Poco dopo l'uscita è stato celebrato come il più bel film diretto da Clint Eastwood e, nonostante i numerosi capolavori girati dal regista di San Francisco prima e dopo questa pellicola, questa affermazione resiste ancora al tempo.
Se il bellissimo Million Dollar Baby (2004) dell'anno seguente può essere paragonato ad un assolo, poiché la storia è incentrata soprattutto sulla figura di Maggie (Hilary Swank), Mystic River è un'eccezionale sinfonia, in cui l'orchestra è costituita da un cast davvero incredibile: Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Marcia Gay Harden e Laura Linney e, in un prezioso cameo, Eli Wallach, diretto dall'indimenticato "Biondo" che ne Il buono, il brutto e il cattivo (Leone 1966) insultava con il famoso "lo sai di chi sei figlio tu?"
Leggi la trama:
Jimmy, Sean e Dave sono tre bambini che giocano a hockey nelle strade di Boston nel 1975. Mentre scrivono il proprio nome sulla calce fresca di un marciapiede, due uomini che si fingono poliziotti si avvicinano e arrestano Dave, che in realtà verrà violentato per quattro giorni, prima di riuscire a fuggire.
Rivediamo i tre protagonisti, ormai adulti, venticinque anni dopo: Dave Boyle (Tim Robbins) è sposato con Celeste (Marcia Gay Harden) ed ha un figlio, Michael; Jimmy Markum (Sean Penn) ha una figlia diciannovenne di nome Katie, avuta da Marita, la sua prima moglie defunta, e altre due bambine, Sara e Nadine, che gli ha dato Annabeth (Laura Linney); Sean Devin (Kevin Bacon) è un poliziotto dal cuore spezzato, lasciato dalla moglie Lauren incinta.
Dave torna a casa con le mani insanguinate e con un taglio sulla pancia e rivela a Cecilia di aver avuto uno scontro in un parcheggio. Quella stessa notte, però, Katie scompare dopo essere uscita con le amiche Eve e Diane. Jimmy viene a sapere della sparizione la mattina seguente, quando esce dalla chiesa dopo la prima comunione della figlia Nadine. Una volta scoperto il cadavere della ragazza, iniziano le indagini per identificare chi l'abbia uccisa. I sospetti maggiori si concentrano su Brendan Harris, il fidanzato con cui Katie sembra fosse in procinto di partire per andare a sposarsi a Las Vegas, e su Dave Boyle, cambiato per sempre dall'esperienza che fa da prologo alla storia e sul cui alibi nutre forte diffidenza persino la moglie.
Nelle ricerche e negli interrogatori Sean è coadiuvato dal sergente Whitey Powers (Laurence Fishburne); ma mentre i due compiono il loro lavoro, anche Jimmy fa le sue indagini sia in prima persona sia assoldando i fratelli Savage, due suoi amici picchiatori, ben noti nel quartiere.
Le conseguenze di questa caccia all'assassino saranno devastanti e causeranno tanto altro dolore...
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"Si dice che la madre di Hitler volesse abortire, ma cambiò idea all'ultimo minuto". Con questa frase Jimmy Markum (Penn) riflette davanti a Sean e al sergente Powers, poco tempo dopo la morte di Katie, sintetizzando così l'ironia della vita e la teoria dell'"effetto farfalla" che determinano tutte le vicende di questa storia. È tutta in queste parole la sintesi della tragedia sofoclea (o shakespariana, se preferite) diretta da Eastwood, tratta dal romanzo di Dennis Lehane La morte non dimentica (2001), adattato dallo sceneggiatore Brian Helgeland.
Il film è soprattutto una storia perfettamente recitata. Gli Oscar conferiti nel 2004 a Sean Penn come miglior attore protagonista e a Tim Robbins come non protagonista sono il giusto riconoscimento al lavoro di Clint Eastwood, che in un'intervista ha dichiarato che il materiale di questo film era materiale adatto per gli attori, poiché non ha effetti speciali, ma che è vero, fotografato dal vivo, e basato sulla recitazione che lui stesso definisce "good old-fashioned ensemble acting".
