venerdì 18 aprile 2025

The Shrouds - Segreti sepolti (Cronenberg 2024)

David Cronenberg e l'ennesimo capolavoro della sua filmografia.
Ancora una volta il regista canadese sembra andare oltre se stesso e, con un rigore assoluto, porta alle estreme conseguenze la sua poetica, cosicché la "nuova carne" diventa la "nuova polvere"... e sono proprio volute di polvere quelle che si muovono sui titoli di testa della pellicola anticipando la materia di un film pienamente cronenberghiano, riconoscibile da pochi fotogrammi, come accade solo con i grandi cineasti.
Ideato inizialmente come una serie TV, è stato cancellato da Netflix dopo la lettura delle prime due puntate: una storia che si ripete coi grandi capolavori di registi geniali e lambiccati, pensate a Mulholland Drive (Lynch 2001) che ebbe la stessa sorte con la ABC, diventando poi uno dei film più rilevanti degli ultimi decenni (trailer).

sabato 12 aprile 2025

The Last Showgirl (Gia Coppola 2024)

Viale del tramonto, con tutte le differenze del caso, si trasferisce da Hollywood a Las Vegas, dal grande cinema agli spettacoli di ballo per soli uomini tanto in auge negli anni '80 e '90 e oggi, per fortuna, sempre più ai margini.
La trentottenne Gia(ncarla) Coppola, figlia del primogenito di Francis Ford Coppola, Gian-Carlo - morto in un folle incidente in motoscafo a soli 22 anni - affronta una storia tutta al femminile e ha nel cast due stelle, Pamela Anderson e Jamie Lee Curtis. Ne viene fuori un film non indimenticabile, ma che si sofferma e fa riflettere sullo sfruttamento del corpo femminile nel mondo dello spettacolo e sulle conseguenze che questo può avere sulla vita di una donna, sulla sua maternità, sul contrasto tra volontà, desideri e schemi sociali, che ha il merito di illuminare le ombre del sogno americano, come il celebre capolavoro di Billy Wilder del 1950 (trailer). 

venerdì 4 aprile 2025

Il seme del fico sacro (Rasoulof 2024)

Il film di Mohammad Rasoulof è un film straordinario!
E lo è per tanti motivi. Racconta l'Iran e il suo regime fondato su un patriarcato la cui base, ammantata di religione, controlla la società; la ribellione femminile che parte dalle nuove generazioni e, quindi, l'inevitabile scontro generazionale. Lo fa con una struttura che inizia come un dramma familiare per poi passare a toni politici e psicologici degni di una spy story, e infine si trasforma in un thriller con qualche tocco di horror (con tanto di citazione ormai più famosa del film stesso, da Carrie, De Palma 1976).
La pellicola ha una frase in exergo che dà spiegazione al titolo: "il Ficus Religiosa è un albero con un insolito ciclo di vita (trailer).

domenica 30 marzo 2025

No other land (Adra - Abraham - Szor - Ballal 2024)

"Abìtuati al fallimento, sei un perdente".
Suona lapidaria la frase che Basel dice a Yuval, amici nati in fronti opposti che si sono uniti nella difesa di Masafer Yatta, piccolo villaggio palestinese, sorto sin dall'800 in Cisgiordania meridionale, che il governo di Israele ha scelto come terreno di addestramento per i carri armati dell'esercito. 
Basel è palestinese, Yuval israeliano. Il primo narra la storia con camera e cellulare in mano per riprendere, in condizioni di costante pericolo, quello che sta accadendo dal 2019 nella terra in cui è nato e ha vissuto finora. A questo aggiunge filmati di quando era solo un bambino, all'inizio del secolo, dal momento in cui, ripete, "è iniziata la nostra fine". Il secondo, Yuval, è un giornalista considerato un traditore dagli ebrei, perché crede che quelle terre debbano essere lasciate a una comunità araba che ci ha vissuto, ci ha costruito case, scuole, un ragazzo infuriato coi suoi conterranei, perché, dice ai soldati, "tutto questo lo fate anche a nome mio" (trailer).

mercoledì 26 marzo 2025

Noi e loro (D. e M. Coulin 2024)

