martedì 1 marzo 2016

Notte degli Oscar 2016

L'88° cerimonia autocelebrativa di Hollywood è stata la notte di due grandi "finalmente": per Ennio Morricone, che ce l'ha fatta alla sesta nomination e quasi dieci anni dopo aver ricevuto l'Oscar alla carriera (2007), e per Leonardo DiCaprio, che vince per la migliore interpretazione grazie al film di Iñárritu, ma che l'avrebbe meritata ancora di più in passato, e si pensi solo alla splendida prova per il poco considerato The Wolf of Wall Street.

Come il film di Scorsese due anni fa, questa volta il grande assente è stato Quentin Tarantino, a cui è andata sì la statuetta per la colonna sonora di Morricone, ma l'unica altra candidatura è stata quella come miglior attrice non protagonista per Jennifer Jason Leigh, mentre ad avviso di chi scriver The Hateful Eight meritava di essere inserito tra i papabili almeno per sceneggiatura, regia, fotografia e per la prova di Samuel L. Jackson.
Ne consegue che la migliore sceneggiatura originale alla fine, superando anche lo scrittore Nick Hornby per Brooklyn, è stata quella scritta da Tom McCarthy e Josh Singer per Il caso Spotlight, il film che ha vinto soprattutto il premio più agognato di tutti, quello della miglior pellicola dell'anno, ed è stato considerato a tutti gli effetti il grande erede, quarant'anni dopo, di Tutti gli uomini del presidente (Pakula 1976), come storia che narra di un giornalismo capace di indagare e pubblicare verità scomode. 
Per la sceneggiatura non originale, invece, è stata premiata quella di Charles Randolph e Adam McKay per La grande scommessa, che hanno avuto il merito di rendere comprensibile a tutti e appetibile per il grande schermo la crisi finanziaria del 2008.
Larson, DiCaprio, Morricone, Rylance

Iñárritu ha vinto per la seconda volta consecutiva il premio per la regia con Revenant dopo averlo fatto con Birdman l'anno scorso, stessa doppietta e con gli stessi film attuata per la fotografia dal grande Emmanuel Lubetzky, che stavolta ha contribuito in maniera determinante a fornire al film del regista messicano quell'atmosfera alla Malick, non a caso il cineasta con cui ha lavorato spesso negli ultimi anni (The New World, 2005; Tree of life, 2011; To the wonder, 2012).
Decisamente meritata la statuetta di Mark Rylance, attore teatrale che sul grande schermo era già stato ottimo interprete di Intimacy (Chéreau 2001), ma che non sembrava affatto probabile poiché aveva di fronte il Christian Bale de La grande scommessa, il Tom Hardy di Revenant, ma anche il Sylvester Stallone di Creed.
Tra le donne, invece, il ruolo materno di Brie Larson per Room, film ancora non uscito nelle sale italiane, ha prevalso su Cate Blanchett in Carol, forse frenata dall'amore lesbico del soggetto, ma anche su Jennifer Lawrence in Joy e su Charlotte Rampling in 45 anni; mentre tra le non protagoniste, la giovane Alicia Vikander per The danish girl ha avuto la meglio oltre che di Jennifer Jason Leigh, anche di Rooney Mara (Carol), Rachel McAdams (Il caso Spotlight) e Kate Winslet (Steve Jobs).
Il seflie di Lubetzky con Nemes, DiCaprio e Iñárritu
Perfettamente assegnati, inoltre, gli Oscar al miglior film straniero, Il figlio di Saul, e a quello  d'animazione per il bellissimo Inside Out. Un discorso a parte meriterebbe, invece, Mad Max: Fury Road di George Miller, capace di vincere ben sei statuette, quasi tutti premi tecnici, ma tra questi anche il montaggio, curato dalla moglie del regista, Margareth Sixel, e realizzato con due anni di lavoro e qualcosa come 2700 tagli.

Nettamente differenti i discorsi di ringraziamento dei due personaggi che possiamo considerare più vincitori degli altri. DiCaprio, dopo aver doverosamente ringraziato i maestri che lo hanno portato al livello di recitazione cui è giunto (tra questi ha inserito anche, ovviamente, Martin Scorsese), si è lasciato andare ad un discorso a carattere ambientalista, che ha fatto breccia sull'uditorio e soprattutto su Kate Winslet, inquadrata totalmente rapita a quelle parole.
La sfida per il miglior attore protagonista
Ennio Morricone, invece, dopo aver ritirato la statuetta da Quincy Jones, con voce tremante e in italiano ha pronunciato poche frasi - tradotte in inglese dal figlio al microfono - ribadendo che non c'è grande colonna sonora senza un grande film e dedicando la vittoria alla moglie Maria, ma peccato non abbia citato Sergio Leone, un nome che a Hollywood è stato bistrattato come tanti altri grandissimi (penso in primo luogo a personaggi del calibro di Hitchcock, Kubrick e Scorsese) e che forse meritava di essere applaudito, soprattutto perché le migliori colonne sonore di Morricone, eccezion fatta per Mission, sono state realizzate per la Trilogia del dollaro, per C'era una volta il West e, ovviamente, per C'era una volta in America. Le sue cinque precedenti candidature, però, ricordiamole, erano state per I giorni del cielo (Malick 1978), Mission (Joffé 1986), Gli intoccabili (De Palma 1987), Bugsy (Levinson 1991) e Malèna (Tornatore 2001).
Quentin Tarantino ha fatto bene a fare la corte al compositore romano per anni, alla fine l'ha spuntata, ottenendo il suo rispetto, come ha dichiarato ai recenti Golden Globe, quando l'ha definito "il mio compositore preferito" mettendolo tra "Mozart, Beethoven, Schubert", e il grandissimo Ennio, davanti al cinque volte premiato John Williams, ha esultato tra la commozione e la strameritata standing ovation del Dolby Theatre!

Qui di seguito l'elenco dei premiati

Film: Il caso Spotlight - Tom McCarty
Regia: Revenant - Alejandro González Iñárritu
Attore protagonista: Revenant - Leonardo DiCaprio
Attrice protagonista: Room - Brie Larson
Attore non protagonista: Il ponte delle spie - Mark Rylance
Attrice non protagonista: The Danish Girl - Alicia Vikander
Sceneggiatura originale: Il caso Spotlight - Tom McCarthy e Josh Singer
Sceneggiatura non originale: La grande scommessa - Charles Randolph e Adam McKay
Fotografia: Revenant - Emmanuel Lubetzky
Montaggio: Mad Max: Fury Road - Margareth Sixel
Colonna sonora originale: The Hateful Eight - Ennio Morricone
Film straniero: Il figlio di Saul - László Nemes
Film d'animazione: Inside Out - Pete Docter  
Scenografia: Mad Max: Fury Road - Colin Gibson e Lisa Thompson
Costumi: Mad Max: Fury Road - Jeanny Beavan

Un'inquadratura di Mad Max: 6 Oscar vinti!
Gli altri premi:
Effetti speciali: Ex machina
Missaggio sonoro: Mad Max: Fury Road
Montaggio sonoro: Mad Max: Fury Road
Trucco: Mad Max: Fury Road
Canzone: Spectre - "Writing's on the wall"
Cortometraggio: Stutterer
Documentario: Amy
Cortometraggio d'animazione: Bear Story
Cortometraggio documentario: A girl in the river: the price of forgiveness

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