L'insieme a cui fa riferimento Clint non è troppo distante dall'idea di orchestra qui proposta, al cui splendido risultato contribuiscono infatti i tanti attori di primo piano, ai quali, però, la storia garantisce alcuni strabilianti assoli. Così succede ovviamente per i tre amici d'infanzia, Jimmy-Penn che si trasfigura letteralmente nel momento in cui comprende che la figlia Katie è davvero morta; Dave-Robbins che ci regala una misuratissima interpretazione dell'uomo segnato dalla terribile esperienza subita da bambino; Sean-Bacon che riesce a svolgere il suo lavoro in una condizione psicologica al limite, sia per la sua situazione sentimentale, sia per la difficoltà di dover trattare un caso che coinvolge i suoi vecchi amici.
Tutti, però, lasciano il segno: Celeste è una moglie che non conosce il passato di suo marito Dave, dalle cui azioni viene sconvolta, e Marcia Gay Harden ne rende in modo magistrale le continue preoccupazioni e la sensazione di impotenza; Annabeth-Linney è una compagna fedele, che subisce in silenzio l'amore del marito per la prima moglie, e la cui personalità si mostra in tutto il suo fragore nella giustificazione di qualunque azione in nome della protezione familiare, con un assurdo monologo che crea disagio persino in Jimmy, destinatario di quegli strani complimenti pronunciati con un ghigno degno di Lady Macbeth.
C'è gloria anche per Brendan (Tom Guiry), il fidanzato di Katie che riesce a barcamenarsi tra l'amore, la rabbia e l'odio, e persino per il brevissimo ruolo della madre del ragazzo, che sembra l'esatta copia della Kate "Ma" Barker interpretata da Shelley Winters ne Il clan dei Barker (Corman 1974), pur se meno "chioccia", dato che il suo rancore nei confronti del marito che la ha abbandonata si riflette anche sul suo rapporto con i figli: basta pensare che a Brendan che ha appena perso la fidanzata dice di doversi ritenere fortunato, perché la ragazza era figlia di un ladro, così come del secondogenito Ray, muto, dice che "suo padre parlava sempre e invece lui non dice una parola".
Tutti, però, lasciano il segno: Celeste è una moglie che non conosce il passato di suo marito Dave, dalle cui azioni viene sconvolta, e Marcia Gay Harden ne rende in modo magistrale le continue preoccupazioni e la sensazione di impotenza; Annabeth-Linney è una compagna fedele, che subisce in silenzio l'amore del marito per la prima moglie, e la cui personalità si mostra in tutto il suo fragore nella giustificazione di qualunque azione in nome della protezione familiare, con un assurdo monologo che crea disagio persino in Jimmy, destinatario di quegli strani complimenti pronunciati con un ghigno degno di Lady Macbeth.
C'è gloria anche per Brendan (Tom Guiry), il fidanzato di Katie che riesce a barcamenarsi tra l'amore, la rabbia e l'odio, e persino per il brevissimo ruolo della madre del ragazzo, che sembra l'esatta copia della Kate "Ma" Barker interpretata da Shelley Winters ne Il clan dei Barker (Corman 1974), pur se meno "chioccia", dato che il suo rancore nei confronti del marito che la ha abbandonata si riflette anche sul suo rapporto con i figli: basta pensare che a Brendan che ha appena perso la fidanzata dice di doversi ritenere fortunato, perché la ragazza era figlia di un ladro, così come del secondogenito Ray, muto, dice che "suo padre parlava sempre e invece lui non dice una parola".
A chiosa del film, ancora una volta con grande capacità di sintesi, Sean dice a Jimmy "Sai, a volte penso che ci siamo saliti tutti e tre su quell'auto e che questo è soltanto un sogno", consapevole che le loro vite sono cambiate irrimediabilmente in quel pomeriggio del 1975, quando ad un passo dal Mystic River scrivevano i loro nomi sulla calce fresca di un marciapiede...
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