Una famiglia composta dai genitori e due bambini cammina fino ad arrivare alla tomba di Chateaubriand a Saint-Malo... Con questa laico pellegrinaggio bretone inizia l'ultimo film di Mia Hansen-Løve, che racconta le vicende di quella famiglia anni dopo, andando a scoprire Le cose che verranno, un titolo italiano abbastanza fedele a L'avenir della versione originale, che forse avrebbe anche potuto essere lasciato così com'era.
La regista francese mette la sua pellicola in mano ad Isabelle Huppert, ancora una volta in pieno stato di grazia e, come nel recente Elle, tutto si imbeve della sua presenza, dandoci la certezza che senza di lei il film non sarebbe lo stesso o forse non sarebbe del tutto.