Vincent Lindon è uno dei migliori attori europei e lo dimostra ancora una volta con questa intepretazione superlativa, che gli è valsa una strameritata Coppa Volpi come miglior attore protagonista.
Le sorelle bretoni Delphine e Muriel Coulin, al loro terzo lungometraggio di finzione (al loro attivo anche due cortometraggi e due documentari), scelgono l'attore come protagonista dell'adattamento di Quel che serve di notte, romanzo duro e struggente di Laurent Petitmangin (2020).
Alla notte del libro, che può riferirsi nel particolare a un padre che non dorme per i pensieri che lo attanagliano e, più in generale, al tempo buio che tutti stiamo vivendo, il titolo originale del film preferisce un piuttosto anonimo Jouer avec le feu, che è, come in italiano, frase idiomatica che designa chi affronta un pericolo con troppa disinvoltura (trailer). 

sabato 22 marzo 2025

Mickey 17 (Bong Joon-ho 2025)

L'irriverente Bong Joon-ho, che in film come Memorie di un assassino, Madre e, soprattutto, con Parasite, ci ha conquistato grazie alla sua ironia cupa e alla sua tagliente analisi sociale, viene sgonfiato da Hollywood. Mickey 17, prodotto e distribuito dalla Warner Bros, è un film di fantascienza che sa tanto di già visto,  in cui gli aspetti sociali e politici vengono trattati in maniera superficiale e si accontentano di una morale edificante disneyana (trailer).

domenica 16 marzo 2025

Anora (Baker 2024)

Pretty Woman
incontra Una notte da leoni in una catena di eventi di sapore tarantiniano...
Sean Baker ribalta l'idea del principe azzurro che "salva" la sex worker in una commedia politicamente scorretta che diverte e mantiene il ritmo alto per tutta la sua durata (2h30' che volano).
Anora è un bel film, ma inevitabilmente su quest'opera peseranno i cinque Oscar appena vinti, un numero che sembra davvero eccessivo (leggi ICSB sulla notte degli Oscar). La cosa più buffa è che li abbia presi Sean Baker e mai Quentin Tarantino, a cui la pellicola deve quasi tutto, come d'altronde dichiarato dallo stesso regista durante la cerimonia di premiazione al Dolby Theatre al cospetto del genio di Knoxville, che, è il caso di ricordarlo, ha vinto due soli Oscar come sceneggiatore in collaborazione con Roger Avary per Pulp Fiction e per Django (trailer).

lunedì 10 marzo 2025

Il mio giardino persiano (Moghaddam 2024)

Con un titolo poetico ed evocativo, ma non certo fedele all'originale, che invece suona Keyke Mahboobe Man ("la mia torta preferita"), tradotto correttamente nell'edizione internazionale in My Favourite Cake, è stato distribuito in Italia questo gioiello cinematografico iraniano.
Maryam Moghaddam, attrice, sceneggiatrice e regista, stavolta resta dietro la mdp e gira un film davvero bello da ogni punto di vista: ben girato, ben scritto, ben recitato e con un forte valore politico tra le pieghe di una storia che racconta con tenerezza gli anni della vecchiaia (trailer).

giovedì 6 marzo 2025

Notte degli Oscar 2025

“Registi, continuate a fare film per il grande schermo. Distributori, concentratevi sulle uscite cinematografiche dei vostri film. Genitori portate i vostri figli al cinema, saranno la futura generazione di cinefili, solo così potremo mantenere viva l’esperienza cinematografica”. Con queste parole d'amore per il cinema, e per il cinema in sala soprattutto, ha accolto il suo primo Oscar da regista Sean Baker, il vero trionfatore di questa 97° edizione della premiazione dell'Academy Awards, che però, per dirla con Gianni Canova, si è segnalata come una delle più conformiste degli ultimi anni.

lunedì 3 marzo 2025

Io sono ancora qui (Salles 2024)

L'Oscar al miglior film straniero racconta una storia poco nota al grande pubblico alle nostre latitudini, dove il concetto dei desaparecidos è soprattutto collegato alla dittatura in Argentina, come è naturale che sia, dati numeri di quel fenomeno. Questo non toglie che la stessa cosa avvenne anche in Brasile, dove la dittatura militare iniziò nell'aprile del 1964, durò fino al marzo del 1985 e colpì i dissenzienti in maniera durissima, bieca e sotterranea, come ogni regime.
La storia raccontata da Walter Salles è quella dell'ingegnere Rubens Paiva (Selton Mello), ex onorevole del governo brasiliano come membro del partito laburista, che provò a opporsi fino alla fine al cosiddetto "regime dei Gorillas", e che, dopo nove mesi lontano dal Brasile, nel 1965 riprese a vivere con la sua numerosa famiglia a Rio de Janeiro, in una bellissima casa a un passo dal mare. La sua scomparsa, il silenzio, l'incertezza spostano la centralità del film su sua moglie, Eunice (Fernanda Torres), e sulla sua grande forza, sulla sua capacità di resistere e di mantenere salda la dignità personale (trailer).

