martedì 17 aprile 2018

Saluto a Miloš Forman (18/2/1932 - 13/4/2018)

Una veloce malattia ha strappato al cinema il regista ceco naturalizzato statunitense.
Nato 86 anni fa a Čáslav, nei pressi di Praga, da genitori cecoslovacchi protestanti, uno docente e l'altra albergatrice, rimase orfano ben presto, poiché i due rimasero vittime dei campi di concentramento nazisti tra 1943 e 1944.

Miloš, che poi scoprì di essere nato in realtà dalla madre e da un architetto di origine ebraica, crebbe con gli zii, grazie ai quali iniziò ad avvicinarsi al cinema e frequentò la scuola di cinematografia della capitale ceca, dove iniziò a realizzare i primi film, come esponente della Nová VIna, sorta di versione ceca della Nouvelle Vague, tra cui Gli amori di una bionda (1965), che raggiunse persino la nomination agli Oscar.
Dopo la Primavera di Praga e la successiva invasione Sovietica che mise fine a quel periodo di liberalizzazione politica della Cecoslovacchia (1968), Forman, rimase prima in Francia e poi si trasferì negli Stati Uniti, dove realizzò Taking off (1971), pellicola che racconta il difficile rapporto tra genitori e figli, e qualche anno dopo quello che forse è il suo più grande capolavoro: Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), che vinse cinque Oscar. Nel 1977 acquisì la cittadinanza statunitense e con Hair (1979), musical politico contro la guerra in Vietnam e di grande impatto sul costume, tra i manifesti della rivoluzione post 1968, e Ragtime (1981), film sul proibizionismo che riportò in scena, dopo anni in cui era caduto nel dimenticatoio, il grande James Cagney.
L'altro capolavoro assoluto di Forman fu senza dubbio Amadeus (1984), biografia di Mozart capace di aggiudicarsi ben otto Oscar. Il film, girato in patria, dove le riprese furono controllate dalla polizia segreta, spinse il regista a pronunciare una delle sue più famose: "nei paesi comunisti amano fare film sui musicisti, perché i musicisti non parlano, scrivono musica e quindi non dicono nulla di sovversivo“.
Da questo momento in poi, dopo un periodo poco produttivo, in cui si segnala Valmont (1989), adattamento dal romanzo settecentesco Le relazioni pericolose, appena un anno dopo quello realizzato da Stephen Frears, i suoi lavori migliori furono altre biografie: da Larry Flint - Oltre lo scandalo (1996), incentrato sulla figura che cambiò l'industria del porno, a Man on the moon (1999), dedicato al comico Andy Kaufman, fino a L'ultimo inquisitore (2006), ispirato a Francisco Goya.
Nel 2011, nonostante alcuni progetti in essere, abbandonò la mdp a causa di una malattia degenerativa degli occhi, che non gli impedì, però, di essere attore per il musical francese con Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni Les bien-aimés (Honoré 2011).
Forman, attraverso il suo cinema, ha sempre dimostrato una posizione critica nei confronti di ogni forma di potere e di oppressione, e a favore dell'anticonformismo e dell'opposizione all'ordine costituito, che ha trovato indubbiamente in Randle Patrick McMurphy, il personaggio di Jack Nicholson in Qualcuno volò su nido del cuculo, l'esempio più clamoroso.
Se n'è andato un regista ribelle...

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