensazione è che Nolan realizzi un'enorme impalcatura senza convincere a pieno. Se però, in molti altri casi, i suoi film erano caratterizzati da parti iniziali folgoranti, e si sfilacciavano più avanti, con la conseguente difficoltà nel mantenere alta l'attenzione dello spettatore, stavolta la pellicola compie la parabola inversa e, dopo una prima parte lambiccata, ricolma di dialoghi sulla fisica, quantistica e non, riprende vigore grazie alla narrazione dei processi maccartisti ai danni del protagonista (trailer).

venerdì 25 agosto 2023

Emily (O'Connor 2022)

Al suo primo film da regista, l'attrice anglo-australiana Frances O'Connor gira un biopic su Emily Brontë, ma lo fa in maniera oleografica e in scia di numerose opere simili, letterarie e in costume. Laddove tutto è inevitabilmente già noto, tanto più all'esordio, ci si aspetterebbe qualcosa di più, senza dubbio. Eppure il film inizia con un bel movimento di macchina, che lascia ben sperare: Emily (una bravissima Emma Mackey, già eroina di Sex education e poi in Barbie) è sdraiata su un divano; la mdp la riprende in prospettiva centrale e poi si avvicina roteando sul volto in primo piano; titoli di testa. Poi però, praticamente più nulla, fatta eccezione per un paio di bei surcadrage che sfruttano le finestre su panorami collinari degni di un western (trailer).

venerdì 11 agosto 2023

Barbie (Gerwig 2023)

Il femminismo come non l'avevamo mai immaginato, nascosto sotto una scorza pop e glamour, che solo all'apparenza sembra contraddirlo, eppure non meno arrabbiato e tagliente, come è giusto che sia. Una scommessa pienamente vinta da Greta Gerwig, che prosegue con coerenza su una linea già tracciata con un film che stavolta semplifica e rende divulgativo (talvolta fin troppo) lo scontro tra femminismo e patriarcato, riuscendo persino a far ridere - e non è poco dato l'argomento - attraverso una commedia intelligente (trailer).