martedì 27 dicembre 2016

Saluto a Carrie Fisher (21/10/1956 - 27/12/2016)

Con incredibile costanza, il 2016 ha il suo colpo di coda... e con un altro attacco cardiaco, dopo George Michael, morto nel giorno di Natale, si porta via anche un'icona del cinema di fantascienza come Carrie Fisher, a soli 60 anni!
Figlia d'arte, era nata a Beverly Hills da Debbie Reynolds (Cantando sotto la pioggia - Kelly, Donen 1952; La conquista del West - Hathaway, Ford 1962, ecc.) e dal cantante Eddie Fisher, protagonisti di uno dei matrimoni più chiacchierati di quegli anni, durato dal 1955 al 1959, quando Eddie sposò la migliore amica di Debbie, Elizabeth Taylor, vedova del suo migliore amico, Mike Todd.  
Carrie e il fratello minore, Todd, crebbero nel mondo dello spettacolo e seguirono le orme dei genitori prestissimo: a diciassette anni Carrie esordiva a Broadway in Irene (1973) e, dopo aver frequentato per un anno e mezzo la Central School of Speech and Drama di Londra, ebbe il suo primo ruolo cinematografico in Shampoo (Ashby 1975), in cui fu Lorna al fianco di attori come Warren Beatty, Julie Christie e Goldie Hawn.
Due anni dopo venne scelta come principessa Leila in Guerre Stellari (Lucas 1977) e la sua vita cambiò per sempre, diventando la protagonista ancora poco nota di una saga dalla quale, dato il successo planetario, non si libererà mai più, in un destino che in parte ha condiviso con Mark Hamill. Seguirono ovviamente L'Impero colpisce ancora (1980) e  Il ritorno dello Jedi (1983) e, trent'anni dopo, Il risveglio della Forza (Abrams 2015) e l'ancora atteso Episodio VIII (Johnson 2017).
Carrie Fisher, però, a differenza di Hamill, ebbe anche un altro ruolo di rilievo, in gran parte rovinato dal suo abuso di droghe. Apparve, infatti, in un cult movie come I Blues Brothers (Landis 1980), dal quale fu licenziata per l'incapacità di portare a termine le scene, ma in cui interpretò l'ex fidanzata di Jake 'Joliet' Blues-John Belushi, letteralmente ammansita da uno dei più divertenti monologhi del cinema degli anni ottanta (vedi). Dopo un'overdose nel 1984, accettò le cure al diagnosticato disturbo bipolare e si iscrisse alla Narcotics Anonymous e agli Alcolisti Anonimi.
Nel 1987 pubblicò il romanzo Cartoline dall'inferno, che narrava in parte le sue vicende biografiche e dal quale fu tratto l'omonimo film di Mike Nichols (1990) interpretato da Meryl Streep. La sua attività di scrittrice proseguì al cinema collaborando a diverse sceneggiature tra cui Hook - Capitan Uncino (Spielberg 1991).
Sempre negli anni '80 sposò Paul Simon, ma il matrimonio iniziato nel 1983 durò un solo anno e la successiva ripresa della loro relazione si chiuse nel 1991, quando Carrie iniziò una storia con l'agente Bryan Lourd, da cui ebbe la sua unica figlia, ma dal quale fu lasciata nel 1994 per assecondare la propria omosessualità.
Dalla seconda metà degli anni ottanta seguirono parti minori in film come Hannah e le sue sorelle (Allen 1986), in cui è una delle due donne che David seduce con una lezione di architettura per le vie di New York (vedi); Harry ti presento Sally (Reiner 1989), dove interpreta Marie, la migliore amica della protagonista; Scream 3 (Craven 2000), in cui Craven la fa giocare col suo personaggio più famoso (vedi); Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood! (Smith 2001), dov'è la suora che dà un passaggio ai protagonisti (vedi).
Infine, prima delle due ultime fatiche della saga di Lucas, è apparsa come se stessa in un'altra pellicola - Maps to the Stars (Cronenberg 2014) - in cui l'elemento stellare rimanda a Hollywood e allo star system a cui Carrie Fisher deve i suoi successi ma, come visto, anche le sue cadute...
Per salutarla scelgo le poche note di The Way You Look Tonight, che l'attrice cantò all'audizione per Hannah e le sue sorelle!

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