giovedì 12 dicembre 2019

Storia di un matrimonio (Baumbach 2019)

Una coppia logorata dal divorzio... una separazione dolorosa e magnificamente simboleggiata da un cancello che si chiude, dividendo i due genitori e separandone uno dal figlio.
Marriage Story è uno dei film migliori dell'anno, un dramma bergmaniano a cavallo tra l'East e la West Coast statunitensi, con attori in stato di grazia e tanto altro, come dimostrano le sei nomination ai Golden Globe, per interpreti, pellicola, sceneggiatura, curata dallo stesso regista e colonna sonora, firmata da Randy Newman (trailer).
Noah Baumbach, che torna sul tema del divorzio, già affrontato ne Il calamaro e la balena (2005), racconta la storia dell'attrice Nicole (Scarlett Johansson) e del regista teatrale Charlie (Adam Driver), una coppia come tante, passata dall'amore al matrimonio, ma che ora è all'inizio dell'intricato percorso di separazione, cercando di non farsi troppo male e di rimanere in buoni rapporti, anche per amore del figlio, il piccolo Henry (Azhy Robertson).
Complice, però, anche l'avvocato privo di scrupoli di Nicole, Nora Fanshaw (Laura Dern), i due si troveranno a dover combattere una guerra senza esclusione di colpi.
È proprio Nora, infatti, ad amplificare i malumori di Nicole, facendole però realizzare quanto Charlie per anni l'abbia messa in secondo piano, manipolandola psicologicamente e spingendola a seguire il proprio volere. Per tutto questo tempo lei è stata la sua ispirazione, la sua attrice feticcio, ma raramente le sono stati riconosciuti i meriti ed è sempre stata trattata, di fatto, come sua appendice, come un'interprete che senza di lui sarebbe per sempre rimasta la bella ragazza conosciuta all'inizio di questo processo pigmalionico, quella che nel suo primo film era diventata famosa perché si alzava la maglietta davanti alla mdp.
Ora, poi, lo snobismo di Charlie gli fa sminuire la grande occasione per la carriera di Nicole, scelta per il pilota di una serie che si preannuncia di grande successo. Una distanza incolmabile, e non solo ideologica, ma anche geograficamente determinata: il cinema e il teatro di Charlie vogliono dire New York, la serie tv, invece, sposta Nicole e l'azione a Los Angeles.
È questo il contrasto che segna la rottura tra i due e nulla può il tentativo di terapia di coppia, durante la quale lo psicologo cerca di tirar fuori la migliore percezione che ognuno ha dell'altra, esplicitate in due bellissime lettere, che danno inizio alla pellicola.
La situazione imporrà anche a Charlie di dover scegliere un avvocato, alternando tra due uomini completamente differenti, il rapace Jay Marotta (Ray Liotta), per molti versi simile a Nora, e l'avvocato pieno di buon senso Bert Spitz (Alan Alda), troppo umano rispetto all'avversaria e già passato egli stesso attraverso la tagliola di dolorosi divorzi per non mostrare tutta l'empatia del caso.
Noah Baumbach occhieggia molto a Ingmar Bergman sia nei personaggi - basta guardare Scarlett Johansson con quel taglio di capelli e si pensa immediatamente a Bibi Andersson in Persona (1966) -, sia nel modo di girare, per piani sovrapposti e con gli attori ad occupare i singoli spazi, sia soprattutto nel soggetto e nel titolo, che rimandano inequivocabilmente a Scene da un matrimonio, che il maestro svedese girò nel 1973.
Molti, però, i momenti da commedia, tra i quali spiccano le sequenze con Sandra (Julie Hagerty) e Cassie (Merritt Wever), rispettivamente madre e sorella di Nicole, incapaci di prendere le distanze da Charlie, che hanno sempre adorato. Davvero divertente la consegna della lettera di separazione, con Cassie imbarazzatissima e con la svampita Sandra, che flirta con quello che di lì a poco sarà l'ex genero, con mosse e faccette esilaranti, degne della Julie Hagerty di quasi quarant'anni fa, quando interpretava, nel suo ruolo più celebre, la Elaine Dickinson de L'aereo più pazzo del mondo (Zucker-Abrahams-Zucker 1980).
Ottima la sceneggiatura, che regala perle aforistiche di primo livello.
Jay Marotta divide le specializzazioni degli avvocati: "i penalisti vedono il meglio nelle persone, i divorzisti il peggio"; mentre gli scontri tra Charlie e Nicole vengono riassunti da una frase lapidaria che l'ex marito dice all'ex moglie, "Tu non vuoi essere ascoltata, vuoi solo lamentarti di non essere ascoltata". Tra le scene madri, il primo incontro dei due protagonisti da soli, dopo settimane di scontri legali e colpi bassi, che esplode in un litigio che si sviluppa in un climax privo di argini e che raggiunge vette impensabili pochi secondi prima; e poi uno strabiliante monologo di Nora, che da solo meriterebbe di regalare l'Oscar per la migliore attrice non protagonista dell'anno a Laura Dern. Il tema è quello dei ruoli genitoriali, visti secondo la tradizione, una tradizione fondata su un modello femminile deviato e impossibile come quello di Maria di Nazareth, che "ha partorito da vergine", e sull'assenza autorizzata del modello maschile, "Dio era in cielo e nemmeno l'ha scopata".
Non solo Laura Dern, però, poiché Baumbach probabilmente riesce ad ottenere la migliore interpretazione della carriera di Scarlett Johansson e l'ennesima, invece, di Adam Driver, tra i migliori attori della sua generazione, in grado di essere credibile sia nei toni della commedia che in quelli drammatici, oltre a dimostrare ancora una volta (ricordate in A proposito di Davis - Coen 2013) le sue notevoli capacità canore con una struggente versione di Being alive di Stephen Sondheim, portata al successo da Barbra Streisand nel 1985 (vedi). Il resto della colonna sonora, invece, è costituito dalle musiche di Randy Newman, che spinge perlopiù sui toni malinconici (ascolta).
Baumbach, infine, non rinuncia ai riferimenti al mondo dello spettacolo e a quello del cinema, che condensa nella festa di Halloween, occasione per la quale Nicole si traveste da David Bowie in Let's dance, mentre Charlie evoca due capolavori di James Whale indossando i panni di Claude Rains ne L'uomo invisibile (1933), offrendo invece quelli da piccolo Frankenstein al figlio, che invece preferisce essere una più moderna tartaruga ninja. Più avanti, inoltre, quando ormai le cose saranno definitivamente mutate, Nicole, il suo nuovo compagno, Sandra e il piccolo Henry si vestiranno come i quattro Beatles nella copertina di Sgt. Pepper lonely hearts club band.
Il cancello ormai si è chiuso ma, malinconie a parte, tutti sembrano stare meglio...

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