domenica 29 dicembre 2024

Una notte a New York (Hall 2023)

Christy Hall, finora sceneggiatrice della serie tv a tema adolescenziale I Am Not Okay with This (2020), esordisce nella regia con questo film che mette di fronte Clark, un tassista interpretato da Sean Penn e la sua passeggera, di cui non sapremo mai il nome, che lui chiama 'girlie' (ragazzina), nei cui panni recita una bella e tormentata Dakota Johnson, incastrata in una relazione complicata.
La grande abilità maieutica di Clark e il bisogno di sfogarsi della ragazza condurranno i due, complice un blocco stradale che li terrà fermi per molto tempo durante il tragitto, a confidarsi e ad aprirsi completamente e, soprattutto per lei, il viaggio sarà una vera e propria seduta terapeutica (trailer).

martedì 24 dicembre 2024

Napoli - New York (Salvatores 2024)

La tratta del titolo è quella dell'emigrazione che tra l'unità d'Italia e la Seconda guerra mondiale spinse oltre cinque milioni di italiani a trasferirsi negli Stati Uniti per cercare fortuna e che prima dei titoli di coda diventano diciannove, aumentando la forbice dal 1861 al 1985 e probabilmente considerando anche altri paesi di destinazione (vedi).
A fare quel viaggio, in questo caso, sono due ragazzini che restano sulla nave e che si imbarcano per l'America quasi per caso: Carmine e Celestina, senza radici, partono nella speranza di raggiungere a New York la sorella di lei, Agnese Scognamiglio, andata nella Grande Mela per sposare John Wilkins, un soldato conosciuto durante la liberazione (trailer).

giovedì 19 dicembre 2024

ll giorno dell'incontro (Huston 2023)

Day of the fight, un titolo che fa drizzare le antenne di ogni cinefilo al ricordo del primo cortometraggio di Stanley Kubrick, anno di grazia 1951. Con quello, il film di Jack Huston condivide il soggetto, accompagnando il protagonista lungo la giornata che porterà al combattimento, e un nome, quello di Robert James, lì il Bobby sfidante del protagonista, Walter Cartier, qui un nome su una lapide (trailer).

sabato 14 dicembre 2024

La stanza accanto (Almodóvar 2024)

Con La stanza accanto Pedro Almodóvar sembra aver affondato il suo cinema in quello di Ingmar Bergman, realizzando un film di grande asciuttezza, lontano dalla passionalità a cui ci ha abituato per decenni, di gran rigore nella messa in scena, chirurgico nella sceneggiatura, ma con la ricchissima e significante gamma cromatica che lo ha sempre contraddistinto. Interpretato da due giganti come Tilda Swinton, perfetta nella sua consueta algida androginia, e la solita, straordinaria Julianne Moore, il cui personaggio ha il nome più cinefilo e svedese che si possa immaginare, Ingrid, la pellicola ha vinto il Leone d'oro di quest'anno ed è il primo lungometraggio girato in lingua inglese da Almodóvar, dopo i corti del 2020, The Human Voice, e del 2023, The Strange Way of Life (trailer).

domenica 8 dicembre 2024

Quando la moglie è in vacanza (Wilder 1955)

Billy Wilder mette in scena il sogno di ogni uomo eterosessuale degli anni '50, quello di passare alcuni giorni con Marylin Monroe in cerca di compagnia e di leggerezza, e da questa situazione ne ricava una commedia cult, con una serie di espedienti narrativi che per tutta la durata del film negano al protagonista l'appagamento del desiderio, complice il codice Hays, in vigore fino al 1968. 
Uno dei grandi maestri della commedia brillante di Hollywood porta al cinema la pièce scritta da George Axelrod, che dal 1952 aveva spopolato a Broadway; riscrive la sceneggiatura con lui, uomo di teatro che per il cinema scriverà anche Colazione da Tiffany (Edwards 1961); ripropone lo stesso protagonista maschile della versione teatrale, Tom Ewell, che per il grande schermo aveva già lavorato con registi del calibro di George Cukor e Fritz Lang (trailer).

lunedì 2 dicembre 2024

Scandalo internazionale (Wilder 1948)

Una commedia in pieno stile hollywoodiano ma nella Berlino distrutta dai bombardamenti, un dettaglio su cui nelle primissime battute del film si sofferma un personaggio parlandoci di 75 mila tonnellate di esplosivo. Billy Wilder, nel paesaggio in cui Roberto Rossellini nello stesso anno gira il dramma di Germania anno zero, mette in scena un triangolo amoroso che si fonde col genere spionistico e noir, riuscendo nell'impresa di far ridere gli spettatori nonostante il contesto di partenza. 
Wilder, peraltro, tornerà a provocare "risate in posti spiacevoli", come le definirà il giornalista e critico Axel Madsen, anche qualche anno dopo, con Stalag 17 (1953), addirittura ambientato in un campo di concentramento (trailer).