L'attore statunitense, spentosi per un affaticamento cardiaco a Los Angeles, era nato 89 anni fa a New York, nel quartiere di Brooklyn, figlio di una coppia di immigrati ebrei austriaci.
Ancora adolescente, a metà degli anni '40, iniziò come illustratore del New York Daily News, mentre nel 1951 era a teatro con Detective Story. Nel 1955 la svolta: in quell'anno entra all'Actors Studio, unico insieme a Steve McQueen in grado di superare l'audizione tra oltre duemila partecipanti. Dal 1959, ormai trentunenne, è nel cast di due film: nel bellico 38º parallelo: missione compiuta (Milestone) è uno dei tenenti impegnati nella guerra in Corea; nel capolavoro Intrigo internazionale (Hitchcock) è Leonard, in italiano doppiato da Oreste Lionello, la guardia del corpo di Vandamm, il personaggio interpretato da James Mason.
Negli stessi anni conosce l'attrice Barbara Bain, che sposa nel 1957, e con lei lavora per la tv in Missione impossibile (1966-69) e in Spazio 1999 (1974-77), dove è il capitano Koenig, probabilmente il suo personaggio più celebre. I due saranno i genitori di Susan e Juliet, nate nel 1960 e nel 1965, e rimarranno insieme fino al 1993, anno del loro divorzio. Dal 1990 Martin è stato il compagno dell'attrice Gretchen Becker, trentun anni più giovane di lui.
In tv, oltre ai titoli già citati, Landau ha partecipato ad oltre 50 serie: tra queste si ricordino due puntate dell'originaria Ai confini della realtà (1959-64) e una della stessa serie ripresa nel 1985; ma anche Bonanza, Colombo, La signora in giallo, e nel 2005 aveva prestato la voce ad un personaggio dei Simpson.
Ma torniamo al cinema, perché tentare di riassumere la carriera di Martin Landau attraverso i principali film girati, è cosa davvero ardua: dopo l'esperienza hitchockiana partecipò al colossal Cleopatra (Mankiewicz 1963), in cui la scena della morte del suo personaggio, Rufio, venne tagliata; fu Caifa ne La storia più grande mai raccontata (Stevens 1965); un capitano sioux nel western La carovana dell'alleluia (Sturges 1965).
Nei vent'anni che seguono inanella molti film che non restano nella memoria, ma dalla fine degli anni '80 vive una seconda giovinezza con pellicole importanti come Tucker (Coppola 1988), al fianco di Jeff Bridges, Crimini e misfatti (Allen 1989), dove è l'algido calcolatore Judah Rosenthal, l'oculista ebreo che fa uccidere l'amante e continua a vivere senza rimorsi con la sua famiglia, ma soprattutto Ed Wood (Tim Burton 1994), in cui interpreta un'icona del cinema muto come Bela Lugosi, ruolo che gli consentì di vincere il suo unico Oscar, come attore non protagonista.
La sua ultima apparizione cinematografica è stata nel bellissimo e disturbante Remember (Egoyan 2015), dove è l'anziano Max, che in ospizio convince il protagonista Zev a mettersi ala ricerca di un gerarca nazista.
La sua ultima apparizione cinematografica è stata nel bellissimo e disturbante Remember (Egoyan 2015), dove è l'anziano Max, che in ospizio convince il protagonista Zev a mettersi ala ricerca di un gerarca nazista.
La carriera di Martin Landau è stata lunga e rilevante, ma chissà cosa sarebbe potuta essere se l'attore non avesse rifiutato il ruolo propostogli da un regista italiano mentre lavorava a Missione Impossibile: quel regista era Sergio Leone e la parte quella da protagonista, poi affidata a Clint Eastwood, in Per un pugno di dollari...
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