Secondo lungometraggio del quarantaduenne David Robert Mitchell, It follows, film indipendente e a basso budget, è stato salutato come uno dei migliori horror degli ultimi anni, genere che sembra fare sempre più fatica, complice un pubblico ormai difficilmente spaventabile e assuefatto dalle immagini televisive e del web.
Anche se l'affermazione appare davvero spropositata, soprattutto se si pensa a precedenti ben più convincenti come The Ring (Verbinski 2002) e The uninvited (Guard 2009), dalla comune matrice orientale - coreano il secondo, remake dell'ancora più riuscito film nipponico Ring (Nakata 1999) il primo -, ma anche al recentissimo Babadook (Kent 2014), il regista gira bene e in maniera colta, sfruttando un ampio bagaglio di motivi del genere horror e, pur se la trama solo non avvince, tanti elementi cinefili rendono It follows un film da guardare con attenzione.