Il libraio Murray (Woody Allen) e il fioraio-idraulico Fioravante (John Turturro) sono due amici. Il primo, tipico personaggio alleniano, ansioso, ipocondriaco, psicanalizzato, riceve dalla sua dermatologa, la dottoressa Parker (Sharon Stone), la confidenza di voler vivere un'esperienza sessuale a tre con una sua amica (Sofia Vergara) e un uomo. Murray propone a Fioravante di essere la parte maschile di questo threesome e, dopo le prime resistenze, il fioraio cede e, in una sorta di "prova qualità", è accolto nella splendida casa della Parker, che gli precisa di essere sposata (delle enormi corna sono appese al muro del salotto), come dimostra pienamente mentre fa sesso con lui e inveisce contro le foto del marito Claude (trailer).
Murray, marito di Otella e padre di quattro figli, porta uno dei bambini dalla "signora dei pidocchi", Avigal (Vanessa Paradis), una donna ebrea ortodossa con sei figli, vedova di un rabbino.
Gli affari di Murray e Fioravante vanno alla grande e i due decidono di darsi dei nomi di battaglia e scelgono rispettivamente Dan Bongo e Virgilio Howard (perché Virgilio è una guida...).
Nonostante tutto questo, però, Fioravante troverà più intrigante fare da massaggiatore per Avigal, che al suo primo tocco piange (più avanti dirà di aver "pianto dalla solitudine"). La donna tornerà appena possibile per una romantica cena kosher a base di pesce, in cui Fioravante, che per spiegare il significato del suo nome cita la Rudbeckia Maxima, mostra di essersi innamorato. È proprio per questo che dopo tanti successi nella sua nuova professione, giunto il giorno dell'incontro contemporaneo con la Parker e Selima, non riesce a fare del suo meglio e le due esperte donne capiscono dal suo sguardo cosa sta accadendo, in una paradossale sequenza in cui Fioravante viene quasi consolato dalle due sex symbol con cui è a letto..
La nuova commedia di John Turturro non resterà nella memoria come una delle migliori pellicole del regista italo-statunitense, ma scorre piacevolmente pur se con un ritmo non sempre irresistibile.
La New York autunnale sembra quella fotografata da Carlo di Palma in tanti film di Woody Allen, che dà la sensazione di aver dato al film molto più che la sua sola interpretazione da attore. Basta pensare ad alcune battute folgoranti di stampo yiddish, tra cui quella pronunciate quando viene portato davanti agli anziani ebrei per il processo ("Lasciatemi! Sono stato già circonciso"; "sei orgoglioso di essere ebreo?" "orgoglioso, ma un po' spaventato"), ma soprattutto quelle in rapida sequenza durante un'improvvisata partita di baseball al parco tra i suoi figli e quelli di Avigal, quando uno dei ragazzini ebrei propone di giocare bianchi contro neri: "È una cosa sorprendente come il fascismo faccia sempre presa" e, subito dopo, "quale di questi bambini del popolo eletto vuole giocare?"
Per chiudere, una segnalazione musicale e non solo: durante la fase di innamoramento di Fioravante sentiamo cantare Tu sì 'na cosa grande (Modugno 1964) dalla voce off della stessa Vanessa Paradis, che naturalmente barcolla con il napoletano, e questo può far simpatia, ma fa sorridere un po' meno il suo passaggio davanti all'insegna di Dior, che trasforma la scena in uno spot in piena regola...
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