Con queste poche parole Sam Shepard racconta la scelta di recitare nel capolavoro di Terrence Malick I giorni del cielo nel documentario Rosy fingered dawn (2002): la semplicità e l'eclettismo di un uomo capace di essere allo stesso tempo uno scrittore, un attore, un regista, uno sceneggiatore, un drammaturgo o un allevatore, in piena tradizione statunitense, sorta di Hemingway a cavallo tra XX e XXI secolo.
Come drammaturgo ha avuto il suo riconoscimento maggiore con la vittoria del premio Pulitzer nel 1979 per la commedia Buried Child, posta tra altri due importanti opere teatrali come Curse of the Starving Class (1978 ) e True West (1980). Per il teatro scrisse diverse opere, l'ultima delle quali, The late Herny Mosso (2000), ha avuto un cast degno di una superproduzione di Hollywood, con Nick Nolte, Sean Penn e Woody Harrelson.
Da regista Sam Shepard ha realizzato due soli film, Far North, estremo Nord (1988) e Silent Tongue (1993), quest'ultimo una drammatica storia di vedovanza con Richard Harris e River Phoenix. È sicuramente come attore e sceneggiatore che ha raggiunto le vette più alte della sua carriera hollywoodiana, soprattutto agli esordi. Basti pensare che tra i primissimi film a cui lavorò ci fu Zabriskie Point (1970), che scrisse in collaborazione con lo stesso Michelangelo Antonioni e con Tonino Guerra. Anni dopo fu interprete e sceneggiatore nel film di Bob Dylan Renaldo and Clara (1978), realizzato nello stesso anno del citato I giorni del cielo di Malick, dov'era Chuck, il rivale del protagonista Bill impersonato da Richard Gere. Ironia della sorte, qualche anno dopo fu ancora Chuck, ma stavolta pilota collaudatore della NASA, in Uomini veri (Kaufman 1983), film che gli valse l'unica nomination agli Oscar della sua vita. Fu, invece, di nuovo ispiratore del soggetto e co-sceneggiatore insieme a Wim Wenders di un altro cult come Paris, Texas (1984). Il sodalizio con il regista tedesco, e la sua doppia veste, si ripeterà in Non bussare alla mia porta (2005), dove sarà il protagonista di una storia metacinematografica recitando al fianco della compagna Jessica Lange. Fu sceneggiatore e attore anche nel 1985 in Follia d'amore di Robert Altman.
Mi piace citare tra gli ultimi suoi film, infine, Mud (Nichols 2012), in cui Shepard era Tom, un vecchio uomo disincantato e silenzioso, all'interno di una storia da romanzo di formazione. Proprio in quel film, peraltro, aveva lavorato a fianco di Matthew McCounaghey che, saputo della sua scomparsa durante un'intervista sul red carpet, ha detto "we lost one of the great ones" (vedi). Pienamente d'accordo con lui, decisamente uno dei migliori!
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