martedì 25 febbraio 2025

Monte (Naderi 2016)

L'ossessione come sentimento positivo... l'ossessione in una triade, insieme alla determinazione e al "never give up". È con questa parole che Amir Naderi, convinto che il dono dell’essere umano sia la sfida e che la tenacia possa letteralmente spostare le montagne, la sera del 21 febbraio ha esortato il pubblico del cinema Troisi a non arrendersi mai, dopo la proiezione del suo Monte, con al suo fianco i produttori, gli attori, le maestranze che hanno reso possibile quasi dieci anni fa la realizzazione di una pellicola eccezionale, potente, rigorosa, difficilmente paragonabile ad altro (trailer / guarda il film).

venerdì 21 febbraio 2025

Madre (Bong Joon-ho 2009)

Bong Joon-ho dieci anni prima del grandissimo successo di Parasite (2019) - in Italia uscito solo dopo quello, nel 2021 -, con un film sorprendente, in grado di portare lo spettatore dove il suo regista vuole, facendogli cambiare opinione sui protagonisti più volte all'interno di un cerchio perfetto, che si apre e si chiude con la protagonista che danza nei campi di grano. Un'immagine poetica che contrasta col dramma narrato, in un cortocircuito dolce-amaro tipico del cinema coreano, che si percepisce nei vestiti sgualciti della donna e nel suo essere fuori dal tempo e dallo spazio, in pieno disorientamento (trailer).
La madre che dà il titolo alla pellicola (Kim Hye-ja) - non sapremo mai il suo nome - è una donna di mezza età che vive in funzione di suo figlio, Do-joon (Won Bin), un ragazzo con disabilità intellettiva, che si accompagna spesso all'amico Jin-tae (Jin Goo), che lei considera un poco di buono. 

venerdì 14 febbraio 2025

The Brutalist (Corbet 2024)

The Brutalist
 è un film importante, un'epopea biografica da vedere e da far vedere, che affronta questioni profonde nelle contraddizioni del secolo breve, investendo i rapporti col potere, la vita degli ebrei dopo la Seconda guerra mondiale, la storia dell'architettura.
La regia di Brady Corbet, Leone d'argento a Venezia, però, non dà nulla in più a questa storia: si limita a raccontarla senza grossi sussulti, limitandosi al compito di mettere in scena le diverse sequenze, giustapposte una dopo l'altra, con un montaggio lineare, anch'esso privo di scossoni, e con una visione passatista dell'artista solo e tormentato (trailer).

sabato 8 febbraio 2025

La ciociara (De Sica 1960)

Le bombe, il coprifuoco, l'estate del 1943, quella in cui Roma diventa "città aperta" (14 agosto).
Cesira (Sophia Loren), che è sola con sua figlia, Rosetta (Eleonora Brown), decide di tornare al paese per evitare di rimanere nell'occhio del ciclone dei bombardamenti. Il suo viaggio in Ciociaria, dalla dolce serenità iniziale, si trasforma in un inferno che permette riflessioni sulla guerra e sulle ombre che, nel particolare della vita dei singoli, non permettono mai di dividere manicheisticamente tra buoni e cattivi (trailer).

sabato 1 febbraio 2025

Here (Zemeckis 2024)

L'unità di spazio non era mai stata così stabile al cinema come in Here...
Una pellicola straordinaria, nel senso etimologico del termine, decisamente fuori dall'ordinario quella di Robert Zemeckis, che inquadra con la mdp fissa lo stesso punto per l'intera durata del film.
Tutto attorno a quel punto, però, gira vorticosamente, ed è il tempo, che va dalla preistoria ai nostri giorni, in una giostra cronologica affascinante che, grazie al montaggio (curato da Jesse Goldsmith), non va mai nella stessa direzione.
Il resto, come sempre nelle pellicole del cineasta di Chicago, è fatto di emozioni, semplici, dirette, in cui è facile identificarsi, cosicché ogni spettatore non può non pensare alla propria storia personale, ai ricordi, alle foto e ai filmini di famiglia, che qui prendono una forma sontuosa, magniloquente forse, ma colpiscono nel segno (trailer). 

