domenica 25 maggio 2014

Non dico altro (Holofcener 2013)

La pellicola passerà alla storia come l'ultima interpretazione di James Gandolfini, scomparso poco dopo le riprese...
L'ottimo attore, indissolubilmente legato al Tony Soprano dell'omonima serie, ma anche allo splendido marito proletario di Romance and cigarettes, chiude la carriera con un personaggio che gli permette di evidenziare una fragilità e una sensibilità, che vanno ben oltre quelle del boss della malavita in psicoterapia nella serie che l'ha reso celebre e del marito in crisi coniugale con Susan Sarandon nella fantastica commedia musicale di John Turturro del 2005.

Il valore del film, non certo indimenticabile, è sicuramente nella prova degli attori e in una sceneggiatura ben scritta dalla stessa regista Nicole Holofcener, che gioca su una 'commedia degli equivoci' non troppo casuali...
La storia ruota attorno alla massaggiatrice Eva (Julia Louis Dreyfus), divorziata e con una figlia adolescente, Ellen, che dopo aver conosciuto ad una festa Albert (Gandolfini), anche lui divorziato e con una figlia ad un passo dal college, inizia a frequentarlo sulle prime senza gran convinzione, ma se ne innamora in breve tempo quasi senza rendersene conto. Allo stesso party con cui si apre la storia, Eva conosce anche una nuova cliente, Marianne (Catherine Keener), una poetessa, ricca e sofisticata, che vive la stessa condizione degli altri protagonisti, divorziata e con una figlia adolescente. Le due donne diventano amiche, ma le cose sì complicano quando Eva capisce che l'ex marito di Marianne è proprio Albert.
Secondo un consolidato schema narrativo, la massaggiatrice rimanderà il momento della rivelazione fino alle estreme conseguenze, compromettendo sia la relazione con Albert sia il rapporto d'amicizia con Marianne.
Ma in una commedia sentimentale come questa, la speranza di una riconciliazione non può certo mancare, tanto più se i due protagonisti si incontrano di nuovo, per un caso puramente voluto, nell'americanissimo Giorno del ringraziamento.

Anche se James Gandolfini ruba la scena agli altri attori, Julia Louis Dreyfus è bravissima, con il suo volto dalle mille espressioni e con un'ironia che grazie alle numerose battute graffianti le permette di essere una sorta di Woody Allen al femminile. Ai due il film riserva dei bei momenti in coppia, in cui i loro personaggi si conoscono provando a superare le ritrosie causate dalle precedenti storie finite, nell'ansia di piacere per come si è e nella speranza di ritrovare la felicità.
Una nota di merito anche alle ottime prove di Catherine Keener (da poco apprezzata nel bellissimo Una fragile armonia) e Toni Collette, che interpreta Sarah, la psicologa amica di Eva, a cui confida le sue insoddisfazioni di donna dalla vita opposta alla sua, sposata con un uomo che non stima più.
Un'ultima e brillante trovata è il mestiere di Albert, archivista di una biblioteca di storia della televisione, che permette alla sceneggiatura di inanellare diverse citazioni, che vanno da Desperate Housewives a Il mio amico Arnold e I Griffin, oltre ad alcuni riferimenti meno noti al pubblico italiano. A pensarci oggi, naturalmente, un omaggio a I Soprano sarebbe stato un bel saluto a Gandolfini, una mancanza riparata dalla dedica dopo il the end finale... Addio Jim!

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