Se ne va un grandissimo attore, sicuramente tra i migliori della sua generazione...
Fa davvero rabbia sapere che un personaggio di questo calibro sia morto per colpa di un'overdose di eroina e, citando il Chazz Palminteri di Bronx, viene spontaneo immaginare di toccargli la fronte e dire: "talento sprecato". Eppure il suo talento in questi circa venti anni di carriera non è del tutto stato sprecato, anzi, ma purtroppo non lo vedremo interpretare i ruoli da uomo anziano che avrebbe sicuramente avuto con l'avanzare dell'età. Ci rimangono le bellissime parti recitate fino a questo maledetto 2 febbraio 2014.
Personalmente mi piace ricordarlo per moltissimi film: dai primi ruoli, come lo studente George Willis jr in Scent of a woman (1992) o il giovane Frank Hansen di Getaway (1994), remake del capolavoro di Sam Packinpah, per poi arrivare alle grandi pellicole a cui ha prestato il volto successivamente e che vorrei, come omaggio, velocemente passare in rassegna, in modo da offrire una guida a chi non ne avesse apprezzato a pieno, o non ricordasse ora, le sue grandi capacità attoriali che gli hanno permesso di interpretare ruoli completamente diversi che ne hanno fatto uno degli attori più versatili di Hollywood (naturalmente invito tutti, sin da subito, a commentare questo post aggiungendo altri titoli che non citerò):
Boogie Nights (1997) - nel bel film di Paul Thomas Anderson è Scotty che, in una scena memorabile, prova a baciare il protagonista, interpretato da Mark Wahlberg, per poi esplodere in un pianto disperato.
Il grande Lebowsky (1998) - nel capolavoro dei fratelli Coen è l'azzimatissimo maggiordomo Brandt.
Fa davvero rabbia sapere che un personaggio di questo calibro sia morto per colpa di un'overdose di eroina e, citando il Chazz Palminteri di Bronx, viene spontaneo immaginare di toccargli la fronte e dire: "talento sprecato". Eppure il suo talento in questi circa venti anni di carriera non è del tutto stato sprecato, anzi, ma purtroppo non lo vedremo interpretare i ruoli da uomo anziano che avrebbe sicuramente avuto con l'avanzare dell'età. Ci rimangono le bellissime parti recitate fino a questo maledetto 2 febbraio 2014.
Personalmente mi piace ricordarlo per moltissimi film: dai primi ruoli, come lo studente George Willis jr in Scent of a woman (1992) o il giovane Frank Hansen di Getaway (1994), remake del capolavoro di Sam Packinpah, per poi arrivare alle grandi pellicole a cui ha prestato il volto successivamente e che vorrei, come omaggio, velocemente passare in rassegna, in modo da offrire una guida a chi non ne avesse apprezzato a pieno, o non ricordasse ora, le sue grandi capacità attoriali che gli hanno permesso di interpretare ruoli completamente diversi che ne hanno fatto uno degli attori più versatili di Hollywood (naturalmente invito tutti, sin da subito, a commentare questo post aggiungendo altri titoli che non citerò):
Philip Seymour Hoffman in Boogie Nights (1997) |
Il grande Lebowsky (1998) - nel capolavoro dei fratelli Coen è l'azzimatissimo maggiordomo Brandt.
“Bunny Lebowski: Te lo succhio se mi dai mille dollari!
Brandt: [ridendo nervosamente] Ah, ah, ah...
che donna meravigliosa! Andiamo pazzi per quel suo spirito libero!
Bunny Lebowski: Però Brandt non può guardare, se non mi dà un centone.
Brandt: [ridendo nervosamente] Ah, ah, ah... è meravigliosa!
Drugo: Ehhh... scusa, vado a cercare un bancomat."
Magnolia (1999) - Hoffman è l'infermiere dai buoni sentimenti che segue un malato terminale di cancro.
Quasi famosi (2000) - è Lester Bangs, il giornalista rock che offre il primo incarico a William Miller.
Philip Seymour Hoffman con Barry Pepper e Edward Norton in La 25° ora (2002) |
Truman Capote (2005) - interpreta il personaggio che dà il titolo al film di Bennett Miller, quello dello scrittore del romanzo Colazione da Tiffany. È il ruolo con cui Hoffman raggiunge il suo Oscar.
Onora il padre e la madre (2007) - nel bel thriller di Sidney Lumet è Andrew Hanson, il dirigente immobiliare che convince il fratello Hank (Ethan Hawk) a rapinare la gioielleria dei genitori.
La guerra di Charlie Wilson (2007) - nel film di Mike Nichols il ruolo di Gust Avrakotos gli vale la nomination dell'Academy Awards come miglior attore non protagonista.
Il dubbio (2008) - nel bellissimo film indipendente di John Patrick Shanley, grazie allo strepitoso ruolo di Brendan Flynnel, un sacerdote ambiguamente a metà tra l'insegnamento moderno e le attenzioni morbose per uno studente di colore, ottiene di nuovo la nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista.
Hoffman ne Il dubbio (2008) |
Le idi di Marzo (2011) - è Paul Zara, il responsabile della campagna elettorale del governatore Mike Morris, interpretato dall'attore e qui anche regista George Clooney.
The Master (2012) - quinta e, purtroppo, ultima partecipazione in un film di Paul Thomas Anderson, ma anche terza nomination all'Oscar come non protagonista. È Lancaster Dodd, il fantastico manipolatore di menti e capo spirituale fondatore de "la Causa", movimento che abbraccerà anche il protagonista (Joaquin Phoenix) reduce dalla Seconda guerra mondiale È sposato con Peggy, interpretata dalla bellissima Amy Adams.
Una fragile armonia (2012) - nel film di Yaron Zilberman (v. post in questo blog), è Robert Gelbart, il secondo violino frustrato, infedele alla moglie Juliette e padre della bella lolita Alexandra, altro ruolo per cui avrebbe meritato i massimi premi.
Addio Philip, peccato non poterti rivedere sul grande schermo, dove il tuo volto non era mai banale!
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