mercoledì 22 gennaio 2025

Maria (Larraín 2024)

E sono tre! Pablo Larraín, dopo Jackie (2016) e Spencer (2021), ha girato un terzo biopic, stavolta dedicato a Maria Callas. Una first lady, una principessa e la più grande cantante lirica della storia, anche lei ritratta nella fase di maggior difficoltà della sua vita, come nel caso delle altre due protagoniste. E Larraín, nel mettere in immagine il disagio, è davvero un maestro.
Di Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos (1923-77), questo il nome intero della divina Callas, nata a New York da genitori greci, seguiamo solo l'ultima settimana, in una rigorosa unità di tempo che parte dalla fine, e cioè dal suo corpo trovo esanime, per poi raccontarne gli ultimi giorni di vita (trailer).  

domenica 19 gennaio 2025

Saluto a David Lynch (20/1/1946-15/1/2025)

David Lynch non c'è più... l'uomo che ci ha insegnato ad abbandonarci ai racconti e alle immagini senza l'ossessione di un significato, che ci ha fatto amare una massa informe su una fiamminga, un cubo blu con una chiave, una donna avvolta nella plastica, un anziano signore con un trattore, le luci difettose e intermittenti, e decine di altre cose, ha lasciato questo mondo, ma quante volte abbiamo pensato che venisse da un mondo altro...
Il suo cinema, con le sue visioni, le sue immagini, i suoi meandri concettuali e astratti per fortuna è ancora lì, tra i più grandi degli ultimi decenni.

lunedì 13 gennaio 2025

Emilia Pérez (Audiard 2024)

Jacques Audiard fa centro con un film che è un pugno nello stomaco per lo spettatore, letteralmente investito da una storia d'amore, di malavita, di gelosia, un gangster movie tra transgender e narcos, un musical tragico - quasi un ossimoro, che però fa pensare per questo e non solo al cult West Side Story (Robbins-Wise 1961) - in cui la condizione iniziale viene sconvolta dal cambio di sesso di uno dei protagonisti.
La transizione sessuale, però, va sottolineato, non è qui utilizzata per parlare di diritti lgbtqia+, ma la grande novità è trattarla come un'esigenza naturale del singolo individuo, quello che potremmo definire un attivatore narrativo e non il centro della vicenda (trailer).

lunedì 6 gennaio 2025

Conclave (Berger 2024)

Il quinto film di Edward Berger, cineasta tedesco formatosi a New York, è un thriller spionistico ambientato in Vaticano che racconta, come dice il titolo, il tempo rituale e politico tra la morte di un pontefice e l'elezione di quello successivo.
Tratta dall'omonimo romanzo di Robert Harris (2016), dai cui libri sono stati già in passato adattati importanti pellicole (L'uomo nell'ombra e L'ufficiale e la spia, Polanski 2010 e 2019), la trama del film, con la sceneggiatura di Peter Straughan, un buon intreccio, ma non regala particolari acuti. Berger non va oltre il compito di mettere in scena il romanzo, rispettando la classica triade aristotelica di unità di tempo, di luogo e di azione (trailer).

giovedì 2 gennaio 2025

Diamanti (Özpetek 2024)

"Tutto il mondo è un palcoscenico, donne e uomini sono solo attori che entrano ed escono dalla scena".
Così scriveva Shakespeare (Come vi piace, II, VII) e così sembra dirci Ferzan Özpetek in Diamanti attraverso Elena Sofia Ricci ("nella vita si recita sempre").
Il regista turco dedica la sua quindicesima pellicola a una storia corale completamente declinata al femminile, che coinvolge ben diciotto attrici italiane, oltre ad essere dedicata a tre grandi attrici recentemente scomparse con cui avrebbe voluto lavorare: Mariangela Melato, Virna Lisi, Monica Vitti.  A tutto questo aggiunge una cornice in cui lui stesso e l'intero cast parlano del film da realizzare, tra scelta dei ruoli e lettura del copione. Cinema e metacinema, vita reale e recitazione, con una trama ben strutturata che sviluppa una storia per ogni personaggio femminile, in una coralità e un'intensità passionale che guarda da lontano a Robert Altman e a Pedro Almodovar (trailer).