L'Oscar al miglior film straniero racconta una storia poco nota al grande pubblico alle nostre latitudini, dove il concetto dei desaparecidos è soprattutto collegato alla dittatura in Argentina, come è naturale che sia, dati numeri di quel fenomeno. Questo non toglie che la stessa cosa avvenne anche in Brasile, dove la dittatura militare iniziò nell'aprile del 1964, durò fino al marzo del 1985 e colpì i dissenzienti in maniera durissima, bieca e sotterranea, come ogni regime.
La storia raccontata da Walter Salles è quella dell'ingegnere Rubens Paiva (Selton Mello), ex onorevole del governo brasiliano come membro del partito laburista, che provò a opporsi fino alla fine al cosiddetto "regime dei Gorillas", e che, dopo nove mesi lontano dal Brasile, nel 1965 riprese a vivere con la sua numerosa famiglia a Rio de Janeiro, in una bellissima casa a un passo dal mare. La sua scomparsa, il silenzio, l'incertezza spostano la centralità del film su sua moglie, Eunice (Fernanda Torres), e sulla sua grande forza, sulla sua capacità di resistere e di mantenere salda la dignità personale (trailer).