Ad Hollywood cercavano un sosia di Jackie Coogan, il bambino de Il monello di Charlie Chaplin (1921), e il piccolo Francesco Rosi, all'età di 4-5 anni, partecipò alla selezione grazie al padre, Sebastiano, fotografo provetto, che inviò uno scatto negli Stati Uniti colorato personalmente a mano.
E Francesco era anche stato selezionato in quel concorso, ma la madre, una tipica mamma-chioccia meridionale, si oppose a quell'esperienza che avrebbe allontanato il figlio da casa in tenera età. Quella che poteva essere l'occasione di una vita venne così annullata dall'apprensione materna, ma Francesco Rosi divenne poi un regista italiano affermato e di grande talento...
E Francesco era anche stato selezionato in quel concorso, ma la madre, una tipica mamma-chioccia meridionale, si oppose a quell'esperienza che avrebbe allontanato il figlio da casa in tenera età. Quella che poteva essere l'occasione di una vita venne così annullata dall'apprensione materna, ma Francesco Rosi divenne poi un regista italiano affermato e di grande talento...
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La foto di Rosi bambino come copertina del libro C'era una volta un bambino |
Francesco Rosi muore a 92 anni come il più grande regista italiano di denuncia: suoi sono Salvatore Giuliano (1962), Le mani sulla città (1963) e Il caso Mattei (1972), una sorta di trilogia di protesta davvero unica. Il primo sulla morte di uno dei più famosi briganti siciliani; il secondo sulla corruzione dei politici e sulla speculazione edilizia durante il boom economico, un film che ha fatto epoca e che ha consegnato alla storia e al nostro paese l'espressione "mani pulite" che ha segnato la fine della cosiddetta prima Repubblica ("I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce", dice la didascalia del film); il terzo sul sistema petrolio in Italia e nel mondo e sulla straordinaria figura di Enrico Mattei, una pellicola che ispirò persino Pasolini per il suo incompiuto Petrolio.
Molti gli attori di primo piano da lui diretti: Rod Steiger, Vittorio Gassman (con cui condivise persino una regia: Kean. Genio e sregolatezza - 1956), Alberto Sordi, Philippe Noiret, Giancarlo Giannini, Sophia Loren, Omar Sharif, Ornella Muti, Lucia Bosè, James Belushi, John Turturro, ma non ce ne vogliano tutti questi, il suo miglior binomio è stato quello con Gian Maria Volonté! Il grande attore italiano divenne grandissimo anche grazie a Francesco Rosi, con cui interpretò ben cinque film (Uomini contro - 1970, Il caso Mattei - 1972, Lucky Luciano - 1973, Cristo si è fermato a Eboli - 1979, Cronaca di una morte annunciata - 1987).
Addio Francesco, mi piace immaginarti danzare in un luogo non ben definito con uno dei tuoi miti del cinema, quello che tu stesso hai definito “l’uomo più elegante che sia mai esistito”, Fred Astaire, la leggerezza dei cui passi sembra essere così distante dai tuoi film impegnati...
Eppure, forse proprio questo essere agli antipodi costituiva uno dei tuoi sogni: magia del cinema!
Eppure, forse proprio questo essere agli antipodi costituiva uno dei tuoi sogni: magia del cinema!
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