giovedì 28 febbraio 2019

Green Book (Farrelly 2018)

Victor Hugo Green (1892-1960) non avrebbe mai pensato che la sua particolare guida stradale per neri sarebbe un giorno diventata il titolo di un film, figurarsi poi se avrebbe potuto solo immaginare la vittoria dell'Oscar (trailer).
Tutto questo è successo ed è proprio una copia di The Negro Travelers' Green Book, pubblicato dal 1936 al 1966 per aiutare la popolazione nera statunitense a muoversi in un paese che, soprattutto negli stati del sud, era profondamente razzista, viene consegnata all'inizio del film a Tony 'Lip' Vallelonga (Viggo Mortensen), buttafuori italoamericano non esattamente politically correct, che farà da autista al pianista afroamericano Don Shirley (Mahershala Ali).

sabato 23 febbraio 2019

La ballata di Buster Scruggs (Coen 2018)

I Coen rivisitano magnificamente il cinema western, il più importante dei generi autoctoni statunitensi, e lo raccontano recuperando un espediente del cinema classico, che sfrutta l'idea del libro che si sfoglia pian piano come cornice della narrazione e vincono la miglior sceneggiatura al festival di Cannes.
La ballata di Buster Scruggs e altri racconti della frontiera americana è un film antologico, che raccoglie diverse cose scritte dai due negli anni e mai messe sullo schermo. Per renderla una realtà c'è voluto l'intervento di Netflix, che ne voleva trarre una serie tv, poi qualcosa è cambiato e il compromesso ha permesso davvero un ottimo risultato.

domenica 17 febbraio 2019

Saluto a Bruno Ganz (22/3/1941-15/2/2019)

A 77 anni ci ha lasciati, dopo aver lottato contro un brutto male diagnosticato meno di un anno fa, Bruno Ganz, uno dei più grandi attori europei dell'ultimo cinquantennio, e quello che è stato definito «il miglior attore di lingua tedesca del secondo Novecento».
Lascia un figlio, Daniel, nato nel 1972 dal suo matrimonio con Sabine, da cui si era poi separato quando si era legato all'attrice Romy Schneider, mentre aveva successivamente avuto una lunga relazione con la fotografa Ruth Walz. La sua vita si dipanava in tre città dove possedeva altrettante case: Zurigo, Venezia, Berlino.

sabato 16 febbraio 2019

Il primo re (Rovere 2019)

La leggendaria fondazione di Roma tra violenza, potere e religione. Matteo Rovere realizza un film che unisce realismo ed epica, sostenuto dalla splendida fotografia di Daniele Ciprì e paradossalmente reso ancora più credibile dalla scelta di far recitare gli attori in protolatino.
Tematica e risultato finale lo rendono un prodotto perfetto per superare i confini nazionali. Borghi e Lapice funzionano e bene.
La pellicola, per la crudezza di alcune immagini, può far pensare ad opere come The Revenant (Iñárritu 2015), Gangs of New York (Scorsese 2002), con cui condivide anche il soggetto incentrato sulla fondazione di una città, e La passione di Cristo (Gibson 2004), con il quale ha in comune l'uso filologico di un'antica lingua, allora l'aramaico.

venerdì 1 febbraio 2019

La favorita (Lanthimos 2018)

Un Settecento brutto, sporco e cattivo.
Realizzare un film sul XVIII secolo significa confrontarsi o comunque veder paragonare il proprio lavoro ad un capolavoro inarrivabile come Barry Lyndon (Kubrick 1975).  Lanthimos, dopo The Lobster (2015) e Il sacrificio del cervo sacro (2017), gira un altro bel film fuori dagli schemi, in cui nulla accade come ci si aspetterebbe in una corte illuminista e/o illuminata.