venerdì 14 novembre 2014

Sils Maria (Assayas 2014)

L'ultimo film di Olivier Assayas mette a confronto interpretazione attoriale e vita reale, avvalendosi di una eccezionale Juliette Binoche e di una bravissima Kristen Stewart, che per gran parte della storia dominano la scena mettendo in atto il loro rapporto tra diva e assistente, per poi lasciare una fetta di ribalta anche alla più giovane Chloë Grace Moretz.
Una pellicola che ha il merito, davvero raro, di partire in sordina, in maniera apparentemente incerta, e di convincere sempre di più col passare dei minuti, coinvolgendo lo spettatore su un tema su cui ognuno di noi è costretto a confrontarsi continuamente, quello dell'età e del ciclo esistenziale, fino ad un bel finale che lascia soddisfatti.

Il soggetto metacinematografico, pensato dalla stessa Binoche, rende il film un diretto discendente di Effetto notte (Truffaut 1973), mentre la componente teatrale come elemento portante della storia - peraltro divisa in tre atti con epilogo finale - non si vedeva dal recente Venere in pelliccia (Polanski 2013). 

Leggi la trama
Maria Enders (Juliette Binoche) è un'importante attrice che sta andando a Zurigo, ad una serata di gala in onore di Wilhelm Melchior, autore e regista con cui ancora ventenne ha lavorato in Maloja's Snake, nel quale interpretava la bella Sigrid, una ragazza che faceva infatuare di sé fino a spingerla al suicidio Helena, la donna in carriera per cui lavorava. Mentre Maria e Valentine (Kristen Stewart) sono in viaggio, però, arriva la notizia che Wilhelm è morto nella sua residenza di Sils Maria, trasformando così, improvvisamente, la celebrazione in un omaggio postumo a cui, peraltro, partecipa anche Henryk Wald (Hanns Zischler), un collega che Maria sembra mal tollerare.  
Durante la serata il giovane regista Klaus Diesterweg (Lars Eidinger) propone a Maria di lavorare ad una pièce teatrale su Maloja's Snake, in cui verranno usati anche alcuni appunti di Melchior per un progetto di sequel rimasto incompiuto. Stavolta, però, Maria dovrà interpretare Helena, la donna più matura, mentre Sigrid sarà impersonata dalla star americana del momento, Jo-Ann Ellis (Chloë Grace Moretz). Da questo momento in poi vengono a galla i dubbi e le incertezze che dimostrano quanto Maloja's Snake abbia lasciato un'impronta su Maria, e non solo nella sua carriera...
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Prima di analizzare il film, è necessaria una premessa: il titolo del testo di Wilhelm Melchior si riferisce al particolare fenomeno naturale, detto appunto "il serpente di Maloggia", durante il quale la nebbia si insinua tra le montagne della Val Bregalia, al confine tra Italia e Svizzera. Assayas, oltre a filmare lo straordinario fenomeno, inserisce nella pellicola anche brevi brani tratti da un documentario dell'età del muto, Das Wolkenphänomen von Maloja (Fanck 1924), che Maria e Valentine vedono dopo aver raggiunto la zona di Sils Maria, dove incontrano la vedova Rosa Melchior (Angela Winkler).
Tutta la storia, infatti, ruota attorno al Maloja's
Snake, inteso come testo teatrale e come fenomeno naturale, nonché metafora dei rapporti interpersonali. Il personaggio di Sigrid, naturalmente, è quello che lo ricorda di più, per come entra nella vita di Helena, ma tutto è nebbioso, ambiguo e spesso serpentiforme nel film di Assayas: Maria, che in pubblico appare come una donna sicura di sé, in realtà non riesce ad accettare l'età che avanza (a ben guardare, anch'essa in maniera ambigua e sinuosa come un serpente); Valentine, che segue Maria in ogni momento della sua giornata e finge di avere relazioni con dei ragazzi (ma non sapremo mai il perché del suo comportamento); Klaus che cerca Maria per il suo spettacolo più per la grande eco mediatica che può scatenare questa scelta e per la conseguente pubblicità allo spettacolo che per una reale esigenza artistica (d'altronde, come precisa Maria, sapersi destreggiare in queste dinamiche è caratteristica delle nuove generazioni in anni in cui "valere e saper dimostrare di valere significa valere due volte"); Jo-Ann Ellis, che accetta di incontrare Maria per avere un luogo lontano dai paparazzi in cui vedere Chris, il suo amante scrittore, piuttosto che per motivi professionali
È straordinario il modo con cui Assayas racconta il rapporto tra Maria e Valentine, anch'esso profondamente ambiguo e che a tratti sembra sovrapporsi al testo di Maloja's Snake. Nella vita reale, però, è Maria ad avere bisogno di Valentine, senza la quale sembra incapace persino di accendersi una sigaretta. La ragazza è, di fatto, il tramite con cui Maria resta in contatto con la realtà del momento: è Valentine che conosce lo starsystem attuale, che le consiglia i lavori da accettare o meno ed è lei stessa, infatti, che la spinge in direzione dello spettacolo di Klaus. Fantastico, in questo senso, il momento in cui Valentine legge una serie di mail in cui vengono proposte a Maria pubblicità, improbabili film e interviste.
Tutto si complica anche nel loro rapporto quando Maria inizia a provare la parte e Valentine la aiuta leggendo le battute di Sigrid: realtà, finzione, testo teatrale e battute del film si addensano rendendo sempre più difficile distinguerli. E non è certo un caso che le due donne si perdano lungo i crinali delle montagne in cui di solito passa la nebbia del "serpente di Maloja".
A fare da detonatore, ovviamente, è la giovane Jo-Ann, una diva moderna (molto simile agli eccessi di Lindsay Lohan), lontanissima da Maria che, pur essendo gelosa della sua gioventù, ne resta affascinata. La loro distanza è simbolicamente riassunta nella divertente sequenza in cui Maria e Valentine vanno a vedere un film di fantascienza con protagonista Jo-Ann - evidente riferimento agli esordi di Assayas nel cinema di genere (partecipò anche alla sceneggiatura di Superman - Donner 1978)  - e su cui le due la pensano in maniera diametralmente opposta...

Sono tematiche esistenziali quelle su cui getta le fondamenta il film di Assayas: lo scontro tra le generazioni, l'eterno ritorno nietzschiano (proprio il filosofo tedesco nel 1881 passeggiò nella zona di Sils Maria, come ricorda in Così parlò Zarathustra), il relativismo con cui si guarda la realtà. Valentine stessa sentenzia, a proposito della commedia, "Il testo è come un oggetto, cambia prospettiva a seconda del posto in cui ti trovi". È per questo che Maria non potrà mai essere convinta di vedere Maloja's snake dal punto di vista di Helena: solo ora comprende che quello di Sigrid è il vero ruolo da protagonista, poiché "La crudeltà è attraente, soffrire fa schifo".

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