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Michael Moore inizia così il suo ultimo documentario politico, chiedendosi e stimolando la domanda negli spettatori su come si sia arrivati fino all'abisso, con Donald Trump presidente degli Stati Uniti.
La frase che squarcia il velo del politically correct, chiarendo sin da subito quale sarà il tono del regista, arriva mentre l'immagine del volto di Trump domina la superficie vetrata dell'Empire State Building, accompagnata dalle note dell'aria di Leoncavallo Ridi, pagliaccio, e dopo un'introduzione in cui ci vengono mostrate le risate di giornalisti e degli anchormen alla notizia della candidatura dell'imprenditore newyorchese da parte dei repubblicani.