mercoledì 31 luglio 2024

Green border (Holland 2023)

Agnieszka Holland e la sua accusa ai potenti della Polonia e dell'Europa. Una condanna senza appello, coraggiosa, perché arriva proprio da una regista polacca - non a caso dal 1981 residente in Francia -, che racconta la follia della guerra combattuta al confine tra il suo paese e la Bielorussia.
A quei confini fa riferimento il "green border" del titolo, anche se quel colore lo vediamo per pochi secondi, all'inizio dei titoli di testa, quando un drone riprende la foresta che caratterizza quello spazio liminale tra due realtà che rappresentano lo stesso inferno. Sembra una ripresa di Terrence Malick e fa istintivamente pensare a La sottile linea rossa (1998), uno dei film bellici più belli e struggenti degli ultimi decenni (trailer).

giovedì 25 luglio 2024

Il buio oltre la siepe (Mulligan 1962)

Uno dei capolavori della Universal degli anni Sessanta, con Robert Mulligan alla regia e un futuro altro regista, allora appena trentaquattrenne, alla produzione, Alan J. Pakula, per l'adattamento di un romanzo di successo, quello della statunitense Harper Lee (1926-2016), scritto nel 1960 e vincitore del premio Pulitzer nel 1961, da cui ha derivato la sceneggiatura Horton Foote.
Quest'ultimo, l'attore protagonista Gregory Peck e la scenografia, firmata da Alexander Golitzen, Henry Bumstead e Oliver Emert, vinsero i rispettivi Oscar nel 1963, mentre rimasero solo candidature quelle per il miglior film, la regia, l'attrice non protagonista (la giovanissima Mary Badham), la fotografia di Russell Harlan e la colonna sonora di Elmer Bernstein (trailer).

lunedì 22 luglio 2024

La sala professori (Çatak 2023)

Gran bel film quello di İlker Çatak, che ha girato quello che può essere definito un thriller etico e filosofico, che parla di relativismo e ambiguità della giustizia, partendo da un ambito scolastico che è sineddoche dell'intera società.
Presentata al Festival di Berlino e candidata per la Germania all'Oscar per il 2024, la pellicola è davvero un meccanismo a orologeria, psicologico e ansiogeno, in cui lo svelamento della relatività della giustizia non abbandona lo spettatore nemmeno una volta uscito dal cinema (trailer).

giovedì 11 luglio 2024

Inside Out 2 (Mann 2024)

La Pixar torna nella mente di Riley con le sue emozioni in evoluzione, e stavolta Pete Docter, che nel 2015 era ideatore del soggetto e regista insieme a Ronnie del Carmen, passa ad essere il produttore esecutivo, mentre la regia va a Kelsey Mann. Il risultato non cambia, perché Inside Out 2, pur non potendo avere l'effetto sorprendente della prima pellicola (Inside Out, 2015), è un ottimo film d'animazione che elettrizza i bambini e fa ridere, senza mai smettere di farli riflettere, gli adulti.
Resta la straordinaria torre di controllo del cervello della giovanissima Riley - idea ripresa dal Woody Allen di Tutto quello che avreste sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972) -, ma ora quella che era una bambina è diventata un'adolescente e le "vecchie" emozioni, tutte presenti, Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia, vengono letteralmente soppiantate dalle nuove (trailer).

venerdì 5 luglio 2024

Marnie (Hitchcock 1964)

Nel 1956, Alfred Hitchcock, dopo le tante bionde protagoniste dei suoi film, su tutte Joan Fontaine e Ingrid Bergman, venne abbandonato da una delle sue attrici più iconiche, forse quella a cui era più legato: Grace Kelly sposò il principe Ranieri e divenne principessa di Monaco rinunciando alla carriera cinematografica. E così sir Alfred dovette mettersi alla ricerca di una nuova attrice-feticcio e la scelta ricadde sulla bella Nathalie Kay Hedren, notata per classe e stile nel 1961, in uno spot televisivo per la bevanda dietetica Sego.
Il maestro del brivido scelse per lei anche il soprannome, mutuandolo dal nomignolo che usava il padre, d'origine svedese: da tupsa (piccola) a "Tippi" il passo fu breve e con questo nome l'attrice interpretò due dei grandi capolavori degli anni Sessanta dell'immensa filmografia del regista britannico, Gli uccelli (1963) e Marnie (1964). A dire il vero, per Marnie Hitch provò ancora a convincere Grace Kelly, ma senza successo e, alla fine, a impersonare Margareth Edgar, la donna cleptomane e fobica protagonista della pellicola, fu proprio Tippi Hedren, ma con l'acconciatura e, soprattutto, lo chignon di Alexandre de Paris, lo stesso parrucchiere di Grace, che mandò sul set la sua collaboratrice Gwendoline (trailer).