Suona lapidaria la frase che Basel dice a Yuval, amici nati in fronti opposti che si sono uniti nella difesa di Masafer Yatta, piccolo villaggio palestinese, sorto sin dall'800 in Cisgiordania meridionale, che il governo di Israele ha scelto come terreno di addestramento per i carri armati dell'esercito.
Basel è palestinese, Yuval israeliano. Il primo narra la storia con camera e cellulare in mano per riprendere, in condizioni di costante pericolo, quello che sta accadendo dal 2019 nella terra in cui è nato e ha vissuto finora. A questo aggiunge filmati di quando era solo un bambino, all'inizio del secolo, dal momento in cui, ripete, "è iniziata la nostra fine". Il secondo, Yuval, è un giornalista considerato un traditore dagli ebrei, perché crede che quelle terre debbano essere lasciate a una comunità araba che ci ha vissuto, ci ha costruito case, scuole, un ragazzo infuriato coi suoi conterranei, perché, dice ai soldati, "tutto questo lo fate anche a nome mio" (trailer).