È il film che ha definitivamente consacrato la carriera di David O. Russell, dopo I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita (2004) e The Fighter (2010) e prima del recentissimo American Hustle (2013).
Come nella prima pellicola di successo, il regista sceglie una commedia a sfondo sentimentale, stavolta tratta dal romanzo L'orlo argenteo delle nuvole (Matthew Quick 2008), che egli stesso adatta con una buona sceneggiatura e un ottimo cast.
Interessante la linea narrativa, che almeno in apertura ci preclude, dandocene conto un po' per volta, la motivazione dell'ingresso di Patrick Solitano (Bradley Cooper) nell'ospedale psichiatrico da cui lo vediamo uscire all'inizio del film, grazie all'intervento della madre Dolores (Jacki Weaver). Il titolo originale, Silver Linings Playbook, letteralmente "il libretto dei risvolti positivi", fa riferimento ai buoni propositi del protagonista una volta tornato nella comunità d'appartenenza, costretto a vivere con i genitori, dopo aver perso moglie, casa e lavoro.
Come nella prima pellicola di successo, il regista sceglie una commedia a sfondo sentimentale, stavolta tratta dal romanzo L'orlo argenteo delle nuvole (Matthew Quick 2008), che egli stesso adatta con una buona sceneggiatura e un ottimo cast.
Interessante la linea narrativa, che almeno in apertura ci preclude, dandocene conto un po' per volta, la motivazione dell'ingresso di Patrick Solitano (Bradley Cooper) nell'ospedale psichiatrico da cui lo vediamo uscire all'inizio del film, grazie all'intervento della madre Dolores (Jacki Weaver). Il titolo originale, Silver Linings Playbook, letteralmente "il libretto dei risvolti positivi", fa riferimento ai buoni propositi del protagonista una volta tornato nella comunità d'appartenenza, costretto a vivere con i genitori, dopo aver perso moglie, casa e lavoro.
Pat, così lo chiama il padre (Robert DeNiro), in realtà ha picchiato l'amante della moglie Nikki, dopo aver scoperto i due sotto la doccia nel proprio appartamento: Russell ci racconta l'avvenimento attorno al quale ruota tutto facendocelo vedere con gli occhi del protagonista, in soggettiva, e un po' per volta, con un non so che di hitchcockiano, fosse solo per la presenza della doccia (Russell cita il grande maestro inglese anche in un lungo "bacio circolare" più avanti).
La nuova vita di Pat, però, riprende da una cena a casa di amici, dove si presenta con un'improbabile maglietta da football e durante la quale conosce la bella e giovane vedova Tiffany (Jennifer Lawrence), sorella di Veronica, la moglie del suo amico Ronnie.
Da qui in poi la storia segue la potenziale nuova coppia, ostacolata sin da subito dai freni di Pat, ancora innamorato di sua moglie, come dimostra ostentando continuamente la fede matrimoniale a Tiffany ad ogni sua esplicita avance e, appunto, dalla sfacciataggine della ragazza, che al primo incontro gli precisa "puoi scoparmi se spegniamo la luce", rivelando qualche traccia della sua ninfomania che l'ha portata a fare sesso con undici colleghi tra uomini e donne (sic!). Eppure la loro amicizia funzionerà, poiché Patrick accetta di aiutare Tiffany a partecipare ad una gara di ballo in cambio del suo aiuto per riavvicinare e riconquistare la moglie...
Il film, pur non potendo essere definito indimenticabile (un po' eccessive le otto nomination ricevute dall'Academy Awards), funziona, soprattutto grazie alla sceneggiatura e all'ottima recitazione degli attori.
I momenti più divertenti sono dati proprio dalle schermaglie tra i due protagonisti, con un picco nelle scene di footing, in cui Pat, in ripresa dai suoi disturbi bipolari, non riesce proprio a correre da solo per gli appostamenti di Tiffany: i due si scambiano battute davvero politically incorrect, che potrebbero essere un perfetto prontuario delle cose da non dire in occasioni simili, come "calmati, pazzo!", "tuo marito è morto!", "non sono io che sono appena uscita da quell'ospedale a Baltimora", "non sono io la troiona!" (con un "sottile" riferimento di Pat ai problemi di ninfomania di Tiffany successivi alla propria vedovanza).
Ma di buon livello sono anche la sequenza del "giudizio" negativo su Addio alle armi di Hemingway, lanciato letteralmente dalla finestra da Pat che poi non può evitare di sfogarsi nottetempo con i suoi genitori sulla trama del libro ("È così difficile essere positivi e scrivere un lieto fine?").
Bravissimi Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, che per questo ruolo ha vinto persino l'Oscar. ma un discorso a parte merita poi il personaggio di Patrizio Solitano, il padre di Patrick, grandissimo tifoso della squadra di football americano dei Philadelphia Eagles, incallito scommettitore e scaramantico cronico. De Niro tratteggia un fantastico italo-americano "ossessivo compulsivo superstizioso", secondo la definizione dello stesso Pat, pieno di manie che a tratti ricordano la sua interpretazione di padre nella serie di film Ti presento i miei e seguenti (Roach 1999, 2004; Weitz 2010).
Bravissimi Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, che per questo ruolo ha vinto persino l'Oscar. ma un discorso a parte merita poi il personaggio di Patrizio Solitano, il padre di Patrick, grandissimo tifoso della squadra di football americano dei Philadelphia Eagles, incallito scommettitore e scaramantico cronico. De Niro tratteggia un fantastico italo-americano "ossessivo compulsivo superstizioso", secondo la definizione dello stesso Pat, pieno di manie che a tratti ricordano la sua interpretazione di padre nella serie di film Ti presento i miei e seguenti (Roach 1999, 2004; Weitz 2010).
Da segnalare, infine, anche la bella la colonna sonora di Denny Elfman, che oltre a realizzare le musiche originali, ha curato anche la selezione dei brani, tra cui spiccano My Cherie Amour di Stewie Wonder, Always Alright degli Alabama Shakes o Goodnight Moon, nella versione interpretata da Ambrosia Parsley & The Elegant Too, nonché l'eloquente Now I'm a Fool degli Eagles of Death Metal.
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