Due ragazzi non fanno che rincorrersi per tutta la durata del film, per poi abbracciarsi sotto a un cinema, dove proiettano 007, Vivi e lascia vivere (Hamilton 1973).
Si potrebbe riassumere così la trama di Licorice Pizza, ultima fatica di Paul Thomas Anderson, una storia d'amicizia e d'amore con i toni della commedia surreale, dissacrante, degna dei fratelli Coen (trailer). Un romanzo di formazione anni '70, tra colori, musiche, personaggi mirabolanti e tanta cinefilia, in cui si respira la stessa atmosfera da età dell'oro, rassicurante e malinconica, che si respirava in C'era una volta Hollywood (Tarantino 2019).
1973. Valle di San Fernando, contea di Los Angeles. Alana Kane (Alana Haim) è una ragazza venticinquenne che lavora come fotografa per gli annuari scolastici. Così conosce Gary Valentine (Cooper Hoffman, figlio dell'indimenticato Philip Seymour), quindicenne che si innamora di lei sin dal primo momento e che, con indomita convinzione e autostima, non cede di fronte a ogni avversità, nonostante la differenza di età e l'ironia di Alana nei confronti della sola possibilità di essere una coppia. Eppure i due iniziano ad uscire insieme e Gary, complice la sua intraprendenza e il suo ruolo di giovane attore in Sotto lo stesso tetto, uno dei diciotto ragazzi al fianco di Lucy Dolittle, riesce ad intrigare la sua amica speciale.
C'è tanto cinema sin da subito nel film di Anderson, e Sotto lo stesso tetto non è altro che la rivisitazione di Appuntamento sotto il letto (Yours, Mine and Ours, Shavelson 1968), dove i due protagonisti, interpretati da Lucille Ball e Henry Fonda, entrambi vedovi, univano in una sola famiglia i diciotto figli avuti, appunto, uno dei quali era Gary Goetzman, proprio Gary, come Gary Valentine.
Gary ha un grande fiuto per gli affari, una capacità che ha imparato dalla madre, e in quegli anni investe sui letti ad acqua, di gran moda (e a venderglieli è il padre di Leonardo DiCaprio, George, a cui Anderson dedica un cameo e che ha davvero un'azienda di letti ad acqua), e sui flipper, da poco tornati legali.
Difficile per noi italiani cogliere tutti i riferimenti agli anni Settanta statunitensi, ma per esempio Alana prende in giro Gary chiamandolo Don Rickles, stand up comedian dell'epoca, e lo stesso Gary legge un quotidiano in cui appare in bella mostra la pubblicità di Gola profonda (1972), forse il film pornografico più famoso di sempre.
A contestualizzare il tutto contribuisce anche la colonna sonora che, oltre alle musiche di Johnny Greenwood (Licorice Pizza), contiene un'azzeccatissima antologia di brani anni Settanta, da Life on Mars (David Bowie) a Julie Tree (Nina Simone), da Stumblin' in (Chris Norman) a Peace Frog (The Doors), fino alla romantica But You're mine (Sonny & Cher).
A contestualizzare il tutto contribuisce anche la colonna sonora che, oltre alle musiche di Johnny Greenwood (Licorice Pizza), contiene un'azzeccatissima antologia di brani anni Settanta, da Life on Mars (David Bowie) a Julie Tree (Nina Simone), da Stumblin' in (Chris Norman) a Peace Frog (The Doors), fino alla romantica But You're mine (Sonny & Cher).
La pellicola è costituita da una sequela di scene madri, divertentissime. Paul Thomas Anderson ci fa ridere sia senza l'ausilio delle parole, come con la telefonata silenziosa tra Gary e Alana, che impongono il silenzio anche ai fratelli che li guardano senza comprendere, sia con la sceneggiatura, come quando Lance, ebreo ateo, si ritrova a cena in casa Kane, famiglia di ebrei ortodossi, oppure, soprattutto, quando entrano in scena alcuni personaggi minori, decisamente straordinari.
Tra i partner in affari di Gary e della madre, per esempio, c'è Jerry (John Michael Higgins), un esilarante imprenditore che investe in ristoranti giapponesi e sposa solo donne orientali, ma nonostante questo non parla una parola di giapponese, "e chi la capisce?"
E poi i ruoli per Sean Penn, Tom Waits e Bradley Cooper: il primo è Jack Holden, egocentrico ex divo che affascina Alana dopo un provino con il suo modo di fare e con la sua voce suadente; il secondo è Rex Blau, che convince l'attore (con poca difficoltà, a dire il vero) ad esibirsi con la moto, rivangando le glorie cinematografiche passate; il terzo è Jon Peters, compagno vulcanico e sessuomane di Barbra Streisand, che non vediamo (anche se Alana la ricorda moltissimo), ma il cui nome Jon ripete in maniera ossessiva di fronte a Gary per terrorizzarlo, con la scusa di insegnargli la giusta pronuncia.
La cinefilia è anche qui, e non solo perché il factotum di casa Streisand dichiara di aver lavorato in passato per Julie Andrews. Jack Holden, infatti, rimanda a William Holden; il fatto che Alana gli ricordi Grace Kelly è un riferimento ad un film bellico girato dai due attori, I ponti di Toko-ri (1954), qui ribattezzato I ponti di Toko-san, con la regia di Rex che si sovrappone al vero regista del vero film, Mark Robson. William Holden, peraltro, è anche il protagonista di Breezy (Eastwood 1973), nel quale ha una relazione con una ragazza molto più giovane di lui, come nel film per cui la stessa Alana ha effettuato il provino. Jon Peters, invece, è davvero il nome del produttore che ebbe una lunga relazione con Barbra Streisand. Entrambi, grazie alla sceneggiatura di Anderson e alle interpretazioni di Sean Penn e Bradley Cooper, diventano delle iconiche maschere comiche.
Anche Joel Wachs è un personaggio esistente, il candidato sindaco nel cui comitato entra Alana, come volontaria, facendoci istintivamente pensare a Taxi Driver e a Cybill Shepherd, che nel capolavoro di Martin Scorsese (1976) faceva la stessa cosa per l'elezione presidenziale di Charles Palantine. Il vero Wachs fu eletto sindaco nel 1971 invece che nel 1973, ma come nel film era un politico senza alcuna esperienza.
Questa fusione tra finzione e realtà tra attori e personaggi si fa totale quando si leggono i nomi degli interpreti nei titoli di coda, e si scopre che Alana Haim, cantante che qui è Alana Kane, è in compagnia di tutti i suoi familiari, che impersonano i suoi familiari anche nel film, come Danielle e Este, le sorelle che nella vita suonano con lei. Neanche a dirlo, la famiglia è originaria di San Fernando Valley.
Tutto è possibile in Licorice Pizza e nulla è meno che assurdo: arresti sbagliati, rientri in casa in bikini, Ferrari distrutte, camion che viaggiano in retromarcia e senza benzina...
Di certo d'ora in poi, per ironizzare su chi ostenta un fascino tenebroso, potremmo usare "non chiedermi mai di Kuala Lumpur"!
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